Scegliere il nome di un bambino è un impegno molto serio, perché è proprio quel nome che lo rappresenterà per tutta la vita. Talmente serio, che in molti Paesi del mondo, sulla scelta, ci sono regole ben precise. In Svezia, ad esempio, i nomi dei nuovi nati devono essere autorizzati dall’“Agenzia delle entrate” nazionale, la Skatteverket, pena una tassa, o meglio, una multa fino a 5mila corone (pari a circa 500 euro). Le istruzioni per chiedere l’autorizzazione vengono automaticamente inviate per posta alla madre del bambino entro 2-4 settimane dalla nascita e consigliano di formulare da 1 a 4 nomi che non siano inappropriati, come “Ikea” o “Allah”, offensivi e tali da causare disagio al bambino. In pratica i nomi accettati devono corrispondere alle denominazioni comunemente ammesse. (pulp)
Come si fa a chiamare un bambino “Ikea”? In Svezia, la multa è dietro l’angolo
