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Dalla Gazzetta

Debutto ufficiale per “Bilancio” e “Milleproroghe”

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Stesso appuntamento, nella Gazzetta Ufficiale n. 303, serie generale, di ieri, 29 dicembre 2022, per i due più importanti provvedimenti legislativi di fine anno: il Dl n. 198/2022 ovvero il decreto “Milleproroghe”, e la legge di bilancio 2023 ossia la legge n. 197/2022, ospitata nel supplemento ordinario n. 43, siglati entrambi il 29 dicembre 2022.
Il primo è in vigore da oggi, 30 dicembre 2022, la legge di bilancio dal 1° gennaio 2023.

Tra le scadenze rinviate dal “Milleproroghe”, è stato allargato a tutto il 2023 il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche. Slitta, invece, al 1° gennaio 2024, l’obbligo, da parte degli operatori interessati, di trasmissione esclusivamente mediante la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati relativi a tutti i corrispettivi giornalieri al Sistema tessera sanitaria ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata. Rimandato anche il termine per la presentazione della dichiarazione Imu relativa al 2021, la nuova scadenza è fissata al 30 giugno 2023 (vedi articolo "Decreto “Milleproroghe” in GU, più tempo per la dichiarazione Imu")

La legge di bilancio 2023, composta da un unico articolo e 903 commi, contiene naturalmente numerose norme di carattere fiscale. L’attenzione è concentrata soprattutto sulle misure dirette a contrastare gli effetti dell’innalzamento dei costi dell’energia e del gas. Novità anche per il “forfetario”, è stato innalzato da 65mila a 85mila euro il limite di ricavi o compensi per accedere e permanere nello speciale regime. Introdotto, inoltre, per il solo 2023, per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni non in regime forfetario, una tassa “piatta” in base alla quale è possibile assoggettare a un’imposta sostitutiva del 15%, fino a un massimo di 40mila euro, la differenza tra il reddito di impresa o di lavoro autonomo conseguito nel 2023 e il maggiore dichiarato nei tre anni precedenti, ridotta di un importo pari al 5% di tale ultimo ammontare (vedi articolo “Ok alla legge di bilancio 2023, evitato l’esercizio provvisorio”).

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