È stato pubblicato dal ministero dell’Economia e delle finanze, sulla serie generale n. 65 di venerdì scorso, il decreto 1° marzo che conferma il tasso d’interesse da scontare sul pagamento differito dei diritti doganali. Il provvedimento è rivolto agli operatori che chiedono in dogana il pagamento ritardato, oltre i primi trenta giorni e non oltre i novanta.
L'interesse da applicare per questo tipo di operazioni per il periodo che va dal 13 gennaio al 12 luglio 2023, è da quantificare quindi, come per i semestri precedenti, nella misura dello 0,165% annuo.
La possibilità di applicare l'interesse a integrazione dei pagamenti per i quali è concesso il differimento, su richiesta dell'operatore, è stabilita dall'articolo 79 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale. Per i primi 30 giorni il pagamento viene considerato regolare e non sconta maggiorazioni.
Per completare la rassegna degli aggiornamenti in materia di norme tributarie o della contabilità fiscale in Gazzetta, segnaliamo il decreto 28 febbraio pubblicato con la serie generale n. 66, l’edizione di sabato 18 marzo.
Il decreto è stato emesso dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Mef, e determina le retribuzioni convenzionali da adottare nel 2023 per i lavoratori italiani che operano all’estero.
Le retribuzioni convenzionali sono utilizzate come base per il calcolo dei contributi per le assicurazioni obbligatorie e, dal punto di vista fiscale, dell’imposta sul lavoro dipendente nei casi in cui il salariato presta la propria attività all’estero in via continuativa, come oggetto esclusivo del rapporto da dipendente, e soggiorna nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco di 12 mesi (articolo 51, comma 8-bis, del Tuir).
Al decreto 28 febbraio sono allegate le tabelle con le retribuzioni da applicare, divise per settore e per qualifica funzionale.