Ancora un passo in avanti per la riforma del Terzo settore. Con la serie generale n. 261 di mercoledì 21 ottobre è stato pubblicato il decreto 15 settembre del ministero delle Politiche sociali che definisce le modalità e le procedure di iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore. Il Runts sostituirà una moltitudine di registri nazionali e locali dove al momento sono iscritte 336mila organizzazioni non profit.
Il Registro serve a dare pubblicità dell’esistenza di un ente di terzo settore (Ets) e di alcuni dati fondamentali della sua struttura e attività. Ha quindi una funzione di trasparenza – anche con riguardo all’applicazione della normativa fiscale – e di certezza del diritto anche verso i soggetti terzi che entrano in rapporto con gli Ets stessi.
Anche se l’iscrizione al Registro non è obbligatoria, gli enti che entreranno a farne parte potranno accedere ai nuovi regimi fiscali agevolati previsti dalla riforma -regime forfettario per gli enti non commerciali e regimi fiscali appositi per le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale- oltre che al cinque per mille dell’Irpef che in futuro sarà riservato, nell’ambito del “volontariato”, ai soli enti iscritti al Registro unico (vedi articolo "Comparto del Terzo settore: giunge in porto il Runts").