L’Amministrazione finanziaria come fa a verificare la correttezza delle dichiarazioni dei redditi? Che metodologie adotta? A spiegarlo la stessa Agenzia delle Entrate con la
guida disponibile in Rete. Il fascicolo chiarisce, ad esempio, le caratteristiche del controllo automatico, applicato a tutte le dichiarazioni presentate, e quelle del controllo formale, diretto a situazioni selezionate
ad hoc in base a criteri decisi a livello centrale. La guida, però, non si ferma qui, ma illustra i passaggi successivi e, soprattutto, quali sono i possibili comportamenti adottabili in caso di comunicazioni “preventive” per anomalie riscontrate, inviate dall’ufficio al contribuente, prima dell’emissione della cartella di pagamento. Si tratta di
alert e non di atti impositivi, attraverso i quali l’Agenzia consente di regolarizzare la propria posizione, usufruendo della riduzione delle sanzioni ed evitando l’iscrizione a ruolo. Particolare attenzione, inoltre, alla possibilità di pagare a rate le somme richieste con le comunicazioni di irregolarità. Un utile schema esplicativo è dedicato all’istituto del “lieve inadempimento”, introdotto dall’articolo 3 del Dlgs 159/2015, che si applica anche al versamento (rateale o in unica soluzione) delle somme dovute a seguito dei controlli, nel caso in cui la mancanza sia di “lieve” entità. Ampio spazio, infine, alle possibili riduzioni delle sanzioni previste dal Dlgs 158/2015 e dal Dl 98/2011 per i versamenti tardivi.