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Australia, oltre 16 miliardi di dollari di minori imposte nel 2006

Australia, oltre 16 miliardi di dollari di minori imposte nel 2006

L’aliquota più bassa per le persone fisiche passerà dal 17 al 15 per cento. Più modesti saranno invece gli sconti per le aziende, soprattutto Pmi
Secondo quanto anticipato nei giorni scorsi dal ministro del Tesoro australiano, Peter Costello, il profilo futuro del fisco nazionale sarà ridisegnato nei prossimi mesi al fine di ridurre in maniera significativa la taglia delle imposte che, in coincidenza delle scadenze previste annualmente per l’effettuazione dei singoli versamenti, assorbono mediamente 1/3 delle risorse disponibili nelle tasche di milioni di contribuenti individuali.
Scendono le aliquote sui redditi dei contribuenti individuali
La discesa dei tassi che contraddistinguono l’assetto progressivo del sistema fiscale australiano non sarà eccezionalmente visibile. Infatti, per l’aliquota minore è previsto il transito dall’attuale 17 per cento al 15 per cento. Per quanto riguarda invece i contribuenti più facoltosi, i due tassi dell’imposta che li coinvolgono più direttamente, ovvero il 42 e il 47 per cento, resteranno sostanzialmente immutati mentre saranno destinati a estendersi i livelli relativi ai due scaglioni di reddito di riferimento, con il risultato che una frazione consistente degli australiani più ricchi, per esempio quelli dichiarano 70mila dollari, sarà posta al di fuori dell’area d’applicazione delle punte più alte dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, a meno che nel corso del 2006 i guadagni dei “paperoni” australiani riportati in dichiarazione non aumentino di un valore vicino al 30 per cento. In questo caso infatti, la crescita delle finanze personali neutralizzerebbe i vantaggi fiscali, in favore delle classi più agiate, indotti dalla maggiore ampiezza degli scaglioni principali che, almeno secondo quanto proposto all’interno della bozza del prossimo budget che approderà presto in Parlamento, sconfineranno nel terreno dell’aliquota massima pari al 47 per cento soltanto se oltrepasseranno il limite di 125mila dollari. Naturalmente, nonostante la differenza di contenuti alla base delle misure e delle modifiche previste dai responsabili dell’economia australiana, le manovre relative al settore dell’imposta sui redditi delle persone fisiche dovrebbero poter entrare in vigore contestualmente all’approvazione del nuovo documento di bilancio e, dunque, già a partire dal prossimo mese di luglio.

Meno fisco anche per le società
Per quanto riguarda gli operatori economici e, più in generale, il pianeta del business australiano, il pacchetto presentato dal ministro del Tesoro prevede alcune misure specifiche sul terreno fiscale, che però, tradotte in termini numerici, non oltrepassano 1,3 miliardi di dollari, ovvero, una cifra chiaramente inferiore rispetto al volume monetario legato all’azione di defiscalizzazione che avrà invece un impatto diretto sui bilanci delle famiglie. Tuttavia, l’aiuto del fisco nei confronti delle aziende, soprattutto di quelle di piccole e medie dimensioni, avrà come oggetto un settore dell’economia strategicamente importante. Infatti, la tariffa pari circa al 3 per cento che si applica sui beni importati dalle imprese sarà de facto cancellata in tutti i casi in cui si tratti di prodotti che non possono essere acquistati in altro modo sul mercato nazionale, dato che nessun operatore economico australiano li produce. A tale misura si aggiungeranno una serie di deduzioni, il cui obiettivo sarà quello di assorbire una quota consistente delle spese operative e procedurali che in alcuni settori le società non possono evitare e che, in gran parte, non sono affatto riconducibili alle strategie elaborate dalle singole aziende.

Come finanziare la discesa del fisco

Secondo quanto anticipato da Peter Costello, la riduzione significativa delle imposte e l’estensione dei benefici fiscali in favore delle società dovrebbe avvenire a costo-zero per le finanze dello Stato. Infatti, la quota più rilevante delle eventuali minori entrate per le casse dell’erario sarà colmata utilizzando una parte del surplus di bilancio che, anche quest’anno, è stato chiuso con un segno positivo. In pratica, l’ammontare relativo alle maggiori risorse è di oltre 6 miliardi di dollari, ai quali saranno aggiunte le entrate supplementari assicurate dalla crescita consistente del Pil che, nel 2005, dovrebbe transitare dal 2 per cento del 2004 a un più rassicurante 3 per cento. Insomma, il documento di bilancio illustrato dal ministro sembra più un tradizionale budget pre-elettorale, il cui obiettivo è sedurre e assicurare consensi al Governo, piuttosto che una Finanziaria post-elezioni, come quella che dovrebbe essere la prossima legge sui conti pubblici australiani che sta per approdare nelle aule del Parlamento.
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