Aiuti di Stato regionali, dove vanno e in che misura
In Gazzetta l'elenco delle aree svantaggiate ammesse alla concessione dei benefici
Il provvedimento ministeriale segue la decisione della Commissione europea del 28 novembre scorso, con cui è arrivata l'approvazione della Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale per l'Italia 2007-2013, atto dal quale dipende l'operatività di alcune importanti agevolazioni, come il credito d'imposta per gli investimenti. Nella Carta sono definite le aree ammesse a beneficiare delle deroghe ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato comunitario (incluse le aree a soppressione graduale fino al 2008), nonché i massimali d'intensità degli aiuti.
Il decreto contenente l'elenco delle aree svantaggiate è stato emanato con la dichiarata finalità di "favorirne la massima diffusione possibile tra le imprese e gli altri soggetti pubblici e privati interessati".
Per il periodo 2007-2013, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia rientrano interamente nelle aree dell'obiettivo Convergenza ammesse alla deroga dell'articolo 87.3.a), nelle quali l'aiuto a finalità regionale può essere più intenso (alla Calabria, fino al 2011, è riconosciuta una percentuale di intensità maggiore rispetto alle altre regioni). Fino a tutto il 2010 vi fa parte anche la Basilicata, che sarà oggetto di successiva verifica per stabilirne il mantenimento nell'obiettivo Convergenza o il trasferimento tra le aree 87.3.c).
In queste ultime (obiettivo Competitività), ove gli aiuti sono di intensità inferiore, rientrano alcune zone del Paese identificate, sulla base delle indicazioni delle singole Regioni, a livello comunale o sub-comunale (zone censuarie). Le regioni maggiormente interessate dalla deroga 87.3.c) sono la Sardegna, il Molise, l'Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia e il Lazio. Per attenuare l'impatto della riduzione del livello di aiuti, in alcune aree è programmata, fino al 31 dicembre 2008, una soppressione graduale (phasing out).