"L'Agenzia delle Entrate è particolarmente sensibile ed attenta all'esigenza di garantire adeguata protezione ai dati personali custoditi nella banca dati tributaria", spiega Stefano Crociata, direttore centrale Audit e sicurezza. Ottemperando alle prescrizioni ricevute dal Garante per la protezione dei dati personali, l'Agenzia ha spinto fortemente sul potenziamento delle misure di tutela dei dati della fiscalità, attraverso:
- una capillare ed assidua sensibilizzazione di tutti i dipendenti sui doveri di tutela dei dati personali, e connessa responsabilizzazione sui gravi risvolti giuridici legati al trattamento delle informazione accedute;
- una più robusta procedura di accesso ai dati dell'Anagrafe Tributaria, mediante identificativi e password strettamente personali, in grado di ricondurre agevolmente ciascuna interrogazione all'utente che l'ha effettuata;
- un sistema informatico evoluto mediante il quale i responsabili degli uffici abilitano i propri dipendenti alle varie applicazioni che attingono a dati fiscali, legando rigorosamente l'ampiezza di ciascuna abilitazione alla specifica mansione da essi svolta;
- un sistema di monitoraggio automatizzato per l'individuazione di accessi anomali;
- un efficiente sistema di tracciamento di ogni interrogazione o operazione effettuata sull'Anagrafe Tributaria, comprensivo dei dati identificativi dell'operatore, che consente anche ricerche ed analisi statistiche;
- l'effettuazione di numerosi riscontri sulla regolarità degli accessi operati dai dipendenti, a fronte di casi anomali o sospetti, nonché di richieste (come nel caso di specie) da parte di forze di polizia o dell'Autorità giudiziaria;
- controlli sistematici sulle postazioni di lavoro dei dipendenti, da parte di personale specializzato, volti a verificare l'adeguatezza del livello di sicurezza informatica realizzato;
- puntuali direttive impartite a tutto il personale per evidenziare i doveri connessi all'utilizzo ed alla custodia dei beni informatici e dei supporti di memorizzazione.