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Attualità

Applicazione split payment 2022:
elenchi aggiornati al 20 ottobre

Le liste hanno efficacia costitutiva, cioè, per tutelare il legittimo affidamento degli interessati, la disciplina trova spazio solo dalla data di effettiva inclusione del soggetto nelle stesse

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Scissione dei pagamenti: nell’apposita sezione del sito del dipartimento delle Finanze del Mef sono  pubblicati gli elenchi 2022 delle società, degli enti e delle fondazioni a cui, per il prossimo anno, in relazione alle operazioni Iva effettuate nei confronti delle Pa e di altri organismi (enti, società e fondazioni) specificamente individuati, si applicherà il meccanismo dello split payment (articolo 17-ter, comma 1-bis, del decreto Iva).

Compresi negli elenchi, aggiornati allo scorso 20 ottobre, sono, in particolare, le società controllate di fatto dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dai ministeri; gli enti e le società sotto il controllo delle Amministrazioni centrali, locali e degli enti nazionali di previdenza e assistenza; gli enti, le società e le fondazioni partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, dalle Amministrazioni pubbliche e, ancora, le società quotate inserite nell'indice Ftse Mib della Borsa italiana.

Sono, invece, escluse dalle liste le Pa, come definite dall’articolo 1, comma 2, legge n. 196/2009, alle quali comunque si applica il meccanismo della scissione dei pagamenti. Queste, infatti, sono individuate nell’elenco Ipa pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche amministrazioni.

Come accennato, gli elenchi per il 2022 sono aggiornati al 20 ottobre 2021, come previsto dall’articolo 5-ter, comma 2, del Dm del 23 gennaio 2015 – che ne richiede appunto la pubblicazione entro il 20 ottobre di ciascun anno, con effetti sull’anno successivo. Inoltre, hanno efficacia costitutiva, cioè, allo scopo di tutelare il legittimo affidamento dei soggetti interessati, la disciplina dello split payment  deve essere applicata dalla data di effettiva inclusione del soggetto nell’elenco e della pubblicazione dello stesso elenco sul sito del dipartimento delle Finanze.
A tal proposito, negli elenchi, ciascun soggetto è individuato tramite codice fiscale, denominazione e, in dettaglio, per data di inserimento.

Alle società, agli enti e alle fondazioni presenti nelle liste, escluse le società quotate inserite nell'indice Ftse Mib della Borsa italiana, è consentito segnalare eventuali mancate o errate inclusioni, fornendo idonea documentazione, esclusivamente mediante l’apposito modulo di richiesta, al quale è obbligatorio allegare la visura camerale.

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