forfetario, la cui applicazione dipende dalle dimensioni dell'attività esercitata e a cui conseguono
obblighi contabili diversi a seconda del regime adottato.
reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni sia costituito dalla differenza tra l'ammontare
dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo d'imposta anche sotto forma di
partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo stesso.
Enuncia, in sostanza il fondamentale principio di cassa.
percepiti e quello delle spese sostenute nel periodo d'imposta, nell'esercizio dell'arte o della
professione, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali a carico di chi li corrisponde.
Il criterio generale di imputazione dei compensi e delle spese nel regime analitico è, dunque,
quello di cassa, che presenta, specialmente con riferimento alle spese sostenute deducibili,
talune eccezioni, relative, ad esempio, all'ammortamento dei beni strumentali mobili di valore
superiore a 516,46 euro, ai canoni di leasing e alle quote di Tfr dei dipendenti e dei collaboratori
annualmente maturate.
dilazione di pagamento, le indennità o i risarcimenti conseguiti per la perdita di redditi(i), le
spese rimborsate, tra cui biglietti di viaggio, ricevute di ristoranti e alberghi, i contributi Enpals a
carico degli artisti e la percentuale dei contributi Inps addebitata per rivalsa ai clienti.(2)
beni strumentali, i rimborsi relativi a spese analiticamente documentate, anticipate per conto del
cliente, come i rimborsi dei pagamenti di tasse, carta bollata e diritti di cancelleria, nonché
interessi attivi su conti correnti, i contributi previdenziali e assistenziali dovuti alle Casse
professionali addebitati al cliente.
da parte del professionista, perché confluisce nei redditi diversi(3), così come i compensi
percepiti dal professionista dopo la cessazione dell'attività anche se si riferiscono a prestazioni
effettuate durante l'esercizio dell'attività.
sportivi professionisti al termine della propria attività, le indennità per la cessazione da funzioni
notarili prelevate da un apposito fondo alimentato anche con versamenti degli stessi aventi
diritto, le somme percepite dai fondi pensione autorizzati e i compensi di lavoro autonomo
percepiti da eredi o legatari.
dell'attività svolta dal lavoratore e non al singolo compenso percepito e se debitamente
documentate(4).
spese di rappresentanza, convegni, corsi di aggiornamento del professionista e congressi, spese
relative all'utilizzo di beni strumentali adibiti a uso promiscuo.
esercizi sono deducibili per un importo complessivamente non superiore al 2 per cento
dell'ammontare dei compensi percepiti nel periodo d'imposta.
periodo d'imposta. Sono comprese nelle spese di rappresentanza anche quelle sostenute per
l'acquisto o l'importazione di oggetti di arte, di antiquariato o da collezione, anche se utilizzati
come beni strumentali per l'esercizio dell' arte o professione.
professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, sono deducibili nella misura del 50 per cento
del loro ammontare.
annuali di ammortamento non superiori a quelle risultanti dall'applicazione al costo dei beni dei
coefficienti stabiliti, per categorie di beni omogenei, con decreto del ministro delle Finanze. E'
tuttavia consentita la deduzione integrale, nel periodo d'imposta in cui sono state sostenute,
delle spese di acquisizione di beni strumentali il cui costo unitario non sia superiore a 516,46
euro.
lavoro autonomo per quote costanti in misura non superiore a un terzo secondo il principio di
competenza (articolo 103 del Tuir), perché, in assenza di una specifica disposizione riguardante
la fattispecie delle immobilizzazioni immateriali, è stata accolta per analogia la normativa
dettata per i beni materiali(5).
lavoro autonomo da dichiarare nell'apposito quadro RE del modello Unico PF. Esso può avere
segno negativo, se le spese sono superiori ai compensi incassati, ma non costituisce una perdita
in senso tecnico.
formazione del reddito complessivo nel medesimo periodo d'imposta, ma l'eventuale eccedenza
non può essere portata a nuovo (articolo 8, primo comma, Tuir).
riforma fiscale del 1973 a partire dal 1° gennaio 1974, con la motivazione che alcuni compensi
anche rilevanti venivano corrisposti dopo molto tempo, alla conclusione di un complesso lavoro
che aveva impegnato il soggetto per più periodi d'imposta durante i quali aveva sostenuto spese
di produzione.
tassare il compenso, ad esempio per un avvocato, se all'esito di tutta l'attività professionale o in
concomitanza dei singoli atti processuali posti in essere in nome e per conto del cliente che gli
aveva rilasciato il mandato.
reddito di lavoro autonomo, per ragioni di opportunità, non potendo mantenere sospese per
lungo tempo posizioni tributarie.
nell'esercizio in cui sono sostenute, non in relazione al singolo compenso, come avviene per il
reddito d'impresa per l'inerenza tra ricavi e costi, ma in relazione alla complessiva attività
professionale svolta.
presentare inconvenienti derivanti dalla progressività dell'imposizione, è anche vero che da loro
sono detratti oneri e spese sostenuti nel periodo d'imposta considerato. Inoltre, i redditi
disciplinati riguardano principalmente attività esercitate abitualmente, per cui compensi e spese
sono suscettibili di subire una sufficiente compensazione.
bonifico bancario o con carta di credito.
ricezione materiale dell'assegno, senza alcuna rilevanza del momento dell'incasso, che sarebbe
difficilmente verificabile.
problemi sul momento della percezione, a causa del lasso di tempo che intercorre tra l'ordine di
bonifico e l'accredito della somma sul conto corrente del beneficiario. Per cui si ritiene
comunemente che rilevi la data in cui la somma è effettivamente disponibile e non la valuta, che
rileva solo per il computo degli interessi maturati sul conto corrente del professionista che ha
ricevuto l'accredito. Di conseguenza, anche la relativa ritenuta d'acconto operata dal sostituto
d'imposta dovrà essere computata nell'anno in cui è stato percepito il compenso, anche se la
certificazione è dell'anno precedente.
sempre nell'ipotesi di fine anno. Ad esempio, se la spesa è stata sostenuta a dicembre 2004 e
l'addebito da parte della banca avviene a gennaio 2005, si ritiene che, comunque, questa spesa
confluisca nella determinazione del reddito d'impresa dell'anno 2004, dando rilevanza al
momento in cui è stata effettuata la transazione commerciale, perché la discrasia temporale
concerne il mezzo di pagamento e non costituisce una dilazione di pagamento.