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Attualità

In Bielorussia incentivi fiscali per imprese hi-tech

Un decreto presidenziale del 2005 ha introdotto, con la creazione di un parco tecnologico, vantaggi tributari e contributivi considerevoli

Cartina della BielorussiaLa principale agevolazione consiste nel pagamento di un ammontare pari all’1 per cento dei ricavi generati dalle attività tecnologiche in cambio dell’esenzione dall’imposta sui redditi societari e sul fatturato del 3 per cento. Lo scopo del provvedimento è sviluppare il comparto per esportare software e servizi di comunicazione.
La situazione fiscale attuale
La Bielorussia è nata dallo smembramento dell’Unione Sovietica e, a differenza di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, non fa parte dell’Unione europea. Attualmente in Bielorussia l’imposta sui redditi societari è fissata al 24 per cento. Si tratta di una misura sicuramente inferiore a quella generalmente in vigore nei Paesi della vecchia Europa che si attesta attorno al 30-35 per cento ma che è sicuramente superiore a quella degli altri Paesi dell’area baltica. La Lettonia, ad esempio, ha una aliquota del 15 per cento, la Polonia del 19 per cento, l’Estonia non tassa in alcun modo gli utili che non sono distribuiti. Si aggiunga, inoltre, che la Bielorussia prevede una imposta aggiuntiva del 3 per cento sul fatturato. L’imposta sul valore aggiunto è al 18 per cento ma esiste anche una aliquota ridotta del 10 per cento. Le persone fisiche sono tassate con aliquote progressive per scaglioni di reddito.

Gli incentivi per il Parco

La principale agevolazione per i residenti del Parco consiste nel pagamento di un ammontare pari all’1 per cento dei ricavi generati dalle attività tecnologiche in cambio dell’esenzione dall’imposta sui redditi societari e dall’imposta sul fatturato del 3 per cento. È inoltre prevista una esenzione dall’Iva e dai dazi doganali relativamente all’attrezzatura importata nel parco e necessaria per il perseguimento delle finalità per cui è stato istituito. Ovviamente è prevista una norma antielusiva, simile a quella della nostra Tremonti bis, che prevede la restituzione dell’agevolazione nel caso in cui l’attrezzatura sia venduta entro due anni. Le agevolazioni sono inoltre previste anche per i soggetti impiegati nel Parco che scontano una imposizione flat del 9 per cento senza che il reddito percepito concorra alla base imponibile complessiva da inserire nella dichiarazione dei redditi. Ma non soltanto. Sono previste agevolazioni di carattere contributivo consistenti nella possibilità di conteggiare i contributi dovuti dai soggetti impiegati nel Parco sul salario medio del mese precedente rilevato in Bielorussia dalle autorità statistiche. Queste agevolazioni non sono tuttavia estese al personale ausiliario come quello destinato al servizio di pulizia o di vigilanza.
Dai dividendi alle royalty
Incentivi sono previsti anche per i non residenti. Infatti i dividendi, gli interessi e le royalty pagate dai soggetti residenti nel Parco scontano una ritenuta massima del 5 per cento e sono fatte salve le disposizioni di maggiore favore contenute negli accordi contro le doppie imposizioni. Nel caso in cui i flussi siano indirizzati verso strutture offshore è prevista una ritenuta del 15 per cento su interessi e canoni. Si tratta di una disposizione di particolare favore considerato che l’Italia, ad esempio, applica in questi casi una ritenuta del 27 per cento sugli interessi e del 22,5 per cento sui canoni. Si consideri inoltre, che non appartenendo la Bielorussia all’Unione europea, non possono trovare applicazione la direttiva madre figlia (1990/435) e la direttiva interessi e royalties (2003/49) che escludono l’applicazione di ritenute alla fonte sui flussi di reddito.
Come beneficiare delle agevolazioni
I soggetti interessati a beneficiare di queste agevolazioni devono presentare una richiesta per risiedere nel Parco, corredata da una descrizione dell’attività che si intende svolgere attraverso una struttura societaria o direttamente come imprenditore individuale. Entro un mese si ottiene una risposta. Se questa è positiva viene siglato un accorto tra il soggetto e l’Amministrazione del Parco. Per evitare abusi, è stabilito sin dall’inizio che gli operatori economici del parco sono soggetti a revisione annuale da parte di una struttura indipendente. Inoltre è necessario che le attività svolte siano in linea con lo scopo del parco, pena la revoca delle agevolazioni descritte in precedenza e l’irrogazione di sanzioni pecuniarie.
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