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Ciak per i bonus al cinema italiano

Crediti d'imposta per investimenti nella realizzazione e distribuzione di film Agevolati anche gli esercenti delle sale e le imprese di produzione esecutiva e post-produzione

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Agevolazioni fiscali per sostenere la produzione cinematografica e audiovisiva italiana, sotto forma di credito d'imposta. La novità è presente nel disegno di legge della nuova Finanziaria, attualmente in discussione al Parlamento. L'incentivo fiscale è rivolto non solo alle imprese del settore, ma anche ad aziende "esterne" e titolari di reddito di impresa ai fini Irpef che investono nel cinema e nell'audiovisivo. In particolare, i non appartenenti a settore hanno diritto a un credito d'imposta nella misura del 40%, fino a un importo massimo di un milione di euro per ciascun periodo d'imposta (2008 e 2009), per gli apporti in denaro effettuati per la produzione di opere cinematografiche di nazionalità italiana. Le aziende di produzione cinematografica destinatarie dei finanziamenti hanno l'obbligo di utilizzare l'80% delle risorse nel territorio nazionale, privilegiando l'impiego di manodopera e di servizi tecnici del nostro Paese.

I produttori cinematografici, dal canto loro, potranno usufruire di un credito d'imposta pari al 15% del costo complessivo della produzione di film di nazionalità italiana, con un ammontare massimo di 3,5 milioni di euro per ciascun periodo d'imposta (2008 e 2009). Condizione necessaria per ottenere l'agevolazione è quella di sostenere le spese di produzione nel territorio italiano per un ammontare, per ciascun film, non inferiore all'80% del credito stesso.

Le società di distribuzione cinematografica, invece, hanno diritto a un credito d'imposta del 15% degli investimenti in opere "italiane" riconosciute di interesse culturale (articolo 7, Dlgs 28/2004), con un limite massimo annuo per ogni periodo d'imposta (2008 e 2009) di 1,5 milioni di euro. Il bonus è pari al 10% delle spese sostenute nel caso di film di nazionalità italiana, espressione di lingua originale italiana, con un limite massimo annuo di 2 milioni di euro per ciascun periodo d'imposta. Infine, sempre per le imprese di distribuzione, il credito è pari al 20% in caso di apporto in denaro per produrre opere filmiche di nazionalità italiana riconosciute di interesse culturale (articolo 7, Dlgs 28/2004), con limite massimo annuo di un milione di euro.

Per le imprese di esercizio cinematografico, poi, è previsto un credito del 30% delle spese sostenute per l'acquisto di apparecchiature per la proiezione digitale, con un limite massimo annuo che non deve eccedere, per ciascun schermo, 50mila euro. Il bonus è del 20% sulle somme investite, tramite contratti di associazione in partecipazione, per la produzione di opere di nazionalità italiana riconosciute di interesse culturale, con un limite massimo annuo di un milione di euro per ciascun periodo d'imposta.

Per quanto riguarda le agevolazioni sopra elencate, la stessa impresa (o imprese dello stesso gruppo o controllate o legate da rapporto di partecipazione) non può cumulare i benefici previsti per il medesimo film.

L'incentivazione fiscale per le imprese nazionali di produzione esecutiva e post-produzione, invece, è costituita da un credito d'imposta pari al 25% del costo di realizzazione della singola opera e con un limite massimo, per ciascuna opera filmica girata nel nostro Paese e con manodopera italiana, su commissione di produzioni estere, di 5 milioni di euro.
I soggetti interessati potranno usufruire dei benefici fiscali, dalla data di rilascio del nulla osta di proiezione in pubblico del film, per il periodo d'imposta 2008 e 2009.
I crediti sono utilizzabili in compensazione e non concorrono alla formazione del reddito ai fini Irpef e del valore dell'attività produttiva ai fini Irap.

Entro tre mesi dall'entrata in vigore della Finanziaria, un decreto del ministero dei Beni culturali, di concerto con il ministero dell'Economia e delle Finanze, con il parere del ministero per lo Sviluppo Economico, detterà le modalità di attuazione delle nuove disposizioni.

L'efficacia delle norme in materia è comunque subordinata all'autorizzazione della Commissione europea; le agevolazioni, quindi, potranno essere utilizzate solo per le spese sostenute successivamente alla decisione degli organismi comunitari.
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