
Il rosso dell’economia globale non ferma le entrate fiscali del Dragone
Comunque, le entrate fiscali non si fermano, al contrario, pur rallentando la corsa restano in scia saldamente per centrare, entro fine anno, l’obiettivo dei 500miliardi di euro. Un risultato questo che tutti prefiguravano otto mesi fa, ma che i recenti sobbalzi dell’economia internazionale sembravano aver reso impraticabile. Ma i numeri raccontano una storia piuttosto diversa, dato soprattutto che 372 miliardi risultano già perfettamente incassati e nelle disponibilità delle autorità pubbliche. Ora si dovrà soltanto attendere l’incasso dei cinque mesi restanti che, senza scosse aggiuntive, dovrebbe consentire l’ingresso di ulteriori 130miliardi di euro.

Andamento da oro olimpico delle entrate fiscali incassate nel corso del decennio passato dal fisco cinese e destinate a quintuplicarsi nel 2008. In particolare, anche negli ultimi sette mesi dell’anno in corso, in coincidenza con la frenata dell’economia mondiale, il gettito d’imposte, tasse e tributi continua a correre a ritmi non raffrontabili con quelli storici di altri Paesi industrializzati o emergenti.
(i valori riportati nel grafico sono espressi in miliardi di euro e non tengono conto dell’aggiustamento eventuale del tasso d’inflazione nell’allineamento delle monete considerate, dollari, yuan ed euro).
**Per il 2008 i dati si riferiscono ai primi sette mesi
***riguardo invece il 2010 si tratta d’una stima elaborata recentemente dall’Agenzia delle entrate cinese.
Fonte: Amministrazione fiscale cinese
Il sorpasso: Fisco cinese in vista di Francia, UK e Germania
L’ingresso dell’erario cinese nel club delle entrate fiscali dalla taglia di oltre 500miliardi di euro l’anno, segnerebbe il passaggio definitivo delle risorse pubbliche dalla stagione dell’emergenza a quella del consolidamento, aprendo in pratica la via alla rincorsa alle risorse derivanti da imposte, tasse e tributi annualmente riscosse dalle Amministrazioni fiscali di Paesi quali Germania, Francia e Regno Unito e, naturalmente, dagli Usa.
Tasse e imposte: chi ha dato di più, ovvero le imprese
Dalle aziende, soprattutto dai grandi gruppi e dalle multinazionali, nelle casse dell’erario nei sette mesi del 2008 sono finiti oltre 20miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2007. Nel totale, le società hanno già provveduto a consegnare al fisco cinese, circa 80miliardi di euro. Ma se ne attendono altri ancora. E comunque, come del resto da tradizione, quasi la metà dell’incasso erariale è composto da risorse derivanti dalla tassazione indiretta, quindi riscossione dell’Iva, delle imposte sulle vendite e sul consumo, queste in genere relative a prodotti specifici come sigarette, alcool e transazioni commerciali di diversa natura e origine. Anche i dazi e le tariffe doganali legate all’import e all’export hanno fatto segnare una crescita significativa, da primato. Infatti, sulle importazioni sono stati incassati almeno 40miliardi di euro in questi primi sette mesi, e questo nonostante il ripiegamento della busta della spesa anche dei consumatori cinesi. In conclusione, oltre 8miliardi di euro sono stati incassati dall’applicazione della tassa sulle transazioni finanziarie e sulla compravendita d’azioni quotate in Borsa. Questo è un dato che necessiterebbe d’essere però chiarito, dato che nel semestre passato gli scambi di titoli sul mercato azionario cinese sono scesi del 30 per cento, un vero e proprio scivolone sulla base del quale è difficile, se non arduo, trovare la spiegazione d’un simile balzo in avanti dell’imposta versata che, al contrario, avrebbe dovuto mostrare chiari segni d’indebolimento non di corsa.