Nel mese di ottobre del 2004 sono stati approvati dal Comitato per gli Affari fiscali dell'Ocse i lavori risultanti dal Forum delle amministrazioni del settore dei vari Paesi aderenti.
La sintesi espressa nel documento finale è che l'azione dell'Amministrazione fiscale debba essere orientata, da un lato, allo stimolo e al potenziamento della tax compliance, e, dall'altro, alla deterrenza verso comportamenti di inadempimento degli obblighi fiscali.
L'idea espressa dall'Ocse, in sostanza, è che, in un sistema che aspiri alla maggiore efficienza possibile, l'Amministrazione deve concentrare le proprie risorse e operare in modo da rendere, da un lato, facile e conveniente l'adempimento degli obblighi fiscali, e, dall'altro, difficile e rischiosa la sottrazione a tali obblighi.
E' evidente, però, che in talune circostanze l'azione dell'Amministrazione debba essere rivolta alla repressione vera e propria di condotte fiscalmente illegittime e altamente pericolose.
Ed è questa la linea seguita anche dalla direzione regionale del Veneto, nella convinzione che i migliori risultati nell'individuazione delle priorità strategiche si ottengono coinvolgendo in prima persona il contribuente o suoi rappresentanti, ed è quindi altamente opportuno che vengano coinvolte nelle stesse rappresentanti di categorie economiche e categorie di professionisti che operano nel campo fiscale (consulenti, commercialisti, avvocati, eccetera).
Le frodi Iva
Il raggiungimento di condizioni di corretta concorrenzialità nella competizione economica è ormai uno degli obiettivi assolutamente strategici per l'Agenzia delle Entrate e per la direzione regionale del Veneto, la quale, a tale scopo, ha attivato strategie di controllo dirette, in particolare, a individuare i comportamenti fraudolenti nel settore dell'Iva, con una specifica attenzione agli scambi commerciali tra i Paesi comunitari.
Le diverse frodi finora scoperte, benché caratterizzate da differenti risvolti e modalità, hanno quale caratteristica comune l'immissione illegale in commercio di beni, in alcuni casi di valore elevato, a costi sensibilmente inferiori al valore normale (articolo 14 del Dpr 633/72); tutto ciò, oltre a procurare un danno all'erario, incide gravemente sulla stessa sopravvivenza degli operatori economici onesti, falsando in modo evidente le caratteristiche dell'economia locale.
La questione è molto avvertita anche a livello legislativo.
Ne è un esempio la responsabilità solidale del cessionario che ha acquistato a un prezzo inferiore a quello normale, introdotta con l'articolo 60-bis nel Dpr 633/72; la disposizione, presumendo che egli sia parte del "sistema" fraudolento, inverte l'onere della prova obbligando lo stesso a trovare i riscontri di fatto della propria buona fede.
Le risposte
Nel determinare la strategia, però, non basta guardare solo al breve periodo, ma è necessario gettare le basi per una sostenibilità in futuro dell'azione dell'Amministrazione: è per tale motivo che la strategia deve mirare a cambiare le regole (non giuridiche) radicate nel tessuto sociale e che hanno grande influenza sul comportamento delle generazioni future.
Ecco perché la direzione regionale del Veneto, seguendo gli stimoli pervenuti dall'Ocse, le innovazioni nella normativa e nella prassi (circolare n. 7/2005) e, soprattutto, l'analisi dei dati sulle frodi Iva scoperte che mostrano una crescita quasi esponenziale, ha attivato una serie di azioni differenti fra loro per destinatari e modalità di realizzazione, ma che hanno in comune proprio il disegno strategico, la ricerca di sinergie.
Sul piano dell'attività di contrasto e repressione è stata avviata sul territorio, l'operazione "FALCO", una serie di controlli esterni su soggetti selezionati per la rilevanza degli indici di pericolosità fiscale, condotti in simultanea da tutti gli uffici locali del Veneto, che ha impegnato 60 funzionari esperti nelle operazioni di contrasto alle frodi Iva, che nel corso del 2004 avevano partecipato a speciali corsi di formazione, organizzati a Genova dalla stessa Agenzia delle Entrate.
Ma per avere risultati di medio-lungo periodo, occorre incidere in maniera proattiva sulle regole non giuridiche, sulle prassi e sui comportamenti degli operatori economici.
Su questo piano, in Veneto, si sta cercando di focalizzare sinergie che coinvolgano altre istituzioni e organismi, poiché tutti sono chiamati a dare il loro contributo nell'analisi e nei rimedi da porre in essere per contrastarne la crescita delle frodi e dei costi sociali che esse comportano.
Ecco perché la direzione regionale del Veneto ha organizzato, per domani 12 maggio, un convegno sulle frodi Iva, con la partecipazione dei vertici dell'Agenzia delle Entrate, delle Procure, della Guardia di Finanza, dei professionisti e di autorevoli pubblicisti ed esperti Iva di rilievo nazionale.
Il fenomeno sarà analizzato sotto tutti i punti di vista, dalla perdita di gettito ai profili di carattere penale che ne conseguono, dai meccanismi che ledono la concorrenza leale alle ricadute sugli aspetti deontologici nel corretto esercizio della consulenza tributaria.
I lavori saranno aperti dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, Raffaele Ferrara, e dal direttore regionale del Veneto, Enrico Pardi, che inquadreranno l'iniziativa nel solco di un'azione sinergica da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti; i relatori svolgeranno poi un'approfondita analisi, dal sistema dei controlli nazionali e internazionali agli aspetti finanziari, penali e amministrativi del fenomeno frodi, senza tralasciare l'aspetto deontologico che coinvolge l'esercizio della consulenza. Particolarmente significativi saranno gli interventi del direttore centrale Accertamento dell'Agenzia, Marco di Capua, e del Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Venezia, Ennio Fortuna, che presiederà i lavori.
Anche se l'individuazione dei fattori che spingono all'inadempimento non è semplice e non fornisce risultati sicuri, è proprio la strategia che mira a intervenire su di essi la più auspicabile, sia in termini di gettito che in termini di sostenibilità nel lungo periodo.
Il contrasto alle frodi Iva tra strategie e sinergie
Introdurranno i lavori Raffaele Ferrara, direttore dell'Agenzia delle Entrate, ed Enrico Pardi, direttore regionale del Veneto
