Lotta all'elusione fiscale
Il decreto legislativo approvato ieri recepisce nella normativa nazionale la direttiva (Ue) 2016/1164, del Consiglio del 12 luglio 2016, recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno ("Atad 1" - Anti tax avoidance directive), come modificata dalla direttiva (Ue) 2017/952, del Consiglio del 29 maggio 2017, relativamente ai disallineamenti da ibridi con i Paesi terzi ("Atad 2").
La direttiva "Atad 1", con l'obiettivo di prevenire e scoraggiare pratiche di elusione fiscale e, quindi, di assicurare un'equa ed efficace imposizione all'interno dell'Unione, prevede l'implementazione di un approccio strategico comune per impedire la frammentazione del mercato interno e contrastare i fenomeni di disallineamento attualmente esistenti.
In particolare, la direttiva interviene sui seguenti profili:
- limitazione della deducibilità degli interessi passivi
- ricorso allo strumento dell'imposizione in uscita (exit tax)
- introduzione di una clausola generale antiabuso (general anti-abuse rule)
- disciplina delle società controllate estere (Controlled foreign companies - Cfc)
- neutralizzazione dei disallineamenti da ibridi.
L'altro decreto legislativo licenziato ieri dal Consiglio dei ministri recepisce le disposizioni della legge di delegazione europea 2016-2017 finalizzate ad attuare quanto previsto dalla direttiva (Ue) 2016/1065 del Consiglio del 27 giugno 2016, che a sua volta modifica la direttiva Iva (2006/112/Ce), per quanto riguarda il trattamento dei buoni-corrispettivo.
Il legislatore europeo ha introdotto norme specifiche per l'emissione, il trasferimento e il riscatto dei buoni-corrispettivo, con l'obiettivo di evitare il verificarsi di disallineamenti tra Stati membri che possano dare luogo a fenomeni di doppia imposizione o non imposizione, e di ridurre il rischio di elusione fiscale.
Il decreto, tra l'altro, configura il buono alla stregua di uno strumento che contiene l'obbligo di essere accettato come corrispettivo (o parziale corrispettivo) di una cessione di beni o di una prestazione di servizi e che indica i beni o i servizi da cedere o prestare o le identità dei potenziali cedenti o prestatori, incluse le condizioni generali di utilizzo ad esso relative.
Per una panoramica completa delle disposizioni dettate dalla legge di delegazione europea 2016-2017 si rinvia a "Legge di delegazione europea: il testo pubblicato in Gazzetta", dello scorso 7 novembre.