Nel 2003 sono stati 451.398 i nuovi processi in materia di lavoro, di cui 288.639 riguardano l'assistenza e la previdenza e 162.759 il rapporto di lavoro vero e proprio, in media nazionale durano non meno di due anni, ma possono sfiorare i tre se il contendere è la previdenza o l'assistenza, se poi si va in Piemonte la durata media è di otto mesi, mentre in Calabria o in Puglia si superano i tre anni. In quasi la metà dei casi, il ricorrente è una donna.
E' questo lo spaccato che emerge dalle ultime rilevazioni ufficiali dell'Istat nel campo dei procedimenti in materia di lavoro che riguarda appunto l'anno 2003.
I dati rielaborati e confrontati con altre rilevazioni ufficiali dell'Istat, quali i lavoratori occupati nello stesso anno, offrono poi chiavi di lettura ulteriormente interessanti: c'è un procedimento ogni 54 lavoratori circa, con picchi che riguardano l'Italia meridionale (in Puglia c'è una causa ogni 14 lavoratori, in Campania 16, in Calabria ogni 17 occupati) e, dall'altra parte, le regioni dell'Italia settentrionale (in Trentino Alto Adige c'è di media un processo ogni 432 lavoratori).
Ma entriamo nel dettaglio delle informazioni Istat e delle rielaborazioni effettuate.
La situazione del 2003
Le cause in materia di lavoro vengono suddivise in due settori: 1) controversie di lavoro, 2) liti in materia assistenziale e previdenziale.
Il maggiore incremento di procedimenti si è registrato in Campania, ben 113.878. Nella sola provincia di Caserta (circondario del tribunale di Santa Maria Capua Vetere), i nuovi processi relativi al rapporto di lavoro sono stati di poco superiori a quelli dell'intera ragione Veneto (4.868 contro 4.808) e, se si sommano anche quelli relativi agli aspetti previdenziali e assistenziali, i procedimenti del casertano sono pari a quelli della Lombardia e del Veneto insieme.
Le regioni che presentano un maggior numero di nuove cause in materia di rapporto di lavoro (tab.1) sono:
Campania | 31.724 |
Lazio | 23.973 |
Lombardia | 16.001 |
Sicilia | 15.468 |
Puglia | 14.316 |
Per quanto concerne invece le province, abbiamo:
Roma | 19.707 |
Napoli | 19.289 |
Milano | 10.255 |
Torino | 9.762 |
Bari | 6.736 |
Cosenza | 5.201 |
Presentano il più basso numero di nuovi processi nel 2003 le seguenti regioni:
Valle d'Aosta | 143 |
Trentino Alto Adige | 724 |
Molise | 988 |
Per quanto concerne invece le province, abbiamo:
Sondrio | 122 |
Belluno | 129 |
Aosta | 143 |
Verbania | 135 |
Nuoro | 156 |
Aggiungendo invece le cause anche in materia assistenziale e previdenziale, le regioni con maggiori procedimenti sono:
Campania | 113.878 |
Puglia | 94.280 |
Lazio | 49.945 |
Sicilia | 49.239 |
Calabria | 36.824 |
E le province:
Napoli | 62.655 |
Bari | 52.596 |
Roma | 38.235 |
Caserta | 27.955 |
Il rapporto tra occupati e cause di lavoro
Un importante elemento che si è pensato di introdurre è stato quello del numero di occupati secondo le stime Istat nelle varie province italiane (ovviamente il riferimento è sempre al 2003). Tale dato appare una scriminante significativa, in quanto è verosimile che vi sia un legame tra i potenziali ricorrenti in cause di rapporto di lavoro e gli occupati di quella zona. Avendo riguardo alle province e alle sole nuove cause in materia di lavoro (con esclusione di quelle relative all'assistenza e alla previdenza), il rapporto più alto (tab.2), sintomatico di un basso livello di "litigiosità", viene conseguito da:
Provincia | Media tra lavoratori occupati e processi |
Modena | 865,15 |
Trento | 781,49 |
Belluno | 767,44 |
Piacenza | 740,49 |
Forlì | 733,59 |
Media Nazionale | 149,14 |
Regione | Media tra lavoratori occupati e processi |
Trentino Alto Adige | 639,36 |
Emilia Romagna | 543,13 |
Veneto | 447,52 |
Valle d'Aosta | 413,99 |
Friuli Venezia Giulia | 351,76 |
Media nazionale | 149,14 |
Chi presenta invece un più alto quoziente tra occupati e processi (verosimilmente sintomatico di un alto livello di litigiosità) sono:
Regione | Media tra lavoratori occupati e processi |
Calabria | 46,08 |
Campania | 58,33 |
Puglia | 94,31 |
Sicilia | 98,33 |
Media nazionale | 149,14 |
Provincia | Media tra lavoratori occupati e processi |
Crotone | 28,36 |
Reggio Calabria | 36,70 |
Enna | 45,97 |
Cosenza | 46,53 |
Media nazionale | 149,14 |
Avendo riguardo, invece, a tutti i processi in materia lavoro (comprensivi quindi anche di quelli attinenti l'assistenza e la previdenza), i migliori quozienti si rinvengono (tab.3) nelle seguenti regioni e province:
Regione | Media tra lavoratori occupati e processi |
Trentino | 432,21 |
Valle d'Aosta | 293,07 |
Veneto | 278,03 |
Emilia Romagna | 252,91 |
Media nazionale | 53,77 |
Provincia | Media tra lavoratori occupati e processi |
Trento | 526,62 |
Treviso | 464,48 |
Como | 457,73 |
Belluno | 447,96 |
Media nazionale | 53,77 |
Al contrario, un basso numero di occupati per ogni causa si presenta invece in:
Provincia | Media tra lavoratori occupati e processi |
Caserta | 9,05 |
Bari | 10,56 |
Reggio Calabria | 11,81 |
Crotone | 12,93 |
Media nazionale | 53,77 |
Regione | Media tra lavoratori occupati e processi |
Puglia | 14,32 |
Campania | 16,25 |
Calabria | 17,62 |
Basilicata | 23,03 |
Sicilia | 35,42 |
Media nazionale | 53,77 |
Alcune curiosità
Dall'esame dei dati emergono alcune situazioni particolari: i nuovi processi instaurati nel 2003 nella sola provincia di Napoli sono pari a tutti quelli intrapresi complessivamente in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto; nella provincia di Taranto sono stati iniziati più procedimenti di tutta l'Emilia Romagna o del Veneto; nella provincia di Vibo Valentia sono iniziate più cause dell'intero Friuli.
A parità quasi di occupati nelle province di Cosenza, Udine e Bolzano, a Cosenza sono iniziati 11.141 nuovi processi, mentre a Udine 707 e a Bolzano 654.
Le caratteristiche dei ricorrenti
Ogni 2,6 processi su cento, secondo la media nazionale, il ricorrente è più di 1 (tab.4).
La regione che presenta una maggiore percentuale di processi con più di un ricorrente è la Basilicata, con quasi il 45% dei processi (come dire: L'unione fa la forza...), seguono Emilia Romagna (7,5%) e Valle d'Aosta (6,8%). Sono invece assolutamente per le azioni individuali il Lazio (0,4%), la Puglia (0,6%) e la Sardegna (1,1%).
Le donne invece sono le ricorrenti nel 54% delle cause in Basilicata, nel 52,1% in Calabria e nel 49,8% nel Lazio. Le regioni che presentano invece una percentuale più bassa di ricorrenti donne sono il Piemonte, il Trentino e la Valle d'Aosta.
Passando all'età, a fronte di una media nazionale pari a 45 anni (Cause lavoro) e ai 56 anni (assistenza e previdenza), la situazione è la seguente:
Cause lavoro, i più anziani ricorrenti
Regione | Età |
Basilicata | 54 |
Calabria | 52,1 |
Lazio | 49,8 |
Media nazionale | 45 |
Cause lavoro, i più giovani ricorrenti
Regione | Età |
Lombardia | 40 |
Veneto | 41 |
Toscana | 41 |
Media nazionale | 45 |
Cause assistenza e previdenza, i più anziani ricorrenti
Regione | Età |
Liguria | 61 |
Toscana | 61 |
Umbria | 61 |
Marche | 61 |
Media nazionale | 56 |
Cause assistenza e previdenza, i più giovani ricorrenti
Regione | Età |
Calabria | 53 |
Puglia | 54 |
Basilicata | 55 |
Campania | 55 |
Veneto | 55 |
Media nazionale | 56 |
La durata dei processi in primo grado nel 2003
La durata (tab.4) varia a seconda delle regioni: in materia di rapporto di lavoro, si passa dagli otto mesi circa del Piemonte agli oltre tre anni di Puglia, Calabria e Abruzzo; la media nazionale è di circa 2 anni e 4 mesi.
Sono in media, invece, più lunghi i processi in materia di assistenza e previdenza: si passa dagli 11 mesi circa della Valle d'Aosta ai quasi 3 anni e 9 mesi della Calabria.