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Attualità

Crescono i grandi contribuenti. Soglia d'ingresso ridotta a 200mln

Più imprese "tutorate". Il nuovo parametro è transitorio e verrà portato a 100 milioni entro il 2011

A partire dal 1° gennaio 2010 saranno considerati contribuenti di più rilevante dimensione le imprese che conseguono un volume d'affari o ricavi non inferiori a 200 milioni di euro.
Di conseguenza, la platea attualmente composta da circa 1.000 soggetti, ammonterà a circa 1.600 imprese.
La fissazione del nuovo parametro quantitativo, avvenuta con provvedimento del direttore delle Entrate del 16 dicembre e pubblicato oggi sul sito dell'Agenzia, deriva dall'applicazione di quanto previsto nell'articolo 27, comma 10, del decreto legge 185/2008, che prevede la riduzione graduale del parametro dimensionale di individuazione di tali contribuenti al valore di 100 milioni di euro entro il 31 dicembre 2011 e ha, pertanto, carattere transitorio.

Ai fini della verifica della nuova soglia, continua a trovare applicazione quanto previsto dal provvedimento del direttore dell'Agenzia dello scorso 6 aprile, che ha stabilito i criteri in base ai quali determinare il parametro di riferimento e cioè:
o un criterio di ordine generale, in base al quale l'individuazione del tetto di cento milioni di euro va effettuata considerando il valore più elevato, risultante dalle dichiarazioni presentate, tra i ricavi di cui all'articolo 85, comma 1, lettere a) e b) del Tuir, l'ammontare lordo complessivo dei compensi derivanti dall'esercizio di arti e professioni di cui all'articolo 53, comma 1, del Tuir e il volume d'affari ai sensi dell'articolo 20 del Dpr 633/1972
o un criterio addizionale, per gli enti creditizi e finanziari e per le imprese di assicurazione, per i quali, ai fini della determinazione della predetta soglia, vengono altresì considerati alcuni dati dichiarati afferenti alle più significative componenti positive della relativa gestione.

Con riferimento ai contribuenti che rispondono a tali requisiti, è prevista l'attivazione, di norma entro l'anno successivo a quello della presentazione, di un controllo sostanziale sulle dichiarazioni dei redditi e sulle dichiarazioni Iva. Trattasi del cosiddetto "tutoraggio".
Tale attività, affidata alle direzioni regionali dell'Agenzia delle Entrate, consiste nell'analisi di rischi, sia generali (ossia correlati al settore produttivo di ciascuna impresa) sia specifici della singola impresa. L'analisi di rischio è finalizzata ad assicurare un apprezzabile grado di correttezza nei comportamenti fiscali dei soggetti monitorati.
Essa rappresenta un'assoluta novità nell'ambito delle attività di controllo svolte dall'Amministrazione finanziaria e risponde all'esigenza di concentrare gli elementi informativi utili per l'analisi di rischio e di facilitarne la pronta condivisione.
Peraltro, nel nuovo disegno organizzativo dell'Agenzia, l'approccio basato sulla valutazione dei rischi di evasione e/o elusione riveste una valenza strategica per tutte le macro-tipologie di contribuenti (grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche).

Tuttavia, solo per i contribuenti sottoposti a tutoraggio, l'analisi del rischio viene effettuata, oltre che sulla base del settore produttivo di appartenenza del soggetto, anche su quella di rischio individuale della singola impresa. L'approccio descritto, in linea con le migliori esperienze delle amministrazioni fiscali estere, è finalizzato a garantire il perseguimento degli obiettivi di riduzione del livello di evasione ed elusione fiscale connessi non solo ad azioni di contrasto, ma anche e, soprattutto, a un progressivo e tendenziale innalzamento del grado di adempimento spontaneo da parte di tale platea di contribuenti (cosiddetta voluntary compliance).
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