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Attualità

Dai Vasa all’Sms 500 anni di Fisco made in Sweden

La storia  tributaria dell’Amministrazione comincia con Gustav Vasa primo a razionalizzare la gestione delle entrate

I princìpi ispiratori di quella riforma hanno rappresentato un punto di riferimento dell’intera organizzazione fino al XIX secolo. Ma è tra la metà del XIX e i primi del XX che si afferma in Svezia la tassazione sulla base della dichiarazione dei redditi del contribuente. La storia documentale del Fisco svedese comincia nel XVI secolo, sotto il regno di Gustav Vasa (1523-1560), quando la Corona dispone per la prima volta la registrazione delle tasse riscosse, a seguito di una riforma dell'Amministrazione (The Reformation). La quantificazione dei tributi versati, da ricostruire attraverso i dettagliati resoconti conservati negli archivi dell'antico Stato svedese, è complicata perché i pagamenti avevano forma di beni e gli storici spesso non sono stati concordi sui parametri impiegati per attualizzare il valore dei prodotti.

Il sistema di riscossione ante litteram
Il sistema di riscossione cinquecentesco contava su una rete di ufficiali reali (bailiffs), incaricati dell’amministrazione di un distretto terriero, che riversavano alla Corona quanto acquisito. Il re Gustav Vasa estese ed approfondì il controllo degli esattori delle tasse e si avvalse delle registrazioni contabili per razionalizzare la gestione delle entrate. I princìpi ispiratori della riforma di Vasa hanno, poi, protratto la loro influenza sull’organizzazione del Fisco svedese fino al XIX secolo.

La tassa progressiva sul reddito
Nel 1810, dopo una lunga campagna pubblica condotta dai proprietari terrieri, il Riksdag (Parlamento) decise di abolire la tassa sulla terra. Fu un anno cruciale nella storia della Svezia. Gustavo Adolfo IV fu deposto e la Svezia perse il controllo della Finlandia. Il Paese attraversò una crisi acuta e si affacciò l’idea di introdurre una tassa progressiva sul reddito per fronteggiare l’emergenza economica. La progressività fu, in seguito, effettivamente introdotta, ma per vederla realmente in funzione si deve arrivare al 1902. Nel frattempo si era esaurita anche la potestà di tassazione della Chiesa, che aveva mantenuto, fino ad allora, una capacità impositiva parallela a quella statale. Le diocesi, infatti, riscuotevano un tributo sulla produzione agricola, destinato a mantenere il clero e a sovvenzionare le opere di carità.

L’avvento della dichiarazione dei redditi

E’ tra la metà del XIX e i primi del XX secolo che si afferma in Svezia la tassazione sulla base della dichiarazione dei redditi sottoscritta dal contribuente, rimasta pressoché invariata fino agli anni Novanta. Del resto gli interventi della legislazione svedese in materia fiscale, dopo la seconda guerra mondiale, si sono concentrati prevalentemente sull’articolazione dei rapporti tra imposte dirette ed indirette, con la crescita dell’incidenza dei contributi sociali, necessari a finanziare il Welfare.

La svolta dell’Amministrazione tributaria
Gli anni tra il 1990 ed il 1991 segnano una svolta nella storia dell'Amministrazione finanziaria svedese, perché il Governo ha avviato una capillare riforma del settore, culminante nella riorganizzazione dell'accertamento. Nel 1997, infatti, il "Servizio verifiche e riscossione forzata" è stato affidato a 10 direzioni regionali, che impiegano complessivamente 2.700 funzionari e dirigenti.

La tax compliance e le nuove tecnologie

A partire dalla riforma del 1990-1991, tuttavia, il motore dell'Amministrazione fiscale svedese è la tax compliance, introdotta con buon anticipo rispetto ad altri Stati europei. Il decennio trascorso dalla riforma degli anni Novanta a oggi ha visto l’Agenzia fiscale impegnata nell’introduzione delle nuove tecnologie per semplificare e, progressivamente, automatizzare i processi. Il metodo messo a punto dallo Skatteverket (Fisco) svedese prevede che gli uffici predispongano la dichiarazione di ogni contribuente, formulata mediante i dati attinti da un sistema di Registri pubblici, grazie a rilevazioni incrociate.

Il ruolo di banche e Poste
Le banche, i datori di lavoro, le Poste e altri soggetti specificati dalla normativa alimentano e aggiornano la banca dati che gli Uffici finanziari usano come fonte. Dal 2005 alla dichiarazione telematica si è aggiunto l’uso del telefono cellulare. La dichiarazione precompilata (inkomstdeklaration) viene inviata al contribuente presso il suo domicilio e questi può accettarla inviando un Sms di conferma dal suo telefono cellulare. In alternativa, il contribuente accede ad una copia della dichiarazione su Internet e, previa identificazione, modifica i dati che l’Amministrazione deve, a sua volta, validare definitivamente. Il procedimento si chiude entro la metà di settembre dell’anno di dichiarazione, con l’invio da parte degli uffici di un modello contenente la liquidazione finale delle tasse sul reddito (stutskattebesked), insieme con il prospetto degli acconti versati (kontoutdrag). L’Sms è in uso da un anno in Svezia, limitato a singole categorie di contribuenti, ma sembra destinato a tracciare il percorso di avvicinamento all’Apt (automated payment transaction), ultima frontiera della tax compliance abbinata all’impiego delle risorse Ict
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