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Attualità

Fisco e Terzo settore si incontrano.
La parola d’ordine, collaborazione

Nel convegno, tenuto oggi presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate, sono stati presentati i risultati ottenuti all’interno del Tavolo tecnico nazionale istituito nel 2009

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Un incontro per mettere a confronto le istituzioni che si occupano degli enti non profit e il Terzo settore su contenuti di interesse comune. Questo il tema del convegno “Il Terzo settore, la promozione e lo sviluppo del non profit”, organizzato dall’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia per il Terzo settore con la partecipazione del Forum nazionale del Terzo settore e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che si è svolto oggi presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate. Collegate in videoconferenza le sedi regionali di Piemonte, Lombardia (dalla quale è intervenuto il consigliere dell’Agenzia per il Terzo settore, Adriano Propersi), Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia e Campania.
 
Il proposito di organizzare il meeting è maturato all’interno del Tavolo tecnico nazionale del Terzo settore, aperto a ottobre 2009, con l’obiettivo di esaminare forme d’intesa condivise su problematiche che attraversano questo variegato e complesso mondo.
Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati di una collaborazione che perdura nel tempo tra le istituzioni e il mondo non profit, anche con l’intento di individuare nuovi campi di azione comune nell’ottica della trasparenza e della legalità.
 
In apertura dei lavori, i saluti di benvenuto del direttore delle Entrate, Attilio Befera, e del presidente dell’Agenzia per il Terzo settore, Stefano Zamagni. Entrambi hanno sottolineato come l’atteggiamento cooperativo con il quale si sono svolti gli incontri del Tavolo tecnico abbia dato ottimi risultati, sia sul piano della semplificazione degli adempimenti, sia per quel che riguarda il monitoraggio dell’uso distorto delle agevolazioni riservate al mondo non profit. Concordi, inoltre, sull’introduzione della compliance anche in questo settore, con la previsione di riduzione dei costi di transazione legati agli adempimenti fiscali.
 
Hanno fatto seguito gli interventi dei relatori, coordinati dal direttore centrale Servizi ai contribuenti, Paolo Savini, nel ruolo di moderatore, che hanno affrontato il tema del convegno sotto diversi aspetti.
 
Al vice presidente dell’Agenzia per il Terzo settore, Giampiero Rasimelli, il compito di “rompere il ghiaccio” con una relazione dal titolo “Le ragioni e l’importanza di una nuova cultura fiscale per il Terzo settore, itinerario di un lavoro svolto dalle due Agenzie”. L’intervento ha evidenziato, attraverso l’iter innescato dal protocollo d’intesa firmato nel maggio 2006, come il confronto tra le due Agenzie sia divenuta una scelta irreversibile per il Terzo settore.
 
Il portavoce del Forum nazionale per il Terzo settore, Andrea Olivero, ha sviluppato nel suo intervento il tema del civismo come motore trainante del Tavolo tecnico, con lo scopo di renderlo un obiettivo programmatico e non un elemento accessorio degli incontri, coadiuvato dagli obiettivi strategici di trasparenza e legalità.
 
Aldo Polito, direttore regionale della Puglia, dopo aver ricordato la nascita del Tavolo tecnico, insediato per dirimere le questioni operative legate alla presentazione del modello Eas introdotto dal Dl 185/2008, ha sottolineato la collaborazione costruttiva che via via è andata sviluppandosi tra Agenzia delle Entrate e Terzo settore.
 
Adriano Propersi, consigliere dell’Agenzia per il Terzo settore, intervenendo dalla sede regionale della Lombardia, ha incentrato il suo intervento sulle prospettive di sviluppo delle imprese sociali e delle fondazioni partecipate, così come definite nell’ambito della circolare n. 38/2011, un vero e proprio caposaldo interpretativo per gli aderenti al Terzo settore. L’orientamento interpretativo è “figlio dei tempi”. Negli ultimi anni si è, infatti, diffusa la costituzione o la partecipazione di organizzazioni del Terzo settore da parte di enti pubblici o società commerciali. Una forma di partenariato, questa, favorita anche dall’Unione europea per migliorare i servizi sociali, a fronte della crisi economica globale.
 
La relazione di Stefano Carrara, capo ufficio Enti non commerciali e Onlus della direzione centrale Normativa, ha sviluppato il tema dell’impresa sociale quale strumento attraverso cui può agire la Onlus, dal momento che la normativa che disciplina la prima è compatibile con la normativa inerente le Onlus, poiché sia le organizzazioni di volontariato sia le imprese sociali devono svolgere, in base alle rispettive disposizioni normative, attività socialmente utili.
 
La gestione del Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale è stata illustrata nell’intervento del dirigente per il Terzo settore e le formazioni sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Elisabetta Patrizi, che ha ricordato come sia necessaria, per la normativa inerente l’iscrizione all’albo, una continua opera di riorganizzazione allo scopo di rendere sempre più difficoltoso l’inserimento di associazioni con scopi fraudolenti.
 
Il direttore centrale aggiunto Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Pier Paolo Verna, ha concluso i lavori dell’incontro sottolineando l’impegno comune delle istituzioni per contrastare gli indebiti utilizzi delle agevolazioni fiscali previste per l’associazionismo.
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