
L'INTERVISTA

Madame Bouabid perché è stata decisa questa riorganizzazione?
L’operazione di ristrutturazione, che il ministro del Bilancio dello Stato e dei conti pubblici ha annunciato a giugno 2007, è stata decisa da un lato per semplificare e velocizzare l’organizzazione dei processi decisionali delle due Amministrazioni e dall’altro per rispondere meglio alle aspettative dei cittadini-utenti. L’obiettivo, in entrambi i casi, è migliorare l’efficacia dell’azione amministrativa che, in termini pratici, significa aumentare la competitività delle strutture di gestione in rapporto alle esigenze e ai bisogni della collettività.
Questo significa che lamentate dei ritardi?
Assolutamente no. Semmai parlerei di adeguamento alle esigenze di una realtà che è profondamente mutata. Cerco di spiegare meglio il concetto. In Francia vige una regola che si è trasformata nel tempo in una consuetudine consolidata. Ciò comporta che ci sono due interlocutori istituzionali competenti per le questioni fiscali: la Dgi (Direzione generale delle Imposte) titolare delle missioni fiscale e fondiaria e la Dgcp (Direzione Generale della Contabilità Pubblica).
Prima di parlare della riforma, potrebbe spiegarci, in sintesi, come è organizzata l’Amministrazione tributaria?
L’Amministrazione tributaria francese poggia su tre grandi direzioni generali, operative nell’ambito del ministero dell’Economia, delle Finanze e dell’Impiego (Minefe): la Direzione Generale delle Imposte (Dgi), la Direzione Generale della Contabilità Pubblica (Dgcp) e la Direzione Generale delle Dogane e Diritti Indiretti (Dgddi). Quasi tutte le fasi di amministrazione dei tributi (liquidazione delle dichiarazioni, controllo, riscossione) sono affidate alla Direzione Generale delle Imposte (Direction Générale des Impôts - Dgi) per il tramite degli uffici locali, e, limitatamente alla riscossione delle imposte sulle persone fisiche e delle imposte locali, alla Direzione Generale della Contabilità Pubblica (Direction générale de la comptabilité publique Dgcp). In pratica presso la Dgi i contribuenti provvedono a presentare la dichiarazione mentre per i pagamenti delle imposte si rivolgono alla Dgcp. Tutto questo, con l’attuazione della fusione annunciata, è destinato a cambiare.
Come sarà attuata invece la riorganizzazione?
Le due attuali direzioni, quella generale delle Imposte e quella generale della Contabilità Pubblica, saranno unificate e andranno a costituire un’unica sola direzione che assumerà la nuova denominazione di Direction Générale des Finances Publiques (Direzione generale delle Finanze Pubbliche). Alla nuova struttura, che sarà composta da circa 135mila dipendenti, sarà demandato il compito di provvedere alla acquisizione delle dichiarazioni dei redditi, al versamento delle imposte (nazionali e locali) e alla riscossione. Contestualmente il controllo sul demanio e sul territorio, che prima erano di competenza della Direzione Generale della Contabilità Pubblica (Direction générale de la comptabilité publique Dgcp), saranno assorbite nella nuova struttura cui saranno affidate anche altre funzioni come provvedere alla gestione della contabilità degli enti pubblici e coadiuvare gli enti locali nella redazione e preparazione del bilancio. Nell’ambito di questa riorganizzazione figurerà anche l’attuale Direzione Accertamento le cui strutture e funzioni non saranno comunque modificate.
Quali i tempi previsti per l’operazione di fusione?
L’operazione di fusione e riorganizzazione sarà condotta in maniera progressiva e con tutte le garanzie a tutela dei dipendenti delle due direzioni che entreranno a far parte dell’unica nuova struttura. È previsto un piano di riqualificazione del personale, di armonizzazione progressiva delle retribuzioni e un premio di riorganizzazione. Quest’ultimo è stato quantificato in 350 euro riconosciuti ai dipendenti in busta paga nel 2008 e nel 2009.
Un cambiamento ma anche una semplificazione?
La fusione sarà un forte segnale di ammodernamento dello Stato e un importante passo avanti per migliorare la qualità delle prestazioni offerte ai contribuenti in una logica di servizio. Un cambiamento che è anche in funzione di una semplificazione delle attività svolte dall’Amministrazione finanziaria. Gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere sono tre: migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti superando l’attuale logica dei due centri di competenza; incrementare le prestazioni e l'efficienza complessiva della macchina amministrativa statale, rafforzando la capacità dell’Amministrazione nella lotta contro le frodi, l’evasione e l’elusione fiscale aumentando le capacità di recupero e gli incrementi di produttività; migliorare le prospettive di impiego dei funzionari dando loro nuove opportunità per arricchire le proprie capacità e competenze professionali.