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Attualità

Gibilterra al contrattacco, dalla Spagna solo calunnie

La "Rocca" respinge al mittente le accuse di essere uno Stato non cooperativo in materia di scambio d’informazioni su reati fiscali

Gibilterra non ci sta a incassare passivamente le accuse avanzate nei giorni scorsi da Madrid e che riguarderebbero l’indisponibilità delle autorità della Rocca a scambiare informazioni, relative a questioni fiscal-finanziarie, con i responsabili del fisco spagnolo. All’origine dello scontro, oramai aperto, che vede su fronti opposti Spagna e Gibilterra, vi è la pubblicazione nei giorni scorsi d’un Rapporto sulle pagine del quotidiano El Pais che riporta, in forma dettagliata, una serie di accuse di natura fiscal-finanziaria rivolte direttamente alle autorità della Rocca. In particolare, si fa riferimento espresso all’atteggiamento reticente e chiuso dei responsabili di Gibilterra in merito al rilascio di informazioni riferibili a temi come l’evasione fiscale, le frodi finanziarie e il riciclaggio. Tutti argomenti capaci di riscaldare, anzi, surriscaldare le relazioni diplomatiche, già da lungo tempo spossate, che tornano ciclicamente a dividere la Rocca da Madrid. E così ora ad allontanare le due entità vicine spunta e prende forma una nuova tipologia di danno, quello della calunnia fiscale, anche menzogna contabile o diffamazione finanziaria. Insomma, alle armate del diritto internazionale il lavoro certo non mancherà, quindi largo ai consulenti e ai super-esperti, e perché no, ai maghi della finanza mondiale.

La difesa di Gibilterra: è la Spagna fuori dai canoni della trasparenza
E così, in reazione all’attacco sferrato, il Governo della Rocca ha deciso di reagire in modo piuttosto muscolare, rinviando al mittente le accuse, definite non vere e, in gran parte, dei veri e propri falsi d’autore. E non soddisfatti esplicitamente hanno rammentato ai vicini spagnoli come una lunga serie di criticità finanziarie, e uno scarso rendimento riguardo gli standard della trasparenza nei conti, sono tratti tipici che da tempo accompagnano l’economia e la finanza spagnole non quelle di Gibilterra. Lo testimonia il fatto che i voti espressi dalle organizzazioni internazionali, in occasione di rapporti e valutazioni, sono sempre stati soddisfacenti, mentre quelli riservati a Madrid non sempre hanno centrato i parametri minimi richiesti dalla sufficienza. Per esempio, ricordano le autorità della Rocca, mentre la Spagna non ha ancora ultimato l’implementazione della terza direttiva dell’Ue in materia di riciclaggio, il cui termine fissato in agenda era dicembre 2007, Gibilterra ha già provveduto ad allineare il proprio sistema normativo con le novità della Direttiva.

Da Madrid nessuna richiesta per un accordo sullo scambio d’informazioni
E per concludere, riguardo lo scambio d’informazioni, la Rocca rifiuta anche le accuse di scarsa cooperazione. Anzi, rilancia affermando che al momento dalla Spagna non si è mai definita né esplicitata una richiesta per aprire il tavolo di confronto in vista d’un accordo specifico su questa materia, secondo i parametri classici già in vigore a livello internazionale in ambito Ocse. Dunque, tanto rumore per nulla? Si attendono le reazioni dell’Ocse, dell’FMI e dell’Unione europea. Quindi si passerà alla terza puntata d’un serial fiscal-finanziario interamente ispirato all’offshore e chissà che in futuro le due storie, che fanno perno sulle piazze finanziarie del Liechtenstein e di Gibilterra, non finiscano per congiungersi passando dal formato del serial-offshore a quello più atletico del vero e proprio Kolossal in salsa fiscal finanziaria, il cui titolo per molti sembrerebbe già scritto: “Anche il paradiso fiscale può attendere”.
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