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Attualità

Gibilterra, in arrivo la "sindrome Liechtenstein"

Gli occhi del fisco spagnolo su un tesoro che supera gli 11 miliardi di sterline, circa 15 miliardi di euro

A tanto ammontano le ricchezze custodite a Gibilterra che, in termini di superficie coperta, corrispondono a 234mila euro al metro quadro. E ora Madrid vuole che l’Ocse inserisca anche la "Rocca" nella blacklist delle giurisdizioni non cooperative. Non accenna affatto ad arrestarsi la "sindrome Liechtenstein", anzi, continua inarrestabile a migrare da un confine contabile all’altro come una sorta di contagio finanziario. E così questa volta a sollecitare le attenzioni degli ispettori del fisco, in particolare dell’Amministrazione fiscale spagnola, è Gibilterra. In realtà, non si tratta di una novità. Da tempo oramai l’antica Rocca, avamposto militare della marina di Sua Maestà britannica fin dal 1700, ha intrapreso il cammino che la sta avvicinando con speditezza a competere con le piazze finanziare più rinomate.





Andamento del patrimonio complessivo gestito dalle banche che operano all’interno della giurisdizione di Gibilterra nel periodo 2004-2007
(il valore dei numeri riportati nel grafico è espresso in miliardi di sterline)
Fonte: FSC

Il boom finanziario di Gibilterra: e la ricchezza raddoppia
Una svolta questa ottimamente sintetizzata dai primati contabili che segnano, con cadenza annuale e ripetitiva, quasi ossessiva, la crescita inarrestabile delle finanze della Rocca. In pratica, nel triennio passato i patrimoni complessivamente stoccati, gestiti e custoditi dalle 18 banche autorizzate ad operare nella giurisdizione sono raddoppiati, balzando dai 4,7 miliardi di sterline del 2004 fino ad oltrepassare la soglia degli 11 miliardi di sterline. Un record questo che dieci anni or sono nessuno avrebbe avuto il coraggio di pronosticare, nemmeno tra i più accesi sostenitori del mito dell’offshore.

Corrono anche i depositi bancari
Lo stesso andamento, piuttosto speculare, si registra anche nella crescita dei depositi bancari. Infatti, mentre nel 2004 erano fermi a 2,6 miliardi di sterline, nel 2007 hanno raggiunto la cifra record di 4,7 miliardi di sterline. E pensare che nel lontano 1987 non superavano i 400 milioni di sterline.

Se Madrid chiama Parigi
Le entità che operano all’interno della giurisdizione di Gibilterra sono diverse decine di migliaia. Considerando le compagnie e i trust registrati si supera agevolmente il numero di 45 mila. Niente male per un territorio di soli 8 chilometri quadrati i cui residenti sono circa 28 mila. Peraltro, da tempo le autorità spagnole si lamentano della scarsa cooperazione e del difficile, se non impossibile, scambio d’informazioni con i colleghi responsabili che gestiscono l’infrastruttura fiscal-finanziaria della Rocca. Un trend questo che riguarda temi non solo connessi all’evasione ma che interessano anche il riciclaggio. Un vero e proprio muro di silenzio che ora il fisco spagnolo ha deciso di aggirare chiedendo all’Ocse di scendere in campo, al suo fianco, per vincere la resistenza di Gibilterra. Come? Invocando e minacciando l’inserimento della Rocca nella blaklist delle giurisdizioni non cooperative, al fianco di Paesi come la Liberia, il Principato di Monaco, le Isole Marshall, Andorra e l’arcinoto Liechtenstein.

Parola alla difesa
Gibilterra si difende e contesta le dichiarazioni dei vicini spagnoli. La Rocca dialoga, collabora e si coordina con gran parte dei Paesi, tanto che le tesi avanzate da Madrid, almeno secondo il leader indiscusso della giurisdizione, Peter Caruana, suonano come esagerate, anzi, non vere. Dunque, ora, la parola passa all’Ocse.
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