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Attualità

Imposta di successione: a Torino
in rassegna dalla carta al digitale

L’iniziativa culturale si sofferma sulla storia della dichiarazione e analizza gli aspetti del tributo nel corso delle differenti epoche, dal periodo classico fino all’età contemporanea

immagine estratta dalla locandina dell'evento
Dopo il successo riscontrato a Roma dal 15 febbraio al 30 marzo 2017, inaugurata oggi a Torino, presso la sala Esposizioni dell’Archivio di Stato, piazzetta C. Mollino, la mostra storico-documentaria “Chiamati all’eredità. L’evoluzione della dichiarazione di successione dalla carta al digitale”. L’evento sarà visibile fino al 18 gennaio del nuovo anno.
 
Si ripete in una seconda edizione l’iniziativa culturale che, in un’ottica di interazione e dialogo aperto con i cittadini, intende raccontare la storia dell’imposta di successione attraverso un percorso documentario e tracciare le testimonianze storiche e culturali del tributo successorio attraverso i secoli.
Nato in occasione dell’avvio del nuovo modello telematico di dichiarazione di successione e domanda di volture catastali – approvato con provvedimento del direttore dell’Agenzia il 27 dicembre 2016 – l’evento vuole promuovere e diffondere la cultura fiscale, approfondendo una tematica poco conosciuta e complessa attraverso un canale di comunicazione innovativo e trasversale.
 
L’esposizione, realizzata dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con il Consiglio nazionale del notariato e sotto il patrocinio del ministero dell’Economia e delle Finanze e del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, ripercorre la storia della dichiarazione di successione, analizzando gli aspetti assunti nel corso delle differenti epoche, dal periodo classico fino all’età contemporanea, nella consapevolezza che una corretta comprensione dell’odierno tributo non possa prescindere dalla conoscenza delle sue radici storico-culturali. Il tributo, che accompagna le vicende successorie dei contribuenti, viene raccontato in una combinazione di cultura, storia e arte.
 
La cerimonia di inaugurazione sarà aperta con gli interventi degli esponenti dell’Agenza delle entrate, il direttore regionale del Piemonte, Giovanni Achille Sanzò, e il direttore aggiunto della direzione centrale Gestione tributi, Adriana Noto. A seguire, gli interventi del consigliere del Consiglio nazionale del notariato, Roberto Martino, del vice presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Davide Di Russo.
La mostra avrà accesso gratuito, presso l’Archivio di Stato di Torino in Piazzetta C. Mollino, dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 18, con aperture straordinarie il 23 dicembre dalle 10.30 alle 18 e il 24 dicembre dalle 10 alle 16.
 
Nel periodo della mostra sono previsti eventi collaterali con approfondimenti e appuntamenti didattici di natura formativa.
 
Un patrimonio condiviso
Attraverso le fonti storico-documentarie che hanno contribuito a segnare la storia dell’imposta di successione, dal periodo classico fino all’età contemporanea, il patrimonio dell’Agenzia delle entrate diventa eredità condivisa e ricchezza della comunità, offrendo uno strumento di conoscenza originale che narra l’evoluzione del modello dichiarativo e i relativi nessi storico-normativi attraverso la raccolta di documenti inediti e di oggetti antichi. L’itinerario propone un excursus che traccia le tappe dell’imposta puntando sull’analisi delle fonti e delle norme, sulla valorizzazione della documentazione e del materiale prodotto dall’Agenzia e da diverse istituzioni italiane, come testimonianza della storia stessa del nostro Paese.
 
La combinazione di documenti d’epoca, testamenti, mappe e strumenti di rilevazione valorizza i diversi momenti giuridici ed economici che hanno portato alla creazione dell’odierno tributo e permette di illustrare, in una sequenza continua di pannelli espositivi, le principali tappe dell’imposta, dedicando una sezione finale all’area torinese. I filoni tematici specifici, inoltre, mettono in luce le caratteristiche più significative del tributo e le valenze assunte nelle differenti epoche. A conclusione del percorso, un focus particolare è dedicato alla Casa Savoia e agli enti di beneficienza piemontesi, le cui testimonianze rimangono vive nei documenti e negli oggetti di pregio esposti e si rivelano custodi di una significativa e preziosa “eredità”.
Viene fornita, pertanto, una vasta panoramica dell’adempimento tributario durante un lungo lasso di tempo e viene creato un momento inaspettato di incontro e di scambio storico-fiscale.
 
Il nuovo volto dell’Agenzia
Il connubio tra Fisco e storia permette di creare un veicolo di comunicazione di facile percezione e di immediata comprensione, una manifestazione culturale il cui obiettivo centrale è diffondere la conoscenza di un’imposta quanto mai articolata, attraverso la ricchezza delle sue stesse fonti storiche.
Dichiarazioni di successione, disposizioni testamentarie e oggetti scientifici rappresentativi dell’imposta diventano cantiere di confronto e condivisione di idee, terreno di scambio e di ascolto di conoscenze ove non solo il cittadino edotto di diritto tributario, ma la più vasta platea di contribuenti può ritrovarsi e fruire, in una modalità più semplice, della cultura fiscale.
Attraverso un evento alla portata di tutti, concepito come un appuntamento dedicato a far rivivere la storia di un tributo connesso ai suoi processi giuridici e agli sviluppi culturali, l’Agenzia si veste di un aspetto innovativo, permettendo di incuriosire gli specialisti della materia, attraverso l’analisi dei caratteri peculiari che il tributo ha assunto negli anni nelle sue diverse forme e ripercussioni, e di ampliare le conoscenze storico-tributarie del pubblico più vasto.
 
Il perché dell’evento
Principale scopo dell’iniziativa è diffondere fra i visitatori la comprensione di un’imposta complessa e articolata attraverso la conoscenza delle fonti documentarie, grazie all’esame storico-giuridico della disciplina compiuta nel corso della sua evoluzione.
Il concetto di successione ha, infatti, origini antichissime e si ritrova già nell’antico oriente, momento dal quale si evolve fino a prendere la forma d’imposta nell’età classica greco-romana. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle diverse strutture della dichiarazione di successione, che nel XIX secolo diventa un modello predefinito contenente una descrizione particolareggiata dei beni caduti in successione, distinti per natura, situazione e importanza, allo scopo di far conoscere all’Amministrazione finanziaria i fatti relativi al de cuius, all’apertura della successione e ai suoi connotati quantitativi e qualitativi.
 
Disponibile online, il catalogo della mostra e il video documentario pubblicato sul canale YouTube.
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