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Attualità

Incontro task force Jitsic:
focus sui Panama papers

Il meeting, organizzato a Parigi il 16 e 17 gennaio, ha visto la presenza di 30 amministrazioni finanziarie che hanno messo a disposizione le loro conclusioni sulle indagini

Confronto a tutto tondo quello che si è svolto a Parigi, presso l’Ocse, il 16 e 17 gennaio scorsi che ha visto la partecipazione di 30 amministrazioni finanziarie che hanno messo a fattor comune le loro conclusioni sulle indagini relative ai Panama papers.
La terza riunione del gruppo Jitsic, Joint International Taskforce on Shared Intelligence and Collaboration, costituito alcuni mesi fa su indicazione del Parlamento europeo per gestire i casi legati ai documenti riservati resi noti recentemente e riguardanti oltre 200mila società offshore e i loro proprietari segreti, si è incentrata sul ruolo degli intermediari fiscali, comprese le istituzioni finanziarie, gli avvocati, i consulenti e i commercialisti che hanno reso possibile l’evasione e l’elusione fiscale.

Risultati in primo piano
Si è trattato del più grande scambio di informazioni mai avvenuto e rappresenta il principale risultato ottenuto dal meeting che ha messo a punto una serie di proposte analoghe sulle modalità di richiesta di informazioni tra i partner dei trattati e sulle attività di compliance, oltre alla conoscenza del ruolo svolto dallo studio legale Mossack Fonseca e i suoi rapporti con gli altri intermediari. Inoltre, è stata analizzata la conoscenza delle diverse  tipologie di evasione fiscale messe a punto dagli intermediari fiscali e delle nuove tecniche di analisi dei dati.

Anche per l’attività di compliance sono numeri di tutto rispetto quelli che emergono: più di 2.550 richieste di informazioni, oltre 1.700 controlli e verifiche effettuati sui contribuenti e l’individuazione di una lista di 100 intermediari.
A fianco di tutto ciò c’è da segnalare, come un ulteriore e non secondario effetto positivo, il fatto che un rilevante numero di contribuenti ha ritenuto di dichiarare spontaneamente al fisco le proprie operazioni offshore.
 
Al centro del confronto si è posta la figura dell’intermediario, e i partecipanti delle diverse nazioni hanno messo a disposizione le informazioni sui soggetti chiave conseguite attraverso l’analisi dei dati, i contraddittori con i contribuenti, la procedure di collaborazione volontaria e la documentazione a loro disposizione.

Condivisione è la parola d’ordine
Le informazioni in possesso delle singole amministrazioni finanziarie sono messe a disposizione all’interno del gruppo Jitsic e rappresentano lo “zoccolo duro” sul quale porre le basi per una cooperazione ancora più stretta tra le istituzioni fiscali.
Dal lavoro della task force, che continuerà ad avvalersi delle migliori competenze di intelligence in ambito fiscale di tutto il mondo e della condivisione delle migliori pratiche per l’analisi dei dati e la collaborazione sulle informazioni, ne discende che le amministrazioni fiscali potranno condividere le informazioni nell’ambito dei quadri normativi esistenti per lo scambio di dati, agiranno in conformità con le leggi e normative nazionali e, nel contempo, lavoreranno a stretto contatto con le altre agenzie per identificare i beneficiari effettivi e il ruolo che gli intermediari ricoprono per facilitare l’evasione fiscale.
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