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Attualità

A Jersey un’euroritenuta da 44 milioni di euro

È l’ammontare delle entrate extra da tassazione di interessi maturati su depositi e conti correnti di non residenti ma cittadini dell’Ue

Di questi il 75 per cento, ovvero 33 milioni di euro, sarà redistribuito ai singoli Stati membri mentre il restante 25 per cento del gettito, 11 milioni di euro, rimarrà nelle casse dell’erario del centro offshore e territorio della Corona britannica. La tassazione sul risparmio dei cittadini UE non residenti, lanciata nel 2005 per addolcire il riserbo del segreto bancario e le ansie arrecate alle finanze dei Paesi ricchi dal moltiplicarsi dei paradisi fiscali, non s’arresta sulle Alpi svizzere. Al contrario, continua impassibile la navigazione fino ad adagiarsi sui conti riservati di una delle piazze finanziarie attualmente più ambite e ricercate, ovvero l’isola di Jersey. Territorio della Corona britannica la giurisdizione, sorta su di un’antica rocca, gestisce da anni depositi, conti correnti e fondi d’investimento il cui ammontare oltrepassa i 500 miliardi di euro. Un vero e proprio tesoro mondiale di cui una parte consistente è riconducibile a cittadini membri dell’Unione europea per i quali quindi ha pieno effetto l’applicazione dell’euroritenuta.






Le entrate extra derivanti dalla riscossione dell’Euroritenuta da parte del sistema bancario attivo sulla Piazza offshore di Jersey

(i valori riportati nel grafico sono espressi in milioni di euro).
Fonte: Amministrazione finanziaria di Jersey


Dai tesori al tesoretto dell’euroritenuta: soltanto 44 milioni di euro
In particolare, nel corso del 2007 l’ammontare delle entrate extra derivanti dalla tassazione degli interessi maturati dai depositi e dai conti correnti dei soggetti non residenti, ma cittadini dell’UE, ha superato i 40 milioni di euro, 44 milioni per l’esattezza. Di questi, in base alla normativa contenuta nella direttiva sulla tassazione del risparmio, il 75 per cento, ovvero 33 milioni di euro, sarà ridistribuito ai singoli Stati membri, mentre il restante 25 per cento del gettito, 11 milioni di euro, rimarrà nelle casse dell’erario del centro offshore.

Fisco o riserbo? Questo è il dilemma del titolare di conti riservati
Sorprendente il numero dei correntisti non residenti che hanno optato per dichiarare all’Amministrazione fiscale del Paese d’origine l’ammontare dei depositi e i rispettivi redditi finanziari maturati nel 2007. Scelta questa che, sempre secondo quanto previsto dalla direttiva sul risparmio dei non residenti, consente di evitare l’applicazione della tassazione, pari al 15 per cento, sugli interessi. Ebbene, sono stati oltre 61 mila i titolari di conti, cittadini UE e non residenti, che hanno optato per l’invio della dichiarazione fiscale al Fisco domestico con l’indicazione dei relativi ammontari. Un numero questo in crescita rispetto all’anno passato, che costituisce un indicatore nient’affatto secondario nella valutazione e nell’analisi dell’impatto che l’entrata in vigore della direttiva sta avendo sul mercato dell’offshore.
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