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Attualità

Leggi finanziarie, anche i paradisi fiscali le approvano

Guernsey e Jersey, come avviene per altri Stati Ue, sono tenuti a esibire i programmi di bilancio futuri, disegnando piani contabili

E mentre nel testo licenziato da Guernsey è previsto nel 2008  un aumento delle imposte indirette e una riduzione di detrazioni e deduzioni, in quello della rivale Jersey a tenere banco sono una serie di sconti fiscali e riduzioni d’imposta di cui beneficeranno gli oltre 90 mila residenti. Pensioni, bilanci delle famiglie, buste della spesa sempre meno piene, agevolazioni per i figli che studiano, sconti per le coppie che decidono di acquistare la loro prima casa e per finire meno tasse. Sembrerebbe il menù di notizie che accompagna fedelmente ogni anno la presentazione delle leggi Finanziarie, e la loro successiva approvazione, in Paesi come l’Italia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna e a seguire il lungo elenco di Stati, di diversa foggia e dimensione, desumibile dalla lettura d’un semplice Atlante, anche scontato. E invece, il medesimo copione è andato in scena martedì 4 dicembre all’interno dei confini delle due Isole del Canale, Guernsey e Jersey, che oltre ad essere due noti paradisi fiscali vantano da decenni una sovrabbondanza di ricchezza e patrimoni che, data la loro dimensione, quantificabile in diverse centinaia di miliardi di euro, risulta davvero arduo collegare a temi come quelli dei figli a carico, delle spese sanitarie e delle agevolazioni per la sottoscrizione dei mutui. Eppure, le due giurisdizioni offshore nei giorni passati hanno dibattuto anche aspramente di Welfare, di assistenza e minori imposte per i redditi medio bassi. E se si fosse anche parlato di incapienti allora si sarebbe potuto provvedere a pianificare un intervento immediato delle Nazioni Unite.

Due realtà separate dall’offshore ma unite dalle leggi finanziarie
In realtà, i due centri finanziari, vicini geograficamente ma separati dall’ansia di competere sul mercato dei capitali, ogni anno, come avviene per esempio in Italia, sono tenuti a esibire i propri programmi di bilancio futuri, elencando le entrate e le uscite e, soprattutto, disegnando piani contabili che assicurino la tenuta dei conti e che soddisfino le esigenze dei residenti. A questo riguardo, ieri, al termine della seduta finale con cui la Finanziaria è stata licenziata, le autorità di Guernsey si sono dichiarate soddisfatte, quasi ammirate, nell’annunciare che il prossimo anno lo squilibrio dei conti dovrebbe attestarsi intorno ai 38 milioni di euro, non 1 centesimo in più. Insomma, il debito pro-capite che si riverserà sui 65 mila abitanti registrati nel territorio della giurisdizione si fermerà all’incirca in prossimità dei 600 euro. Si tratta davvero di una Finanziaria di svolta. E comunque, oltre all’ottima manovra di rientro dal debito, nel 2008 è anche previsto un aumento delle imposte indirette e una riduzione di detrazioni e deduzioni. E i contribuenti isolani? Dopo tutto soddisfatti di essere parte di una comunità così sensibile ai problemi dei suoi componenti. Nel frattempo i patrimoni miliardari ovviamente non saranno nemmeno sfiorati, anzi, ulteriori forme vantaggiose d’investimento volte a favorirne l’afflusso sono già in agenda. Questo per evitare che i capitali optino per Jersey.

A Jersey sconti fiscali in vista
Nel testo licenziato dalla rivale Jersey di rientro dal debito non si parla affatto. Piuttosto a tenere banco sono una serie di sconti fiscali e riduzioni d’imposta di cui beneficeranno gli oltre 90 mila residenti. Innanzitutto, si comincia con l’innalzamento degli scaglioni che, nel corso dei prossimi mesi, saliranno del 6,5 per cento, una crescita che assicurerà un risparmio netto d’imposta di circa 500 euro a famiglia. A questa misura si deve aggiungere l’agevolazione per i figli che intraprendono gli studi liceali e universitari che sarà aumentata del 20 per cento In questo caso la detrazione dovrebbe quindi consentire un ulteriore risparmio di 450 euro a famiglia. Se poi si considera l’agevolazione prevista per chi sottoscrive un mutuo per l’acquisto della prima casa, in realtà un incremento automatico del valore dell’immobile, l’impatto della manovra risulterebbe significativo. Infatti, qualora una famiglia con due figli in età scolastica optasse per l’investimento nell’acquisto di una casa di proprietà, la prima, nel 2008 le imposte sarebbero pagate soltanto per la quota di reddito familiare che eccedesse i 70 mila euro. In pratica, zero-tasse considerato che il reddito medio sull’isola è inferiore e di molto alla soglia dei 70 mila euro.

Pronto il debutto del fisco online e del fondo speciale per i tempi bui
E per finire, entro il 2010 sarà possibile, per tutti sia lavoratori autonomi che dipendenti, compilare e trasmettere la propria dichiarazione dei redditi utilizzando Internet. Un’iniziativa questa che sarà accompagnata da un credito di 30 euro di cui ogni singolo contribuente che opterà per la rete delle reti potrà beneficiare. In caso poi di crisi, di impennate della sterlina o del dollaro, di frenate della corsa dei capitali o altro ancora, circa 40 milioni di euro resteranno immobilizzati in un Fondo speciale il cui obiettivo sarà duplice: limitare l’impatto dell’inflazione e creare le condizioni per rendere sostenibile l’economia dell’isola. Insomma, anche i paradisi fiscali soffrono a causa di squilibri contabili, altro che Eden della finanza.
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