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Attualità

Lotta all'evasione, le riscossioni a quota 1,7 miliardi, +21% sul 2008

Nei primi cinque mesi del 2009 le maggiori imposte accertate segnano un +58% rispetto allo scorso anno

Riscosso da controlli a quota 1,7 miliardi nei primi cinque mesi dell'anno (+21% rispetto al 2008), di cui 1,2 miliardi dalla definizione di accertamenti e controlli documentali. Balzo delle maggiori imposte accertate a 4,3 miliardi (+58%). Forte spinta all'azione antifrode e fermo contrasto alle compensazioni indebite, con in campo una task force ad hoc.
Sono solo alcuni dei dati forniti dal direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso dell'audizione tenutasi questo pomeriggio presso la commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama presieduta dal senatore Mario Baldassarri, per illustrare l'attività delle Entrate.

Buona performance dell'accertamento nei primi mesi dell'anno - Sono 4.297 le verifiche e i controlli mirati. Numeri in linea con il 2008, ma con risultati più soddisfacenti in termini di maggiore Iva constatata, pari a 197 milioni di euro, e di rilievi ai fini di imposte dirette e Irap, che toccano complessivamente quota 3 miliardi di euro. Migliori performance si registrano sul fronte degli accertamenti ordinari, che passano a 94.399, segnando più 10 punti percentuali rispetto all'anno scorso. Record di maggiori imposte accertate, che salgono a 4,3 miliardi, con una crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Il setaccio del Fisco sui crediti Iva "a rischio" - Particolare attenzione è dedicata alla selezione di coloro che dichiarano crediti Iva anomali. "Si tratta - ha chiarito Befera - dei contribuenti che espongono nelle dichiarazioni IVA, anche per più periodi di imposta, crediti di esercizio, o riportati da anni precedenti, di importo rilevante che appaiono anomali in rapporto con i regimi applicabili in relazione all'attività svolta e/o con un ammontare di fatturato non coerente con l'ammontare degli acquisti e della manodopera impiegata".
A fronte di 27.556 accertamenti eseguiti su queste posizioni, i minori crediti accertati segnano +78%, balzando così a 370 milioni di euro. Segno più anche per le maggiori imposte Iva a debito accertate, che toccano quota 804 milioni (+53%).

Antifrode, piede sull'acceleratore - Il direttore dell'Agenzia ha posto l'accento anche sul potenziamento delle attività di contrasto ai fenomeni fraudolenti. Su oltre 100 casi particolarmente rilevanti, i maggiori imponibili di imposte dirette e Irap doppiano i risultati raggiunti nel 2008, arrivando rispettivamente a 410 (+112%) e 365 milioni (+124%). Bene anche sul versante Iva, dove la maggiore imposta constatata raggiunge i 178 milioni di euro (+79%). Per rafforzare l'azione di contrasto alle frodi sono nati l'ufficio centrale Antifrode, in seno alla direzione centrale Accertamento, e altri uffici ad hoc in nove direzioni regionali (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia).

Due pilastri di una lotta all'evasione "selettiva" - Un'azione "tagliata" su macrotipi di contribuenti, con interventi mirati. Sono i principali ingredienti della strategia antievasione messa in moto dalle Entrate. "L'Agenzia sta puntando, quest'anno - ha sottolineato Befera in VI Commissione - a un deciso miglioramento dell'efficacia dissuasiva dei controlli. A tal fine è stata definita una strategia innovativa, finalizzata ad individuare selettivamente le situazioni più a rischio di evasione o di elusione". In particolare, l'azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni evasivi poggia su due pilastri: da un lato l'individuazione di diverse macro-tipologie di contribuenti (grandi e medie imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi, persone fisiche, enti non commerciali), dall'altro l'adozione di metodologie di intervento differenziate per ciascuna macro-tipologia e coerenti con distinti sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione da sviluppare, senza trascurare le peculiarità di ciascuna realtà territoriale ed economica. Basti pensare alle linee operative messe in atto per i grandi contribuenti, illustrate dal direttore dell'Agenzia, che ha posto l'accento sul "presidio a tutto campo" svolto dalle direzioni regionali e sulla graduale istituzione del tutoraggio, che "consiste - ha precisato Befera - in un'accurata attività di analisi dei rischi, nonché nel controllo sistematico e, per alcuni aspetti, preventivo, finalizzato anche ad assicurare un elevato grado di correttezza dei comportamenti fiscali di questa particolare e significativa platea di contribuenti". Questa attività, oggi riservata alle imprese con volume d'affari non inferiore a 300 milioni di euro, entro il 2011 si estenderà a tutti i grandi contribuenti (volume d'affari non inferiore a 100 milioni di euro).

Il Fisco è sempre più a servizio dei contribuenti… e "ci mette la faccia" - Ridurre al mimino le difficoltà per favorire la tax compliance, attraverso un ampio ventaglio di servizi e una costante assistenza ai cittadini. "L'Agenzia - ha spiegato Befera - continua a porre al centro della propria attenzione il rapporto con il contribuente, monitorando le tipologie dei servizi richiesti, ponendo attenzione all'erogazione di servizi di elevato livello qualitativo, migliorando gli attuali standard e cercando di uniformare sul territorio nazionale le modalità e i tempi di erogazione". L'attenzione alla qualità dei servizi percepita dal contribuente passa anche per un sistema integrato di customer statisfaction, che consente di "profilare" correttamente l'utente, garantendo servizi sempre più personalizzati, così da avere un feedback sul suo grado di soddisfazione. In quest'ottica s'inquadra la scelta dell'Agenzia di aderire al progetto "Mettiamoci la faccia", promosso dal ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione per monitorare il grado di soddisfazione degli utenti rispetto ai servizi offerti.
Sempre sul versante dell'attenzione che l'Agenzia presta alla qualità dei servizi erogati, un ruolo centrale assume la progressiva accelerazione dei tempi di erogazione dei rimborsi, "nella consapevolezza - come ha sottolineato il direttore delle Entrate - che la restituzione in tempi rapidi dei crediti vantati dai contribuenti risponde a principi fondamentali di civiltà giuridica e di equità fiscale". In questa cornice va letto anche l'impulso dato ai tempi di controllo e liquidazione delle dichiarazioni. A questo proposito, l'Agenzia ha dato nuova linfa alla qualità dell'assistenza, con l'attivazione, venti giorni fa, di una casella di posta elettronica dedicata agli intermediari fiscali (dottori commercialisti, consulenti del lavoro e tributaristi) dotati di posta elettronica certificata, per fornire chiarimenti sulle comunicazioni di irregolarità relative al controllo automatizzato delle dichiarazioni Unico SC 2007, presentate per il periodo d'imposta 2006 dalle società di capitali. Grazie a questo nuovo canale "dedicato", in soli dieci giorni sono state già trattate oltre 150 posizioni, con tempi di riposta di 24/48 ore. Il sistema, dopo una prima fase di sperimentazione, sarà esteso progressivamente agli altri modelli e a tutti gli utenti.
E' importante sottolineare che l'accelerazione della liquidazioni delle dichiarazioni consente di mettere a disposizione degli uffici, in modo più tempestivo, i dati per eseguire le attività di accertamento.

Riorganizzazione dell'Agenzia al completo entro il 2010 - Le ultime battute dell'audizione di Befera si soffermano sul nuovo assetto delle Entrate. Entro il prossimo anno, infatti, saranno attivate 106 direzioni provinciali che subentreranno ai 384 uffici locali, assorbendone le competenze. Ad oggi sono operative 28 direzioni provinciali e nel corso del 2009 ne saranno attivate altre 25, di cui 8 prima della pausa estiva. Le altre partiranno il prossimo anno. Le direzioni provinciali si articolano in un unico ufficio controlli, con competenze per l'intera provincia su gran parte delle attività di prevenzione e contrasto all'evasione, e in uffici territoriali che continueranno ad occuparsi prevalentemente dell'erogazione dei servizi ai contribuenti. Il nuovo assetto rafforza ulteriormente l'azione dell'Agenzia nella lotta all'evasione grazie soprattutto all'istituzione degli uffici controlli a livello provinciale. Si realizza una migliore dislocazione delle risorse sul territorio e si punta a rendere le strutture più snelle ed efficienti.

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