Continua il processo di informatizzazione e di interconnessione telematica della pubblica amministrazione. Tappa più recente, l'istituzione dell'Ina (Indice nazionale delle anagrafi), tramite un regolamento varato dal ministro dell'Interno, di concerto con il ministro della Funzione pubblica e quello per l'Innovazione e le Tecnologie.
Favorire lo scambio, l'accesso e la condivisione delle informazioni anagrafiche, facilitare i processi di cooperazione fra i diversi enti pubblici, questi gli obiettivi del decreto del 13 ottobre 2005, n. 240, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 novembre scorso.
L'introduzione dell'Indice si inserisce, quindi, nell'ottica di semplificazione e razionalizzazione dell'attività amministrativa, che individua nell'introduzione delle nuove tecnologie un importante strumento di innovazione.
L'Ina sarà istituito presso il Cnsd (Centro nazionale per i servizi demografici) del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell'Interno, con le seguenti finalità:
- gestire le informazioni necessarie per identificare univocamente ogni cittadino e associarlo correttamente al proprio comune di residenza
- favorire la circolazione delle informazioni anagrafiche e sulla residenza tra le diverse amministrazioni
- consentire di richiedere le certificazioni anagrafiche ai Comuni interessati.
Per ogni cittadino, infatti, la nuova Anagrafe conterrà le seguenti informazioni: cognome, nome, luogo e data di nascita, codice fiscale attribuito dall'Agenzia delle Entrate, codice Istat dell'ultimo comune di residenza e codice Istat della sezione di censimento.
L'Ina, quindi, si configura come un'importane infrastruttura tecnologica costituita sulla base di informazioni contenute dalle anagrafi dei Comuni.
Saranno i Comuni stessi, infatti, tramite la rete telematica, a inviare e aggiornare costantemente i dati in modo tale da permettere alle amministrazioni pubbliche centrali e locali collegate di acquisire, in tempo reale, gli elementi richiesti.
Ai servizi dell'Indice potranno accedere, come soggetti fruitori e/o fornitori, il ministero dell'Interno, le prefetture, l'Istat e l'Agenzia delle Entrate per l'attribuzione, l'aggiornamento e la validazione dei codici fiscali e per individuare i dati anagrafici e di residenza dei cittadini.
Altri soggetti interessati saranno il ministero degli Affari Esteri, i Comuni, gli organismi che esercitano attività di prelievo contributivo, fiscale o svolgono servizi di pubblica utilità e ogni altra amministrazione pubblica, centrale o locale, che ne faccia richiesta da sottoporre al ministero dell'Interno.
Il regolamento, al fine di garantire un efficiente funzionamento dell'Indice, predispone inoltre un monitoraggio sulla qualità delle informazioni contenute, i cui criteri e modalità di esercizio saranno stabiliti successivamente da una direttiva del ministero dell'Interno.
Particolare attenzione è posta, infine, sul trattamento (di cui è titolare il ministero dell'Interno) e sulla sicurezza dei dati contenuti nell'Ina, in conformità alle disposizioni previste dal decreto legislativo n. 196/2003, "Codice in materia di protezione dei dati personali", e dalle varie direttive emanate dal ministro per l'Innovazione e le Tecnologie.