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Attualità

Nazioni Unite, manuale pratico
sui prezzi di trasferimento

Conclusa la tre giorni di studio che ha visto impegnati, nella sede centrale dell’Agenzia delle Entrate, i membri della sotto-commissione per l’aggiornamento del manuale

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Si è svolta a Roma, dal 3 al 5 settembre, la riunione della sotto-commissione delle Nazioni Unite sui prezzi di trasferimento. L’incontro si è concentrato sulla necessità di procedere all’aggiornamento del manuale pratico sui prezzi di trasferimento per i Paesi in via di sviluppo, focalizzando l’attenzione su servizi infragruppo e ristrutturazioni aziendali.
 
Come noto, la sotto-commissione, composta da rappresentanti delle amministrazioni fiscali di paesi avanzati, in via di sviluppo, e da alcuni esponenti del settore accademico e privato, è stata istituita nel 2009 dal Comitato di esperti sulla cooperazione internazionale nelle materie fiscali.
A tale sottogruppo è stato demandato il compito di sviluppare un manuale pragmatico e di immediata comprensione per i rappresentanti delle economie in via di sviluppo e in via di transizione che si ispirasse ai seguenti principi:
 
  • prevenire i fenomeni di doppia imposizione economica emergenti da una non corretta applicazione del principio di libera concorrenza (“arm’s length principle”), come previsto dall’articolo 9 del modello di Convenzione delle Nazioni Unite
  • favorire gli investimenti diretti esteri garantendo certezza applicativa nell’ambito di una normativa particolarmente complessa
  • prevenire fenomeni abusivi di erosione della base imponibile potenzialmente emergenti da una non corretta determinazione delle condizioni commerciali e finanziarie delle transazioni tra imprese associate.
 
Il valore aggiunto del manuale delle Nazioni Unite, rispetto alle direttive sviluppate nell’ambito di altri consessi internazionali (con specifico riferimento alle linee guida Ocse sui prezzi di trasferimento), si identifica nell’ampiezza della platea a cui si rivolge, atteso che – a fronte dei 34 paesi parte dell’Ocse – ben 193 Paesi fanno parte delle Nazioni Unite (anche se, giova sottolinearlo, viene garantita conformità sostanziale tra i due documenti guida).
 
La riunione di Roma si è concentrata sulla disamina di importanti tematiche, particolarmente rilevanti per le amministrazioni finanziarie dei Paesi in via di sviluppo, quali la determinazione della corretta disciplina da applicare ai prezzi di trasferimento infragruppo, ristrutturazioni aziendali e trattamento dei beni immateriali (“intangibles”). Tali argomenti si dovranno tradurre nell’introduzione di nuovi capitoli, la cui pubblicazione è prevista per il 2015 e 2016.
 
Si rileva come il manuale, presentato dinanzi alla Commissione di esperti di Ginevra nel corso del 2012, e approvato ufficialmente il 15 ottobre 2012, attualmente consta di dieci capitoli, i quali affrontano, con taglio pratico, concetti chiave nella disciplina del transfer pricing, quale analisi di comparabilità, selezione dei metodi sui prezzi di trasferimento e attività di analisi del rischio. Di particolare interesse è il capitolo 10, che affronta nel dettaglio la legislazione e prassi amministrativa di Paesi a forte crescita economica, quali Brasile, Cina, India e Sud Africa.
 
Si ritiene che l’importanza del manuale, soprattutto nella sua utilizzazione, andrà a crescere nei prossimi anni, atteso che un corretto utilizzo della disciplina sul transfer pricing si ricollega al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile per le amministrazioni fiscali dei Paesi di economie in via di sviluppo e transizione. In particolare, il tema dello sviluppo si lega da tempo a quello della tassazione (“tax and development goal”), tanto da occupare un ruolo centrale nelle agende di pressoché tutte le organizzazioni internazionali.
 
In questo contesto, tutte le volte in cui società parte dei medesimi gruppi multinazionali pongono in essere transazioni infragruppo, il transfer pricing può svolgere anche una funzione “preventiva”, ulteriore rispetto a quella ordinaria di corretta allocazione delle basi imponibile tra Stati, volta a impedire artificiosi spostamenti di materia imponibile attraverso l’applicazione di corrispettivi per il trasferimento infragruppo di beni e servizi non rispettosi del principio di libera concorrenza.
 
Per questa ragione, le Nazioni Unite intendono utilizzare il manuale anche come strumento di risoluzione delle controversie internazionali in materia di prezzi di trasferimento, a complemento delle linee guida in materia dettate dall’Ocse. Da qui, la partecipazione, durante l’incontro di Roma, anche dei delegati delle amministrazioni finanziarie di diversi Paesi emergenti, tra cui Brasile, Cina, India e Malesia, Paesi che oramai da tempo attraggono importanti iniziative di investimento da parte di gruppi multinazionali.
 
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