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Attualità

Patrimonio artistico immobiliare:
ne parla Gabriella Alemanno

Al centro del convegno, tenutosi a Parigi lo scorso 21 novembre, non solo i capolavori della pittura e della scultura, ma anche le chiese e i palazzi, come eccellenza dell’architettura italiana

“Chiunque abbia un sogno dovrebbe venire in Italia. Non importa se si pensa che il sogno sia morto e sepolto. In Italia si alzerà e camminerà di nuovo”. Con questa frase della scrittrice americana Elizabeth Spencer, il vicediretto dell'Agenzia, Gabriella Alemanno, apre il convegno dal titolo “Opportunità d’investimento nei monumenti storici e beni immobili di interesse storico e artistico in Italia e in Francia”, tenutosi a Parigi lo scorso 21 novembre.

Luoghi di interesse storico e artistico
Attraverso una serie di slides, il vicedirettore dell’Agenzia illustra i luoghi maggiormente rappresentativi del patrimonio artistico immobiliare italiano, ricordandone il valore storico, gli aspetti catastali e i profili fiscali.
In rassegna, la Reggia di Caserta, i siti archeologici di Pompei, ma anche cittadine come San Gimignano o Parma, che racchiudono, oltre al valore storico, anche una tradizione eno-gastronomica.
Vengono ricordati, inoltre, i borghi come Norcia, Camerino, Amatrice e Arquata del Tronto, distrutti dai recenti eventi sismici. Al momento, sottolinea la Alemanno, l’Agenzia sta collaborando con il dipartimento della Protezione civile italiana per un’esatta valutazione dei danni causati, tramite la sovrapposizione delle mappe catastali con le immagini satellitari fornite dall’”Emercency management service copernicus” della Commissione europea.

La mappatura del patrimonio
Una slide contiene i dati sulla mappatura del vasto patrimonio storico e artistico italiano, sia nella sua componente pubblica che privata: si tratta di 4.150 musei e gallerie, 2.100 siti archeologici, 85mila chiese, 1.500 conventi, 6mila biblioteche, 30mila archivi, 4mila giardini storici, 40mila dimore storiche e 20mila rocche e castelli.
Riguardo il comparto pubblico, il vicedirettore ricorda, inoltre, l’Art bonus, il credito d’imposta a favore di privati, enti o società che decidono di effettuare donazioni in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo (il credito, pari al 65% dell’erogazione liberale, è detraibile in 3 anni). Ad oggi sono state effettuate circa 3.500 donazioni per un totale di oltre 100 milioni di euro raccolti.

Centri storici
Ma al di là dei singoli beni, il dato straordinario del patrimonio italiano messo in risalto nel convegno di Parigi, è quello relativo alla dimensione paesaggistica e urbanistica, caratterizzata dalla presenza di una moltitudine di luoghi ricchi di storia e di arte. L'Istituto centrale per la catalogazione e la documentazione, con il Progetto “Censimento nazionale dei centri storici”, ne ha individuato oltre 22mila (900 centri storici principali, 6850 centri storici minori, 15mila nuclei storici abitati, fra borghi, frazioni e villaggi). La presa d’atto dell’entità di questi dati, evidenzia la Alemanno, ha indotto il Mibact a dichiarare il 2017 “Anno nazionale dei borghi”. Al fine di valorizzare questo immenso e unico patrimonio, è in discussione in Parlamento un disegno di legge per lo stanziamento di un fondo a tutela dei piccoli borghi (la dotazione sarà di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023).
 
Infine, nell'incontro parigino, sono stati trattati anche aspetti più tecnici, come le modalità di acquisto di un immobile in Italia (dal contratto redatto dal notaio, alla trascrizione negli appositi registri immobiliari, ai controlli obbligatori, come conformità catastale, accertamenti sul titolo di proprietà, attestato di prestazione energetica) o la tassazione immobiliare, sia sulla proprietà sia sulla locazione.
 
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