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Attualità

Quando cooperazione fa rima con organizzazione (4)

Nel contesto della globalizzazione tra le cause di inefficienza dei sistemi fiscali figura la mancanza di un adeguato scambio di informazioni
Per questo motivo le Amministrazioni fiscali dei diversi Paesi hanno favorito e continuano a incentivare la nascita di organismi internazionali. L’obiettivo è promuovere la collaborazione bilaterale e multilaterale per far fronte alla crescente mobilità delle basi fiscali nazionali. In questa puntata l’attenzione si focalizza sull’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è stata istituita con la Convenzione sull’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, firmata a Parigi il 14 dicembre 1960 ed entrata in vigore il 30 settembre1961, sostituendo l’Oece, creata nel 1948 per amministrare il cosiddetto "Piano Marshall" per la ricostruzione postbellica dell’economia europea.
Gli Stati aderenti all’Ocse
All’Ocse aderiscono 30 Paesi membri, quali Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, e Ungheria. In ogni caso, l’Ocse mantiene stretti contatti con altri Paesi non membri (che possono partecipare come osservatori ai lavori dei Comitati o a determinati programmi dell’Organizzazione) e con le altre organizzazioni internazionali. La possibilità di diventare membri dell’OCSE è condizionata all’impegno da parte dello Stato richiedente di avere un’economia di mercato ed una democrazia di tipo pluralistico.
L’Ocse, pur non essendo uno "sportello finanziario" diversamente dalle altre Organizzazioni e Consigli internazionali, mantiene tutta la sua validità e la sua specificità, svolgendo un ruolo insostituibile di foro "discreto" di confronto e di armonizzazione delle politiche sin dalle fasi del loro concepimento e della loro elaborazione. I destinatari del lavoro dell’Ocse sono perciò le Amministrazioni dei Governi dei Paesi membri, ma anche le strutture di ricerca e di elaborazione delle politiche che ne affiancano l’attività. La rilevanza attuale dell’Ocse, infatti, va ricercata nell’attività di analisi comparativa rispetto a specifici indicatori di risultato (cross examination e benchmarking), nella comparazione critica delle diverse esperienze nazionali anche con l’individuazione di "best practices", e nella capacità di valutare le ricadute internazionali delle decisioni nazionali in materia economica. Uno dei suoi punti di maggior forza deriva inoltre dalla lunga esperienza nelle cosiddette peer-review, il "giudizio dei pari" a cui si sottopongono volontariamente gli Stati membri per valutare le proprie politiche.
La struttura organizzativa
L’Ocse è composta da un Segretariato strutturato in Direzioni generali. La sua funzione è principalmente di preparare il lavoro dell’Organizzazione, che viene essenzialmente svolto nei Comitati dai delegati nazionali e finalizzato nel Consiglio. Il Consiglio è l’organo politico decisionale, istituito il 30 settembre 1961, e formato dai rappresentanti permanenti degli Stati Membri e si riunisce a livello dei ministri una volta l’anno. Il Consiglio può adottare decisioni vincolanti o raccomandazioni e approva il programma di lavoro dei Comitati di settore. I lavori del Consiglio sono preparati dal Comitato esecutivo, di cui fanno parte i vice rappresentanti permanenti. I Comitati settoriali sono composti da esperti provenienti dalle Amministrazioni dei Paesi Membri. Tra gli Organi autonomi e semi-autonomi, si ricordano in particolare l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), sorta nel 1974, l’Agenzia per l’Energia Nucleare (AEN) e la Conferenza Europea dei Ministri dei Trasporti (CEMT). Nel 1997 è stato creato il Centro per la Cooperazione con i Paesi non membri (CCNM) che persegue i fini della promozione del messaggio dell'Organizzazione per adattare le economie esterne agli standard dei Paesi membri, attraverso la predisposizione sia di programmi tematici che per Paesi o Regioni. Le iniziative del CCNM, unitamente a quelle condotte dai singoli Comitati, costituiscono nel loro insieme l'attività di "outreach" dell’Ocse.
Gli obiettivi
Gli obiettivi dell’organizzazione sono quelli di realizzare più alti livelli di crescita economica, di occupazione e del tenore di vita, mantenendo la stabilità finanziaria, promuovere e liberalizzare il commercio mondiale su base multilaterale e non discriminatoria dei Paesi membri e contribuire allo sviluppo dei Paesi non membri. Ulteriore obiettivo è la liberalizzazione e la promozione degli investimenti e la crescita economica di «sviluppo sostenibile». Secondo il Segretario generale, il canadese Johnston, la «missione dell’OCSE » è quella di perseguire il "paradigma triangolare" costituito da crescita economica, coesione sociale e stabilità politica. Gli obiettivi vengono perseguiti attraverso l'elaborazione di princìpi comuni, la predisposizione di intese con valore vincolante e di Convenzioni, la raccolta e armonizzazione di dati, l’elaborazione di studi nazionali e comparativi, caratterizzati da una forte e universalmente riconosciuta capacità analitica e propositiva multidisciplinare, gli esami-Paese secondo il metodo della peer review, o "giudizio dei pari", l’attività preparatoria e seguiti da incontri internazionali ad alto livello, la definizione di linee guida e coordinamento delle politiche di cooperazione allo sviluppo. L'Ocse, inoltre, svolge una funzione preparatoria per facilitare la convergenza delle posizioni che i Paesi industrializzati sostengono nell'ambito di fori più ampi, come l'Organizzazione mondiale del Commercio, e le varie articolazioni del sistema delle Nazioni Unite.
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