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Attualità

Recupero dell’evasione in sinergia. Nel 2010 incassati 25,4 mld di euro

Collaborazione affinata anche a livello locale grazie alla riorganizzazione omogenea delle strutture periferiche

Da sinistra: Mastrapasqua, Befera, Cuccagna
Dai controlli formali e dal contrasto all’evasione 10,5 miliardi di euro (+15% rispetto al 2009), dai versamenti diretti 18 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente: sono i risultati conseguiti nel 2010 dall’Agenzia delle Entrate. L’Inps, dal canto suo, ha recuperato dall’evasione contributiva 6,4 miliardi (+12%) ed Equitalia, oltre ad avere affiancato l’Amministrazione finanziaria per gli incassi da ruoli, ha riscosso 1,9 miliardi (+19%) per conto degli altri enti statali e locali.
Questo, in sintesi, il dettaglio dei numeri forniti nel corso della conferenza stampa che si è tenuta il 10 febbraio presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate. I risultati sono stati illustrati e spiegati dal direttore delle Entrate, Attilio Befera, dal presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, e dal direttore generale di Equitalia, Marco Cuccagna.
 
Befera, nel suo intervento introduttivo, ha rimarcato l’importanza della sinergia ormai rodata fra le tre istituzioni che ha portato “per la prima volta a presentare congiuntamente i dati sugli incassi realizzati grazie all’attività di recupero dell’evasione, condotta in modo sempre più puntuale e rigoroso”. Il direttore, inoltre, ha posto l’accento, ancora una volta, su quanto sia importante cambiare l’atteggiamento culturale nei confronti di chi evade.
Entrando più nel particolare, ha sottolineato, poi, l’incremento della compliance sia per quanto riguarda le maggiori somme pagate in seguito ai rilievi dell’Amministrazione, come le comunicazioni di irregolarità, sia per l’Iva versata nel 2010 (+11%). Anche sul fronte delle compensazioni (sono partite 20mila segnalazioni dagli uffici per compensazioni fraudolente), la stretta normativa messa in campo, ha dato i suoi effetti, facendo risparmiare all’Erario 6,6 miliardi di euro rispetto al 2009.
Rispondendo, infine, alle domande dei giornalisti, Befera, ha precisato che il dato complessivo fornito è provvisorio, ma in senso positivo. Vale a dire che nelle prossime settimane è destinato a crescere. Sull’andamento delle compensazioni ha affermato che il recupero 2010 è sostanzialmente strutturale, mentre, in relazione al nuovo redditometro, ha annunciato che si sta ancora lavorando alla sua definizione in quanto, “essendo uno strumento particolarmente incisivo, ha bisogno di essere affinato alla perfezione”.
 
In quattro anni, triplicati gli incassi dal contrasto all’evasione contributiva, scoperti 70mila lavoratori in nero e superato, nel 2010, l’obiettivo prefissato di 6 miliardi. Così ha esordito il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, attribuendo il successo, in primo luogo, all’ottimizzazione dell’interscambio delle informazioni tra le banche dati dei tre enti; in particolare, ha focalizzato l’attenzione sulla sinergia, oramai a regime, tra le strutture centrali di accertamento, sinergia che ha trovato la sua valenza anche a livello regionale e provinciale: gli ispettori dell’Inps dislocati sul territorio, oltre a vigilare, sono in grado di accertare le violazioni in ambito contributivo.
Mastrapasqua ha valorizzato l’azione sottolineando che “le somme recuperate sono soldi per i lavoratori che ne hanno diritto e l’emersione del lavoro nero fa diminuire la concorrenza sleale tra le imprese”.
 
“Equitalia sta lavorando quotidianamente per migliorare il proprio operato” ha detto Marco Cuccagna, direttore generale della società di riscossione nazionale, ricordando le iniziative messe in atto per favorire il rientro nella legalità fiscale di migliaia di contribuenti, come la possibilità di frazionare i propri debiti e la recente direttiva “antiburocrazia” che ha messo in moto una procedura per bloccare il recupero di debiti non dovuti con una semplice autodichiarazione del contribuente, evitandogli di “fare la spola tra i vari enti” ed Equitalia.
“Il nostro è un mestiere difficile” – ha concluso Cuccagna – “stretto com’è tra leggi che obbligano alle azioni esecutive e la comprensione delle difficoltà dei cittadini chiamati a pagare le imposte”.
 
L’impulso decisivo, nell’opinione dei responsabili dei tre enti, è arrivato dalla riorganizzazione interna delle rispettive strutture, che ha puntato molto sul contatto diretto con le realtà territoriali. A testimonianza della mossa vincente, i dati scorporati per regione.
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