Redditometro, informazioni bancarie,
beni ai soci, utilizzo dei dati dell’AT
Questi i temi sui quali si è soffermato il direttore dell’Agenzia, Befera, ascoltato oggi presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria
Il numero uno delle Entrate ha fornito un quadro delle attività in corso “volte al potenziamento del contrasto all’evasione fiscale nel nuovo scenario che vuole conseguire una sempre migliore interazione tra fisco e contribuente e innestare, anche con effetti dissuasivi, positivi effetti di adesione spontanea agli adempimenti fiscali”.
Nuovo redditometro
La prima parte della relazione si è incentrata nell’illustrazione del “redditometro” quale strumento di profonda innovazione nel campo dell’accertamento sintetico, in modo da renderlo sempre più efficiente e, nel contempo, più adeguato ai cambiamenti di natura sociale ed economica avvenuti nel Paese.
Lo strumento messo a punto dall’Agenzia, in collaborazione con la società Sose, si basa su una serie di variabili di spesa messe in relazione con il nucleo familiare e il contesto territoriale del contribuente preso in esame.
Sono 100 le voci di spesa che valutano gli aspetti della vita quotidiana riconducibili a 7 categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti e altre spese significative.
La metodica di analisi delle spesa messa a punto sarà utile per la determinazione sintetica del reddito complessivo del contribuente, partendo proprio dalle spese presenti in Anagrafe tributaria, dalle spese stimate (ottenute applicando una valorizzazione a dati certi) e, solo in minima parte, dalla spesa media Istat.
Questa metodologia, basata su informazioni già in possesso dell’Amministrazione finanziaria e coadiuvata dai dati provenienti dallo “spesometro” e dall’analisi dei movimenti bancari, si basa sempre più su dati certi, oltre che sul necessario confronto con il contribuente, attraverso il cosiddetto “contraddittorio necessario” che prevede una partecipazione attiva dell’interessato alla ricostruzione sintetica del reddito. In questo modo si riduce al minimo la presunzione del reddito da parte del Fisco.
Ancora, per favorire la compliance da parte del contribuente sarà reso disponibile, in tempi brevi, un software di autodiagnosi , il Redditest, che premette, in assoluta autonomia e senza che rimanga traccia sul web del suo utilizzo, una verifica preventiva della coerenza tra il reddito familiare e le spese sostenute nel corso dell’anno. Il direttore ha, poi, spiegato il funzionamento del prodotto di autodiagnosi chiarendo che ad ogni dato inserito viene “attribuito un coefficiente che misura la relazione tra l’elemento di spesa conosciuto e il reddito complessivo, assorbendo anche la relazione tra altri elementi non conosciuti, ma correlati con quello noto, e il reddito stesso”.
Il risultato finale dell’elaborazione sarà verde se coerente, rosso in caso contrario e terrà conto delle spese comuni sostenute dal tipo di famiglia preso in esame anche in considerazione dell’area geografica di appartenenza, permettendo, così, al contribuente di verificare la “coerenza” del reddito familiare rispetto alla capacità di spesa.
Informazioni bancarie in primo piano
Dal 1° gennaio 2012 gli operatori finanziari devono comunicare, con cadenza annuale, le movimentazioni riguardanti i rapporti già trasmessi all’Anagrafe tributaria e tutte le informazioni necessarie ai fini dei controlli fiscali così da permettere all’Agenzia delle Entrate di affinare gli strumenti a disposizione nel contrasto del fenomeno dell’evasione.
In questo contesto, il direttore Befera ha rappresentato ai componenti la Commissione che presto arriverà un provvedimento, attualmente al vaglio del Garante per la protezione dei dati personali, che fissa le modalità di comunicazione delle informazioni, costituite, oltre che dai dati informativi del rapporto, anche dalle informazioni sui saldi e sui movimenti finanziari effettuati nel periodo preso in esame. Per consentire uno scambio completamente automatizzato di informazioni è stata messa a punto una nuova infrastruttura nella quale agirà “Sid” (Sistema di interscambio dati), un modello application to application che mette in comunicazione i sistemi senza alcun intervento umano. I canali di trasmissione del Sid, operativo entro fine anno, saranno la Posta elettronica certificata -per flussi di dati entro 20 Mb- e il canale Ftp (File transfer protocol) destinato ai flussi di dati di dimensioni superiori. I dati trasmessi troveranno spazio in una apposita sezione isolata dell’Anagrafe tributaria; verranno inserite negli archivi, per il tempo strettamente necessario al loro impiego, nel rispetto delle liberta fondamentali e dei diritti dei contribuenti e saranno utilizzate, solo dalla struttura centrale, per individuare le posizioni a più alto rischio di evasione.
Beni societari ad uso privato
La gestione delle comunicazioni riguardanti i beni societari utilizzati da soci e familiari dell’imprenditore a fini privati è stato un altro dei punti toccati dal direttore dell’Agenzia nel corso della sua relazione. Per contrastare l’intestazione fittizia dei beni all’impresa il Dl 138/2011 ha introdotto una serie di norme che prevedono, tra l’altro, l’adozione di un provvedimento direttoriale in cui vengono stabilite le modalità di comunicazione.
Il termine per la prima comunicazione riguardante le informazioni relative all’anno 2011, inizialmente previsto per il 31 marzo è stato prorogato prima al 31 ottobre 2012 e poi al 31 marzo 2013 in ragione dell’assoluta novità e delle difficoltà tecniche della comunicazione.
Il provvedimento stabilisce che gli interessati devono comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati riguardanti i beni d’impresa concessi in godimento ai soci e ai familiari dell’imprenditore e, contemporaneamente, fornire ulteriori informazioni utili per il monitoraggio degli utilizzatori. Le informazioni così ottenute verranno vagliate a livello centrale dell’Amministrazione e costituiranno la base conoscitiva delle posizioni a rischio di evasione da segnalare per effettuare i necessari controlli da parte degli uffici.
Anagrafe tributaria in prima linea nel contrasto all’evasione
La parte conclusiva dell’intervento del direttore dell’Agenzia delle Entrate si è incentrata sull’utilizzo dei dati in possesso dell’AT nel contrasto dei fenomeni dell’evasione e dell’elusione fiscale.
Le informazioni contenute nell’archivio sono messe a disposizione degli uffici operativi attraverso l’utilizzo di specifiche applicazioni informatiche. Nel corso degli ultimi anni sono stati conseguiti decisi miglioramenti in termini di maggiori imposte accertate e, di conseguente recupero di imposte evase, grazie a strumenti sempre più efficaci in termine di analisi del rischio e di selezione delle posizioni da sottoporre a controllo.
Accanto al più conosciuto Serpico, ha concluso il direttore Befera, sono stati introdotti numerosi applicativi informatici che permettono di analizzare un campione di soggetti utilizzando i dati presenti in AT, o provenienti da banche dati esterne, verificare le posizioni Iva partendo dalle informazioni riguardanti le attività dei soggetti, gestire la cooperazione amministrativa tra gli Stati della Unione europe.