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Attualità

Ruffini: come cambia l’Agenzia,
in linea con il passare del tempo

Il fisco dovrebbe essere semplicemente un’infrastruttura, un’opera pubblica senza la quale il paese non può funzionare. E come tutte le infrastrutture ha bisogno di manutenzione costante

Un’operazione ambiziosa e complessa, quella di riassetto delle strutture centrali dell’Agenzia delle entrate avviata a fine luglio, che risponde non tanto a esigenze finanziarie, quanto a un ripensamento, a livello internazionale, del rapporto fisco-contribuenti. Così il direttore Ernesto Maria Ruffini in audizione, oggi, in commissione Finanze alla Camera dei deputati.

All’inizio del suo intervento Ruffini ha ricordato come nel 2012 sia avvenuto il processo di incorporazione da parte dell’Agenzia delle entrate dell’Agenzia del territorio, che ha comportato, pur nella sua complessità, significative economie di scala sia a livello centrale che regionale attraverso la soppressione di quattro direzioni centrali e quindici direzioni regionali.
L’attuale riorganizzazione interna dell’Agenzia parte da un giudizio sostanzialmente positivo sul funzionamento del modello agenzie che fin dalla loro istituzione, nel 2001, hanno migliorato la performance del sistema fiscale italiano. Ora è necessario riorientare l’attività di controllo e accertamento per potenziare la tax compliance e prevenire i rischi di evasione ed elusione, anziché tentare di reprimerli.

Scendendo nei particolari del nuovo assetto organizzativo il direttore ha ricordato che la novità più significativa è la creazione di due divisioni, collocate a livello intermedio tra il direttore dell’Agenzia e le direzioni centrali core.
Le divisioni, denominate divisione Servizi e divisione Contribuenti – a capo della quali sono posti due vicedirettori – gestiscono, rispettivamente, le attività di servizio e quelle di consulenza, controllo e contenzioso, operano a diretto riporto del direttore dell’Agenzia, hanno competenze proprie, relative alle attività comuni, e coordinano ciascuna tre direzioni centrali.

Alla divisione Servizi spetta la realizzazione e lo sviluppo innovativo dei servizi telematici e la definizione della policy e delle procedure di assistenza all’utenza, per tutti i processi dell’Agenzia. Le tre direzioni centrali operano per le attività di servizio che riguardano sia il ramo “entrate” che il ramo “territorio”, realizzando in questo modo la definitiva integrazione dei servizi fiscali e di quelli immobiliari nei confronti dei contribuenti e degli utenti.

La divisione Contribuenti, con le sue tre direzioni centrali, ha lo scopo di realizzare un approccio per tipologia di contribuente, poiché questa soluzione, già adottata da altre amministrazioni finanziarie estere, favorisce anche un’azione di controllo più mirata ed efficace: in questa ottica, i compiti assegnati alla divisione, e alle direzioni centrali che ne fanno parte, non sono più limitati alla funzione di indirizzo e coordinamento delle attività di accertamento e controllo, ma si estendono anche alla consulenza, all’interpello e al contenzioso, realizzando in questo modo l’intera gestione del rapporto fiscale nei confronti delle diverse tipologie di contribuenti.

Viene istituita una direzione centrale deputata a fornire supporto legale, in modo unitario e trasversale, alle diverse strutture dell’Agenzia e sono potenziate le strutture di diretto riporto al direttore dell’Agenzia, dove convergono funzioni fino a ora suddivise tra strutture diverse, questo anche nella prospettiva di un maggiore coordinamento con Agenzia delle Entrate-Riscossione e con altri enti e intermediari, nonché con gli Organi dello Stato.
Il senso profondo di questa riorganizzazione nasce dall’esigenza che la nuova struttura predisposta per far fronte al rapporto con i diversi tipi di contribuenti con i quali si interfaccia “know your customer – ha dichiarato Ruffini – è il principio che ispira la riorganizzazione dell’agenzia”.

Di fatto le due principali tipologie di contribuenti si possono identificare in lavoratore dipendente o pensionato, con un reddito definito in modo esatto da un soggetto terzo, e soggetti Iva, per i quali la determinazione del reddito discrezionale si accompagna al calcolo dell’Iva e ai relativi adempimenti.
I primi si rapportano con il Fisco essenzialmente al momento della dichiarazione annuale e la divisione Servizi, è stata pensata sostanzialmente come quella a cui sarà demandato il compito di risolvere “il giorno per giorno del rapporto tra il fisco e i cittadini”; il “numero verde” del cittadino che ha un problema ordinario, e vuole parlarne con un fisco che sia a sua disposizione per risolvere dubbi e malintesi.
Anche i soggetti Iva potranno, ovviamente, avvalersi della divisione Servizi soprattutto in un ottica auspicabile di dichiarazione precompilata o di sistemi di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi, ed è per questa sua trasversalità che la divisione rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda la “nuova” Agenzia.

L’altra colonna portante è la divisione Contribuenti che ha come target primario di riferimento soggetti Iva: artigiani, lavoratori autonomi, piccoli e medi imprenditori, imprese di livello nazionale o internazionale. Proprio in base alla diversa tipologia di soggetti viene vengono identificate le tre direzioni centrali che hanno come interlocutori rispettivamente le persone fisiche e enti non commerciali; i lavoratori autonomi e Pmi; i grandi contribuenti, sia come grandi imprese, ma anche come persone fisiche ad alta capacità contributiva, prevedendo per ciascuno di questi soggetti apposite funzioni per seguire la consulenza, il controllo e il contenzioso, in cui “L’obiettivo finale –ha dichiarato il numero uno delle Entrate – è un fisco che abbia ispettori ma anche consulenti-suggeritori per avere cittadini sempre più informati e quindi un fisco che aumenti il gettito riducendo l’invadenza” realizzando in questo modo un’amministrazione al servizio della collettività e del legislatore al quale fornire elementi utili per adottare le scelte migliori.

Proseguendo l’audizione il direttore delle Entrate si è soffermato sulle proposte di legge in discussione al Senato e quella assegnata alla commissione Finanze della Camera il cui scopo è quello di ripristinare gli spazi di autonomia che, con la riforma del 1999, il legislatore aveva attribuito alle agenzie fiscali.
Ed è per queste motivazioni, unite alle raccomandazioni formulate nelle relazioni dell’Ocse e del Fmi, che l’Agenzia vede con favore le disposizioni del disegno di legge in quanto rappresentano il necessario presupposto della riorganizzazione e, nel contempo, a parere del direttore, non c’è alcuna sottrazione delle agenzie all’indirizzo e al controllo politico.
Nei progetti in discussione è posta una peculiare attenzione alle norme riguardanti il personale, prevedendo il ripristino del comparto autonomo di contrattazione, attraverso il quale è possibile attuare la valorizzazione delle peculiarità, delle competenze e della specializzazione del personale, sia sotto l’aspetto giuridico che sotto quello economico.
A questo andrebbe affiancata, a giudizio del direttore, una definizione dei poteri, gestionali, organizzativi, di spesa, di acquisizione delle entrate e il coordinamento delle norme che già le regolano.

L’ultima parte dell’audizione si è incentrata su Agenzia delle entrate-Riscossione per il quale il Dl 193/2016 ha previsto un riassetto organizzativo della riscossione nazionale e che, dal 1° luglio 2017, ha stabilito il superamento delle società del Gruppo Equitalia e la conferma dell’attribuzione delle funzioni di riscossione nazionale all’Agenzia delle entrate.
Agenzia delle entrate-Riscossione è un ente pubblico economico strumentale all’Agenzia e sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il modello organizzativo del nuovo ente si ispira ai principi e ai criteri di efficienza gestionale, economicità dell’attività e efficacia dell’azione definiti dal Regolamento di amministrazione e in questo ambito si sono ottenuti già significativi risultati.

Con lo scioglimento di Equitalia e la costituzione dell’Epe “Agenzia delle entrate-Riscossione” si è proceduto, anche tenendo conto dei suggerimenti di semplificazione del sistema italiano contenuti nei rapporti dell’Ocse e del Fmi sull’amministrazione fiscale italiana, in direzione della riorganizzazione del servizio pubblico di riscossione.
Il nuovo assetto organizzativo, anche grazie alla unicità decisionale e a una migliore organizzazione, consente di abbreviare le procedure, razionalizzare e perfezionare gli interventi in materia di riscossione e, contemporaneamente, ridurre gli adempimenti a carico dei contribuenti che spesso hanno avuto una sensazione di “accerchiamento” da parte delle amministrazioni fiscali.
Il maggiore coordinamento determina, infatti, la soppressione di duplicazioni di attività, rappresentando una forte spinta propulsiva al raggiungimento di una nuova visione del rapporto tra l’amministrazione finanziaria e i cittadini.

A conclusione del suo intervento Ernesto Maria Ruffini ha fatto presente che “il fisco non dovrebbe essere semplicemente un insieme di istituti giuridici, ma un’infrastruttura, un’opera pubblica senza la quale il paese non può funzionare. E come tutte le infrastrutture ha bisogno di manutenzione costante, ordinaria e straordinaria, e, di tanto in tanto, di una ristrutturazione. La “macchina fisco” ha bisogno di un tagliando. Per metterlo in atto senza produrre danni è necessario tempo, un progetto strategico e uno di sistema”.
 
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