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Attualità

Ruffini: un’Agenzia sì delle entrate,
ma anche e soprattutto dei servizi

Resta salda, naturalmente, la funzione di presidio della legalità, che non si risolve nel sintetico slogan della lotta all’evasione, ma si sostanzia in un’azione equilibrata e ragionata

Punta alla chiarezza del linguaggio e allo sfoltimento degli adempimenti l’intervento in audizione, svoltosi oggi presso la Commissione bicamerale per la semplificazione a palazzo San Macuto del nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini.

L’amministrazione finanziaria deve essere il motore di un profondo cambiamento sociale del Paese poiché deve porsi come interlocutore o controparte credibile e affidabile; deve smussare gli angoli di una legislazione stratificata e non sempre coordinata e deve stare dalla parte di chi lavora e produce attraverso un costante sfoltimento degli obblighi fiscali strumentali. E per far questo deve innanzitutto “semplificarsi” in termini di organizzazione interna e, nello stesso tempo, “semplificare” l’approccio interlocutorio con il contribuente. A tal proposito ha annunciato l’intenzione di “istituire una sorta di task force in Agenzia che si dedichi a semplificare i linguaggi, le forme con cui ci rapportiamo a milioni di cittadini, e non soltanto agli intermediari fiscali”.

Accanto al capitolo “servizi” resta di primaria importanza quello della lotta all’evasione non vessatoria ma ferrea nel presidio legalitario assegnato dalla Costituzione all’Amministrazione finanziaria. Tra questi due compiti si pone il tema della digitalizzazione, che pur rappresentando una indubbia facilitazione, ha evidenziato alcune criticità. Per migliorare l’azione dell’Agenzia il direttore ha accolto con favore la proposta del Mef di programmare un confronto con gli ordini professionali e le associazioni rappresentative delle imprese al fine di stabilire un definitivo calendario condiviso delle scadenze, che consenta di evitare a monte la richiesta di proroghe. Per semplificare gli adempimenti la strategia vincente consiste nella valorizzazione del patrimonio informativo acquisito dall’Agenzia sia ai fini del controllo che per ottimizzare i servizi ai contribuenti.

I servizi
Il primo argomento affrontato riguarda la precompilata, nata nel 2015, che ha registrato un apprezzamento crescente negli anni, vuoi per la sua sempre maggiore completezza, vuoi per la facilità di accesso. É aumentato il livello di soddisfazione dei contribuenti: il tasso di accettazione “no touch”, cioè senza modifiche, dell’ultima precompilata raggiunge una percentuale 15% che si prevede aumenti ulteriormente già nel 2018.

C’è poi l’introduzione della dichiarazione di successione telematica che ha consentito una notevole riduzione degli adempimenti degli eredi, poiché, integrando i servizi fiscali e quelli catastali, non è più necessario presentare le domande di voltura presso gli uffici, dal momento che il nuovo processo esegue automaticamente l’aggiornamento delle intestazioni catastali. Questo ha comportato anche una notevole razionalizzazione del lavoro amministrativo e un rilevante risparmio di tempo per i contribuenti.

Il direttore si è poi soffermato sui numerosi servizi on line offerti dalle Entrate, come Civis che permette una interazione a distanza tra cittadini e intermediari per chiedere in rete assistenza su comunicazioni di irregolarità e cartelle di pagamento, un successo da attribuire, in particolare, alla rapidità del servizio,  e gli altri sistemi di assistenza basati sulle potenzialità offerte dai social media, come Youtube, Twitter e Messenger di Facebook.
Il numero uno delle Entrate si propone, inoltre, di sviluppare ulteriori sistemi di assistenza on line.

Lotta all’evasione fiscale
Pilastri fondamentali su cui poggia l’azione del Fisco sono la promozione della compliance e il cambio di approccio nella costruzione di strategie di contrasto all’evasione e all’elusione attraverso un più attento monitoraggio dei comportamenti dei soggetti a elevato rischio e una selezione dei contribuenti a basso rischio.
Nei primi otto mesi dell’anno sono state inviate oltre 415mila comunicazioni e si prevede di superare la soglia di 600mila. Ruffini ha ricordato che si tratta di due tipi di comunicazioni: quelle inviate dopo pochi giorni dalla scadenza, per segnalare ai contribuenti, che non hanno presentato la dichiarazione nel termine ordinario, che hanno ancora 90 giorni di tempo per adempiere con lievi sanzioni, e le segnalazioni, riguardanti probabili errori e omissioni compiuti in fase di compilazione della dichiarazione, che spiegano al contribuente come poter regolarizzare, avvalendosi delle sanzioni ridotte previste nei casi di ravvedimento.

In questo ambito il direttore ha ricordato i nuovi adempimenti per la riduzione del tax gap Iva, la trasmissione dei dati fattura e dei dati riepilogativi delle liquidazioni, la memorizzazione elettronica e quella telematica dei dati dei corrispettivi.
Altro elemento importante è l’introduzione degli indici sintetici strumento che consentirà all’Agenzia di intervenire su una delle quattro determinanti dell’evasione fiscale, cioè la facilità dell’adempimento tributario, è l’adozione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) che permetteranno di restituire alle imprese e ai lavoratori autonomi, che trasmetteranno i loro dati al Fisco, informazioni organizzate in forma di report, utili anche per la conduzione delle attività.
 
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