L’opposizione all’esposizione delle spese sanitarie e dei relativi rimborsi erogati rappresenta una delle misure previste, in accordo con il Garante per la protezione dei dati personali, per tutelare la riservatezza di informazioni delicate, come quelle sulla salute della persona.
Per questo, possono esprimere il proprio dissenso alla trasmissione dei dati tutti i cittadini che abbiano compiuto almeno 16 anni di età (in caso contrario, può farlo il tutore o rappresentante legale), anche se fiscalmente a carico. In quest’ultima ipotesi, le spese per cui è stato negato l’utilizzo non compariranno nella dichiarazione di chi ha a carico la persona.
Modi e tempi per opporsi
Sono due le vie per dire no all’inserimento delle spese sanitarie nella precompilata:
- comunicando direttamente all’Agenzia delle entrate i tipi di spesa da escludere, i dati anagrafici (nome e cognome, luogo e data di nascita), il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria e la relativa data di scadenza. Questo fino all’8 febbraio 2019
- accedendo all’area autenticata del sito web dedicato del Sistema tessera sanitaria, tramite tessera sanitaria Ts-Cns oppure utilizzando le credenziali Fisconline rilasciate dall’Agenzia. Attraverso tale modalità, è possibile consultare l’elenco delle spese sanitarie e selezionare le singole voci per le quali esprimere la propria opposizione all’invio dei relativi dati. Questa via è percorribile dall’8 febbraio al 9 marzo 2019.
I dati “bloccati” non compariranno nella precompilata, ma potranno ugualmente essere inseriti dal contribuente in sede di modifica/integrazione del modello, prima dell’invio definitivo della dichiarazione dei redditi.