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Attualità

Sul commercio tra Ue e Cina semplificazione più vicina

Elaborato un progetto pilota nel quadro dell’accordo di cooperazione in materia doganale concluso nel 2004 ed entrato in vigore nel 2005

L’incontro avvenuto il 19 settembre tra il commissario europeo per la fiscalità e l’unione doganale, László Kovács, e il ministro delle dogane cinese, M. Mu Xinsheng, si è chiuso con il raggiungimento di un significativo risultato: un progetto pilota per migliorare la sicurezza e semplificare gli scambi commerciali. In seguito agli attentati dell’11 settembre, la protezione della fase di approvvigionamento contro un eventuale attacco terroristico è divenuta un’esigenza primaria per la maggior parte dei Paesi che si dedicano con particolare incidenza ai rapporti commerciali transnazionali. Con l’intento di rendere maggiormente sicuri e di facilitare gli scambi mondiali, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha definito un quadro normativo di riferimento, a cui la Comunità europea è attualmente impegnata a dare attuazione modificando il codice doganale. E’ esattamente in questo contesto che si inserisce l’accordo di reciproca cooperazione e assistenza amministrativa in materia doganale siglato tra l’Unione europea e la Cina l’8 dicembre 2004 ed entrato in vigore il 1° aprile 2005.

I risultati attesi dalla cooperazione
L’obiettivo della cooperazione tra Cina e Ue è essenzialmente quello di migliorare i livelli di sicurezza degli scambi commerciali e facilitare le procedure amministrative attraverso cui si sviluppano. Il tutto facendo leva su specifici strumenti e metodologie tra cui si segnalano: il riconoscimento reciproco delle norme in tema di sicurezza, degli esiti dei controlli eseguiti e del concetto di operatore economico "autorizzato"; l’utilizzazione delle più recenti tecnologie per rendere più sicura la catena di approvvigionamento; lo scambio di informazioni e sistemi di valutazione del rischio più efficaci; le procedure di sdoganamento delle merci in entrata più rapide, migliore prevedibilità dei ritardi di consegna per i partner commerciali e controlli ridotti per gli operatori economici "autorizzati".

Lo sviluppo dell’accordo di cooperazione
Dopo l’entrata in vigore dell’accordo di reciproca cooperazione e assistenza amministrativa in materia doganale, l’UE e la Cina hanno rafforzato la collaborazione nell’intento di intensificare la lotta contro la contraffazione e la pirateria, di facilitare gli scambi commerciali e di migliorare i livelli di sicurezza. Le rappresentanze fiscali delle due strutture hanno, in particolare, espresso il proponimento di scambiarsi informazioni circa le reciproche esperienze in materia di servizi doganali, nel proposito di pianificare e applicare procedure che garantiscano migliori livelli di efficienza e sicurezza. A tal fine, è stato istituito un comitato di lavoro, composto da esponenti dell’UE e della Cina, con il compito di seguire l’evoluzione della legislazione e di facilitare la risoluzione degli eventuali problemi legati all’attuazione delle norme e dei regolamenti doganali.

Il progetto pilota

Dopo un primo incontro svoltosi in Cina nello scorso novembre, il comitato misto per la cooperazione doganale si è riunito lo scorso 19 settembre a Bruxelles. L’incontro si è concluso con la pianificazione della prima concreta iniziativa finalizzata all’intensificazione di una fattiva collaborazione tra le due strutture: il lancio di un progetto pilota che interesserà al momento i porti di Rotterdam, Felixstowe e Shenzen (Cina) e che dovrebbe permettere di controllare il livello di sicurezza durante l’intero tragitto delle merci: dal carico fino al loro arrivo a destinazione. Nel dettaglio il progetto che, se ritenuto di successo, potrebbe estere esteso all’intero territorio comunitario, implica la verifica non soltanto dell’efficacia delle norme e delle procedure esistenti (legislazione europea in materia di operatori economici "autorizzati", informazioni disponibili in una fase precedente a quella di arrivo e partenza delle merci, controlli previsti all’atto dell’esportazione) ma anche dei metodi di sicurezza dei containers praticati (sigilli, sigilli elettronici, scanner, ecc.).
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