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Attualità

Il Territorio sulla strada giusta per spianare la via al federalismo

Il direttore riferisce nell'ambito di un'indagine conoscitiva su scambio dati tra enti locali e Amministrazione

Nell'audizione tenuta oggi di fronte alla Commissione bicamerale di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, il numero uno dell'Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, fa il punto sugli attuali rapporti di interscambio informativo con gli enti locali in vista dell'attuazione del federalismo fiscale.
Due i temi posti in primo piano: fruibilità e disponibilità dei dati in possesso dall'Agenzia, gestiti in modo da assicurare l'attuazione della "governance del sistema unitario nazionale catastale", e lo stato di avanzamento del "decentramento di funzioni catastali ai Comuni", processo parallelo, ma che procede su un binario diverso rispetto a quello del federalismo fiscale.

Alemanno, per meglio illustrare i risultati positivi ottenuti dalla amministrazione che dirige, ha descritto dettagliatamente, nella sua relazione, i mezzi tecnologici utilizzati e la struttura organizzativa che prevede organismi determinanti, come, ad esempio, l'Osservatorio del mercato immobiliare che ha il duplice obiettivo di concorrere alla trasparenza del mercato immobiliare e di fornire elementi informativi utili alle attività nel campo dei processi estimativi.

Evidenziati, inoltre, i canali telematici all'avanguardia, che garantiscono contemporaneamente un flusso continuo di informazioni disponibili agli enti abilitati per l'incrocio dei dati, ma anche servizi efficienti per professionisti e utenti, grazie alla grande competenza professionale dei funzionari addetti.
Al riguardo, notevoli passi avanti sono stati fatti nel settore dei servizi al cittadino, sono infatti 1.100 gli sportelli aperti presso i Comuni che affiancano l'attività degli uffici provinciali e 5.740 quelli postali dove è possibile effettuare visure catastali, mentre la via informatica semplifica sempre di più la vita dei contribuenti sul fronte degli adempimenti e delle richieste di informazioni.

In un'ottica comune di contrasto a fenomeni di evasione ed elusione fiscale e per garantire un efficace interscambio sui patrimoni immobiliari con le banche dati a disposizione degli enti, l'Agenzia del Territorio ha realizzato un doppio binario di intervento creando due canali informatici: il Sistema di interscambio e il Portale per i Comuni, due sistemi di servizi che si differenziano, in sostanza, per rispondere alle diverse caratteristiche tecnologiche dei destinatari dei flussi informativi.
Il primo permette la cooperazione applicativa tra le procedure informatiche dell'Agenzia e degli enti locali, consentendo, a questi ultimi, di prelevare automaticamente i dati catastali e di integrarli all'interno dei propri sistemi. Attualmente è utilizzato in forma diretta, da nove Regioni e sei Province, che, però, possono ricoprire anche la funzione di intermediario strutturale per i Comuni interessati al servizio.
Il Portale per i Comuni fornisce, invece, una procedura semplificata a Comuni e Comunità montane che vogliono fruire dei servizi telematici, ma sono sprovvisti di un'infrastruttura tecnologica adeguata; essi possono così accedere, via internet, agli stessi dati catastali ottenibili attraverso il Sistema di interscambio. Hanno aderito al Portale 7.286 comuni; 6.132 quelli che ne utilizzano, anche saltuariamente, i servizi.

Il direttore Alemanno, infine, aggiornando i dati forniti nella precedente audizione del 25 febbraio 2009 a proposito dell'attività svolta sul fronte del contrasto all'evasione fiscale, ha evidenziato che, al 31 dicembre 2009, è stato registrato un incremento delle rendite catastali e dei redditi dominicali (su cui viene calcolata la base imponibile dei diversi tributi) pari a 897 milioni di euro, il 60% in più rispetto al precedente. Il dato è frutto, in particolare, degli accertamenti che hanno portato alla luce fabbricati mai dichiarati (234 milioni), immobili rurali trasformati in ville (86 milioni) e fabbricati completati che risultavano in costruzione (230 milioni), del riclassamento di microzone comunali (52 milioni) e di fabbricati (72 milioni) valorizzati da lavori effettuati, di variazioni colturali (60 milioni) e dall'assoggettamento a imposizione di immobili ex categoria E (163 milioni), ossia negozi prima non tassati perché situati in zone franche (stazioni, porti eccetera).
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