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Attualità

Tutelare le risorse del Pnrr:
protocollo d’intesa Mef-Gdf

In campo insieme affinché l’opportunità possa essere sfruttata in maniera efficiente e tempestiva, conseguendo gli obiettivi di crescita e consolidamento economico che il piano stesso si prefigge

immagine con i loghi del Mef e della Guardia di finanza

Potenziare la reciproca collaborazione e operare sinergicamente per garantire l’uso lecito delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono questi i punti di forza del protocollo d’intesa siglato oggi, presso il comando generale della GdF, dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Guardia di finanza. Quanto ai metodi, decisa, anche attraverso l’interoperabilità delle rispettive banche dati, la condivisione delle informazioni riguardanti i soggetti che dovranno gestire e realizzare i progetti finanziati dal Pnrr.
A sancire l’accordo, con la loro firma, il comandante generale della Guardia di finanza, generale CA Giuseppe Zafarana, e il ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta. L’impegno reciproco nasce dalla consapevolezza che, per la crescita e il rilancio del Paese, è fondamentale garantire l’utilizzo corretto del Pnrr, si tratta di un’occasione unica da gestire con estrema attenzione.
 
Del resto, anche le norme europee richiedono la più stretta cooperazione tra le amministrazioni. Il regolamento n. 241/2021 prevede, infatti, che, anche attraverso il potenziamento del proprio sistema nazionale antifrode, gli Stati adottino ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare i casi di frode, corruzione, conflitti di interesse e doppi finanziamenti, diretti a minare gli interessi finanziari dell’unione.
L’ordinamento nazionale, con il Dl n. 77/2021, ha previsto all’interno della Ragioneria generale dello Stato e delle altre amministrazioni, chiamate a gestire e attuare i progetti, la costituzione di organismi di audit e monitoraggio dedicati, e la stipula di protocolli di intesa tra le amministrazioni coinvolte e la Guardia di finanza.
 
Di primo piano, quindi, in tale contesto, l’attività di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse disponibili e il ruolo istituzionale di contrasto e prevenzione della Gdf in materia di usi illeciti dei fondi pubblici.
La Guardia di finanza potrà partecipare, con propri rappresentanti, alla “rete dei referenti antifrode”, istituita presso la Rgs e costituita da referenti della Ragioneria stessa e di altre amministrazioni centrali. Si tratta di un’importante occasione di confronto per mettere a fuoco i settori dove più alto è il rischio frode e per condividere mirate strategie di prevenzione e contrasto.
 
Il protocollo siglato oggi costituisce, inoltre, un unicum in ambito europeo, prevedendo l’espresso coinvolgimento nel sistema dei controlli di una forza di law enforcement, quale è la Guardia di finanza, che rappresenta la polizia economico-finanziaria, a competenza generale, del Paese.

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