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Attualità

Unico Persone fisiche, gli errori da evitare (1)

Il quadro RA, redditi dei terreni

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Il modello Unico Persone fisiche e il modello 730 sono utilizzati dai contribuenti persone fisiche per dichiarare i propri redditi.
Frequenti sono gli errori che si riscontrano nella compilazione di Unico, mentre percentualmente limitati sono quelli rilevati sui 730. Questo perché il modello Unico è, in molti casi, compilato direttamente dal contribuente, il quale provvede, altresì, a determinare personalmente l'imposta a debito o a credito senza avvalersi di un intermediario specializzato.
Da questa circostanza scaturiscono le molteplici irregolarità comunicate al contribuente ai sensi dell'articolo 36-bis del Dpr 600/1973.
Secondo il citato articolo 36-bis, comma 2, "l'Amministrazione Finanziaria, avvalendosi di procedure automatizzate, sulla base di quanto indicato dal contribuente nelle dichiarazioni presentate e di altri dati in possesso dell'anagrafe tributaria provvede a:

  1. correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dal contribuente nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  2. correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  3. ridurre le detrazioni d'imposta indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  4. ridurre le deduzioni dal reddito esposte in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  5. ridurre i crediti d'imposta esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  6. controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d'imposta".

Si riportano di seguito gli errori più comuni commessi dal contribuente in riferimento a ogni singolo punto sopra indicato.

  1. Errori materiali: riguardano principalmente il mancato o l'errato riporto dei dati da un quadro a un altro della dichiarazione (ad esempio, inversione di cifre, aggiunta di zeri, riporto in righe o colonne sbagliate, eccetera)
    Errori di calcolo: sono relativi a quelle operazioni matematiche che il contribuente deve eseguire per determinare l'imponibile e l'imposta (ad esempio, errata somma, moltiplicazione, eccetera). Tali errori, oltre a derivare dall'operazione in sé, possono derivare anche da una non attenta lettura delle istruzioni
  2. Errori nel riporto delle eccedenze: riguardano principalmente il mancato o errato riporto nella dichiarazione dei crediti Irpef, di addizionale regionale e comunale risultanti dal quadro RX delle precedenti dichiarazioni. Si tratta di quei crediti per i quali il contribuente aveva espresso la volontà di utilizzarli per il pagamento di altre imposte e/o di riportarli nelle successive dichiarazioni a scomputo dell'imposta dovuta. Questo errore è spesse volte dovuto a una dimenticanza del contribuente oppure alla mancata compilazione del quadro RX
  3. Errori nella determinazione delle detrazioni d'imposta spettanti: riguardano, ad esempio, l'indicazione di detrazioni relative ai familiari e alle spese per oneri indicate in misura superiore a quella spettante (ad esempio, il contribuente indica nel quadro dei familiari a carico n. 2 figli e poi calcola la detrazione per tre oppure indica nel quadro degli oneri un premio pagato a titolo di assicurazione sulla vita superiore a 1291 euro)
  4. Errori nella determinazione delle deduzioni spettanti: riguardano l'indicazione di oneri deducibili in misura superiore a quella spettante (ad esempio, il contribuente indica somme versate a titolo di donazione a istituzioni religiose oppure premi pagati per la previdenza complementare per un importo superiore a quello previsto dalla norma, sulla base di quanto dichiarato nei vari quadri determina una errata deduzione per la progressività dell'imposizione, eccetera)
  5. Errori nell'indicazione di crediti d'imposta: riguardano l'errata determinazione dei crediti d'imposta spettanti (ad esempio, il contribuente indica un credito d'imposta per redditi prodotti all'estero in misura superiore ai limiti imposti dalla norma)
  6. Mancata rispondenza con la dichiarazione delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo: il contribuente, ad esempio, dichiara di aver versato a titolo di acconto oppure a titolo di saldo importi che non coincidono con quanto versato.

In sede di controllo automatizzato, la correzione di questi errori genera una variazione dei dati dichiarati nei vari quadri, con conseguente rideterminazione dell'imposta a debito o credito risultante dal quadro RN e/o RV.

Alla luce di quanto sopra esposto, si analizzano per ogni singolo quadro della dichiarazione gli errori di compilazione più frequenti.
Nello specifico, seguendo l'impostazione del modello Unico, si analizzano i seguenti quadri, evidenziando, laddove presenti, alcune differenze con il modello 730:

  1. RA ed RB utilizzati per dichiarare i redditi fondiari
  2. RC per dichiarare i redditi di lavoro dipendente e assimilati e redditi da pensione
  3. FA per indicare i familiari a carico
  4. RP per l'indicazione delle detrazioni d'imposta e delle deduzioni dal reddito complessivo
  5. RN per la determinazione dell'imposta a debito o a credito
  6. RV per la determinazione delle addizionali a debito o a credito
  7. RX per indicare l'utilizzo dei crediti emergenti dalla dichiarazione.




In questo quadro, per la corretta determinazione del reddito dominicale imponibile (colonna 9) e del reddito agrario imponibile (colonna 10), è fondamentale compilare tutti i campi necessari, omettendo la compilazione soltanto di quelli non utili al calcolo.
Le colonne dove più frequentemente si verificano gli errori sono:

  • colonna 1, reddito dominicale
  • colonna 2, titolo
  • colonna 3, reddito agrario
  • colonna 4, giorni di possesso
  • colonna 5, percentuale di possesso.

La mancata compilazione di uno solo dei suddetti campi, laddove necessaria, comporta l'impossibilità di determinare correttamente in sede di controllo automatizzato l'imponibile delle colonne 9 e 10.

In colonna 1 va indicato il reddito dominicale risultante dagli atti catastali rivalutato dell'80 per cento (si ricorda che nel modello 730, a differenza dell'Unico, va indicato il reddito dominicale senza rivalutazione: la rivalutazione sarà effettuata da chi presta l'assistenza fiscale; pertanto, se il contribuente per l'anno in corso presenta un modello Unico e rileva il reddito dominicale dal quadro A del modello 730 presentato negli anni precedenti, dovrà incrementarlo dell'80 per cento).

In colonna 2 va indicato il titolo, intendendo per esso il tipo di diritto esercitato sul terreno.
Si tratta di un campo sul quale il contribuente compie non pochi errori omettendone spesse volte la compilazione oppure indicando un codice che non corrisponde alla reale situazione giuridica del terreno.
E' un campo che va sempre compilato con uno dei seguenti codici:

  • 1. se si è proprietari del terreno
  • 2. se si è proprietari di un terreno dato in affitto con regime vincolistico
  • 3. se si è proprietari di un terreno dato in affitto in regime di libero mercato
  • 4. se si è affittuari o conduttori non possessori del terreno
  • 7. se si è titolari dell'impresa agricola individuale non in forma di impresa familiare
  • 8. se si è titolari dell'impresa agricola individuale in forma di impresa familiare
  • 9. se si è titolari dell'impresa agricola coniugale non gestita in forma societaria.

In colonna 3 va indicato il reddito agrario risultante dagli atti catastali rivalutato del 70 per cento (si ricorda che nel modello 730, a differenza dell'Unico, va indicato il solo reddito agrario senza rivalutazione: la rivalutazione sarà effettuata da chi presta l'assistenza fiscale; pertanto, se il contribuente per l'anno in corso presenta un modello Unico e rileva il reddito agrario dal quadro A del modello 730 presentato negli anni precedenti, dovrà incrementarlo del 70 per cento).

In colonna 4 vanno indicati i giorni di possesso.
Questo campo va sempre compilato con un valore compreso tra 1 e 365. Se uno stesso terreno viene riportato su più righi (casella continuazione barrata), la somma dei giorni non deve essere superiore a 365.

In colonna 5 va indicata la percentuale di possesso
Questo campo va sempre compilato con un valore non superiore a 100.

La colonna 7 "Casi particolari" va compilata solo se si verificano particolari situazioni che consentono al contribuente di determinare un reddito dominicale e agrario imponibile più basso rispetto al reddito imponibile determinato in condizioni ordinarie. In taluni casi, la base imponibile è ridotta a zero.
I codici più utilizzati sono:
1 (mancata coltivazione del terreno), che consente di assoggettare all'imposta soltanto il 30 per cento del reddito dominicale indicato in colonna 1 e di non assoggettare a imposta il reddito agrario indicato in colonna 3
2 (perdita per eventi naturali di almeno il 30 per cento del prodotto ordinario del fondo), che consente di non assoggettare a imposta sia il reddito dominicale sia quello agrario
4 (terreno concesso in affitto per usi agricoli a giovani che non hanno ancora compiuto i 40 anni). In tal caso, non deve essere effettuata la rivalutazione sia del reddito agrario che di quello dominicale.
E' necessario prestare molta attenzione all'utilizzo di questi codici, in quanto un loro improprio utilizzo può condurre al versamento di un'imposta inferiore a quella dovuta.

La colonna 8 "Continuazione" va barrata solo se, con riferimento allo stesso terreno, durante l'anno si sono verificate situazioni differenti (ad esempio, variazione percentuale di possesso, terreno dato in affitto). In tal caso, si compileranno tanti righi quante sono le situazioni differenti verificatesi. La somma dei giorni nei quali si sono verificate le differenti situazioni non deve essere superiore a 365: controllare quindi che il totale dei giorni indicati nelle colonne 4 dei righi in cui è riportato lo stesso terreno sia sempre uguale o inferiore a 365.

Le colonne 9 e 10 devono essere utilizzate per la determinazione del reddito imponibile, che, nel modello 730, verrà determinato direttamente da chi presta assistenza fiscale nel prospetto di liquidazione.
Nella compilazione di queste due colonne, generalmente, si commettono errori di calcolo che possono essere evitati attenendosi ai dati dichiarati nelle prime otto colonne e alle istruzioni del modello.
In caso di giorni di possesso inferiori a 365 giorni e/o di percentuale di possesso inferiore a 100, è necessario determinare i redditi dominicale e agrario imponibili (colonne 9 e 10) rapportando rispettivamente gli importi delle colonne 1 e 3 a tali minori valori.


1 - continua. La seconda puntata sarà pubblicata venerdì 21

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