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Attualità

Unione doganale, 40 anni spesi bene

Si festeggia oggi il quarantesimo anno di costituzione dell’Unione doganale tra passato, presente e futuro delle frontiere comunitarie

Un contesto in continua evoluzione che vede la Commissione europea protagonista in prima linea nello sviluppo delle politiche a sostegno della mobilità di persone e merci. Dal codice doganale comunitario alla semplificazione della legislazione e delle procedure doganali. 183 milioni di dichiarazioni doganali (pari a sei dichiarazioni al secondo), più di 43mila casi di merci contraffatte sequestrate presso le frontiere esterne all’Unione europea, 43 per cento di tutte le notifiche di prodotti pericolosi segnalate alle autorità di vigilanza. Questi alcuni dei successi ottenuti dalle Dogane comunitarie nel 2007 e indicato dalla Commissione europea a ridosso del quarantesimo anno di costituzione dell’Unione doganale che ricorre oggi. Un traguardo di rilievo se si considera il ruolo cruciale che le Dogane hanno avuto e continuano ad avere nello sviluppo della Comunità europea. Nel 2006 erano stati 173 i milioni di dichiarazioni doganali ricevute (per oltre 2.500 miliardi di euro) e l’efficacia dei servizi doganali è stata dimostrata sul campo considerato l’aumento dei volumi di merce scambiata.

Le sfide del mercato globalizzato
Adeguare il codice doganale comunitario ai tempi che cambiano, adottato dal Consiglio e dal Parlamento Ue nel febbraio di quest’anno, semplificare la legislazione e snellire le procedure doganali a vantaggio di consumatori e operatori commerciali, introdurre lo scambio elettronico di dichiarazioni, documenti e informazioni, promuovere il concetto di "sdoganamento centralizzato" sono alcune delle sfide poste dal mercato globalizzato. Un contesto in continua evoluzione che vede la Commissione europea protagonista in prima linea nello sviluppo delle politiche europee a sostegno della mobilità di persone e merci. Il mercato unico europeo ha visto da un lato la graduale eliminazione delle formalità doganali alle frontiere tra gli Stati membri e dall’altro l’aumento delle responsabilità delle autorità doganali nazionali. Su queste ultime grava l’impegno di garantire la corretta riscossione di dazi e tasse, di sostenere la lotta contro le merci contraffatte, le frodi (tra cui quelle carosello), prevenire l’ingresso e la circolazione nel mercato di merci di provenienza illegale, pericolosa o dubbia soltanto per citarne alcune.

Semplificazione dei regimi doganali e delle procedure
È stato il regolamento (CE) n. 450 del 23 aprile 2008, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, n. 145 serie L, a introdurre la nuova versione del codice doganale comunitario. Semplificazione dei regimi doganali e delle procedure in funzione della tutela degli interessi di operatori economici e delle autorità di controllo ma anche possibilità di disporre di uno strumento efficace per la lotta alle frodi. Sono queste le motivazioni che hanno indotto le autorità dell’Unione europea a sostituire la precedente versione del codice comunitario con una nuova, adeguata ai tempi e più orientata all’utilizzo delle procedure elettroniche.

Le nuove tecnologie al servizio dell’utenza
Riduzione dei costi amministrativi e miglioramento dell’attuale tempistica di liquidazione delle pratiche amministrative; lotta alla criminalità internazionale grazie alla possibilità di scambiarsi le informazioni sull’approvvigionamento internazionale; facilitazione della circolazione delle merci attraverso efficaci procedure di import-export. Sono alcuni dei vantaggi insiti nel progetto di dogana elettronica paneuropea a cui la Commissione europea attribuisce una importanza primaria e la cui realizzazione consentirà non soltanto di incrementare la competitività del commercio europeo ma anche di sostituire, entro il 2010, i 25 sistemi doganali nazionali.

Le stime dei tecnici della Commissione

Un aumento degli scambi commerciali intracomunitari di 50 miliardi di euro all'anno e un risparmio, per le piccole e medie imprese dell'Unione, di circa 2,5 miliardi euro. Questa è la stima elaborata dai tecnici della Commissione europea in relazione alle capacità del nuovo sistema (Fonte: ICE Bruxelles).
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