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Attualità

Via libera alla riorganizzazione, ecco il nuovo volto dell’Agenzia

Accertamento tagliato sui contribuenti, nuovi scenari per le dr regionali. A battesimo le direzioni provinciali

Agenzia delle Entrate ingresso sede centrale
Accertamento a misura di contribuente, riassetto delle direzioni regionali e nuove direzioni provinciali. Con il taglio di dieci posizioni dirigenziali al centro, 106 nelle regioni e 87 negli uffici locali, entra nel vivo la riorganizzazione dell’agenzia delle Entrate. Una delibera approvata oggi dal Comitato di gestione fissa le linee guida della ristrutturazione, che cambierà il volto dell’Amministrazione.
 “Il nuovo assetto organizzativo - afferma il direttore Attilio Befera - rafforza ulteriormente l’azione dell’Agenzia nella lotta all’evasione soprattutto grazie all’istituzione degli uffici provinciali. Si realizza una migliore dislocazione delle risorse sul territorio e si punta a rendere le strutture più snelle ed efficienti. Tutta la riorganizzazione viene effettuata tenendo conto delle misure di razionalizzazione della pubblica amministrazione introdotte con il decreto legge 112 di quest’anno”.
Ecco gli assi portanti del restyling operativo allo scoccare del nuovo anno.
 
Controlli mirati: l’accertamento diventa “su misura”
La direzione centrale Accertamento verrà completamente ridisegnata, modellando la ripartizione degli uffici sulla tipologia di contribuenti da controllare: società di grandi dimensioni, piccole imprese e professionisti.
Va in soffitta il vecchio assetto, incentrato sulla suddivisione degli uffici a seconda delle diverse attività svolte: dalle verifiche agli accertamenti formali e ai controlli sostanziali. Il nuovo modello organizzativo è orientato alla specializzazione delle competenze e a un più spiccato accentramento dei controlli. In quest’ottica si inquadra anche la scelta di ricondurre a un unico ufficio l’emanazione delle direttive che disciplinano l’attività di verifica.
Nuova linfa, inoltre, al fronte antievasione, col potenziamento delle strutture dedicate a contrastare le frodi e le operazioni di respiro internazionale.
 
Al vertice “l’unione” fa la forza
Alla base del riassetto delle strutture centrali c’è la scelta di accorpare alcune funzioni strumentali, razionalizzando contestualmente i comparti dedicati ad attività di supporto. In particolare, le novità riguardano l’ufficio Sistemi e Processi, l’ufficio Studi, il settore Comunicazione istituzionale e la direzione centrale del Personale. In particolare l’ufficio Sistemi e Processi viene accorpato nella direzione Amministrazione, dove già opera un settore informatico con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare la gestione e potenziare le funzioni di ricerca e sviluppo del settore. Viene decisa la costituzione di un Centro di formazione e studi che opererà all’interno della direzione centrale del Personale e, in prospettiva, accorperà le funzioni dell’ufficio Studi. Per quanto riguarda la Comunicazione viene istituita la figura del portavoce che coordinerà l’ufficio Stampa e le Pubblicazioni on line.
Una logica in linea con gli interventi già avviati all’inizio dello scorso anno e rimodulati sulla base della Manovra d’estate. Il Dl 112/2008 prevede, infatti, in tutte le pubbliche amministrazioni la riduzione di almeno il 15% degli uffici dirigenziali di livello non generale e di almeno il 20% delle posizioni dirigenziali di vertice. Un taglio che, per l’Agenzia, si traduce in concreto in 210 posizioni in meno, di cui 7 di vertice e 203 non di vertice.
 
 
La nuova geografia del Fisco regionale
Accorpamento delle funzioni di staff, abolizione della figura del direttore regionale aggiunto e meno dirigenti con compiti di coordinamento e di audit manager. Sono le tre principali novità che ridisegnano l’assetto delle direzioni regionali, differenziate in base alla grandezza e al peso fiscale del territorio di riferimento. Un primo gruppo include le nove regioni più grandi, un secondo blocco tutte le altre, tranne Molise, Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige, che costituiscono il terzo insieme.
Nelle direzioni più importanti resta la tradizionale suddivisione in quattro settori: accertamento, servizi, gestione delle risorse e audit. In particolare, nel primo settore, all’ufficio contenzioso se ne aggiungono due nuovi, dedicati rispettivamente all’attività antifrode e ai controlli sui grandi contribuenti. La seconda area ingloba la consulenza fiscale e vede scomparire l’ufficio rapporti con gli enti esterni, che ha interrotto i contatti con i concessionari del servizio riscossione dopo l’avvio del nuovo sistema affidato a Equitalia.
Struttura ridimensionata, invece, nelle regioni piccole e medie, dove non sono previsti settori e le funzioni di linea sono accorpate. A conti fatti, dunque, il saldo tra posizioni nuove e soppresse si attesta a -106.
 
Staffetta uffici locali-direzioni provinciali
Il piano varato dal Comitato di gestione prevede il passaggio di testimone dagli uffici locali alle nuove direzioni provinciali. La delibera n. 55 del 31 ottobre scorso prevede infatti la soppressione dei primi e la loro sostituzione con strutture di livello provinciale. Le nuove direzioni delle province sono strutture dirigenziali composte da uno o più uffici territoriali e da un ufficio controlli. Ai primi è affidato il compito di curare l’informazione e l’assistenza ai contribuenti, la gestione delle imposte dichiarate, i rimborsi e alcune attività di verifica di natura seriale e strettamente legate al territorio. Tra queste, il controllo formale delle dichiarazioni e degli atti, gli accertamenti parziali automatizzati e in materia di imposta di registro, successioni e donazioni. Tutte le altre attività di controllo, insieme al contenzioso sugli atti della direzione provinciale, sono attribuiti all’ufficio controlli.
La transizione dal livello locale a quello provinciale sarà graduale e si completerà entro la fine del 2009. Nel frattempo gli uffici locali continueranno a operare. Dei 384 al momento attivi, 47 perdono però il livello dirigenziale. Nello stesso tempo vengono individuati altri 20 uffici nei quali le posizioni di capo area vengono classificate come non dirigenziali.
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