Articolo pubblicato su FiscoOggi (https://fiscooggi.it/)

Avviso ai litiganti

Il rappresentante subentrante
non svicola dall’accertamento

Ai fini della responsabilità solidale, non rileva solo la partecipazione all’attività dell’ente ma anche il corretto adempimento degli obblighi

In caso di avvicendamento nella carica sociale di un’associazione non riconosciuta il rappresentante legale subentrante non è esente, ai fini fiscali, da responsabilità solidale con l’associazione soltanto per la mancata ingerenza nella pregressa gestione dell’ente, in quanto è obbligato a redigere e a presentare la dichiarazione dei redditi e a effettuare eventuali rettifiche.  

Le scelte a sfavore della società
conducono al “presuntivo”

Per annullare l’accertamento il giudice di merito deve specificare le ragioni per cui tale comportamento non sia sintomatico di violazioni

La contabilità formalmente regolare non ostacola la rettifica delle dichiarazioni fiscali e, in caso di comportamento assolutamente antieconomico, non motivato dal contribuente, è legittimo l’accertamento su base presuntiva. Il giudice di merito, da parte sua, per annullare l’accertamento, deve specificare per quali ragioni ritenga l’antieconomicità riscontrata dall’ufficio sintomatica di violazioni tributarie

Tesoretto “di famiglia”, da provare
la non imponibilità affermata

Il presunto errore del Fisco deve essere convalidato da fatti che confermino la natura non reddituale delle somme utilizzate

Il contribuente, per consentire la riferibilità della maggiore capacità contributiva a ulteriori risorse di natura non reddituale di cui ha goduto il proprio nucleo familiare, deve provarne la disponibilità, l’entità e la durata del relativo possesso, quindi, sebbene non debba dimostrarne l’utilizzo per sostenere le spese contestate, è tenuto a produrre documenti da cui emergano elementi sintomatici del fatto che ciò sia accaduto o sia potuto accadere