Ancora un 2013 con il segno negativo per il mercato immobiliare non residenziale italiano, con il terziario che perde l’11%, il commerciale il 7,3% e il produttivo il 7,7%. Migliora però il settore del leasing, che inizia in ripresa il 2014.
A svelare tutti i retroscena di questo tipo di compravendite è uno studio presentato oggi a Roma e realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e da Assilea, l’Associazione nazionale delle società di leasing. Il convegno è stato presieduto dal vice direttore dell’Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno, e dal vice presidente di Assilea e direttore generale di Credemleasing, Maurizio Giglioli. Al tavolo dei relatori, invece, si sono alternati: Gianni Guerrieri, direttore dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia; Andrea Meschini, amministratore unico del gruppo Meci; Beatrice Tibuzzi, responsabile Relazioni istituzionali, vigilanza, studi e statistiche di Assilea; Vitilio Chionna, responsabile Ufficio pianificazione strategica Sardaleasing; Antonio Del Buono, membro del Professional group valuation di Rics.
I negozi
Analizzando i dati contenuti nel Rapporto, nel 2013 le compravendite di negozi (unità immobiliari censite nelle categorie catastali C/1 e C/3) registrano 21.130 transazioni, circa 2mila in meno rispetto al 2012 (-9,3%). La discesa risulta più marcata nelle regioni del Nord-ovest e nelle isole (-12,5%), mentre risulta meno accentuata nelle regioni del Centro e del Nord-est. Tra le grandi città. si registra un calo del 33% delle compravendite di negozi a Bari, mentre aumentano del 29,1% a Catania e dell’8,4% a Firenze.
La quotazione media di riferimento per questo tipo di immobili si attesta a 1.749 euro per metro quadrato, -3,3% rispetto all’anno precedente, ma indagando il dato a livello regionale scopriamo anche qualche segno positivo: il Friuli Venezia Giulia, per esempio, incrementa la quotazione al metro quadro del 5,8%, seguito dalla Sardegna (+3%) e dal Veneto (+0,4%).
I capannoni
Con 9.246 transazioni nel 2013 il mercato dei capannoni (categorie catastali D/1 e D/7) riduce le perdite, passando dal -20% al -7,7%. Il calo riscontrato a livello nazionale risulta diffuso in tutte le aree del Paese, ad eccezione di Sardegna (+20,5%), Toscana (+13,3%) e Lazio (+6,1%).
A livello nazionale, per la tipologia dei capannoni, la quotazione media risulta pari a 527 euro per metro quadrato, in discesa del 2,3% rispetto al 2012, con cali leggermente più accentuati in Abruzzo, Campania, Toscana ed Emilia Romagna.
Gli uffici
Mercato immobiliare in discesa anche per gli uffici (A/10) che, con 9.276 transazioni, scende del 10,8% rispetto al 2012. Il calo delle compravendite è piuttosto diffuso nelle aree del Nord-est (-15,8%), nel Sud (-15,2%) e nelle isole (-18,5%). In controtendenza, invece, Toscana e Piemonte, che segnano rispettivamente un +8,5% e un +0,6 per cento.
Per quanto riguarda le quotazioni, nel 2013, per la tipologia uffici, la media nazionale risulta pari a 1.490 euro per metro quadrato, in diminuzione del 2% rispetto all’anno precedente. La diminuzione più marcata interessa soprattutto le regioni del Centro e del Sud, mentre aumentano le quotazioni al Nord-est (+2,4%), trainate soprattutto dalla buona performance del Veneto (+8,2%).
La stima del valore di scambio del non residenziale
Utilizzando le quotazioni medie comunali della banca dati Omi ed effettuando una stima delle superfici compravendute è stato possibile determinare anche il valore di scambio, che si attesta intorno ai 12,1 miliardi di euro nel 2013, circa 2,4 miliardi in meno rispetto al 2012 e oltre 13 miliardi in meno del 2008, anno di riferimento del primo Rapporto immobiliare non residenziale. In particolare, 2,3 miliardi di euro (19% circa del totale) interessano gli uffici, 4,5 miliardi i negozi (37%) e 5,3 miliardi i capannoni (44%).
Il settore leasing
2014 in ripresa, invece, per il settore del leasing: nei primi quattro mesi dell’anno è stato, infatti, finanziato circa 1 miliardo di investimenti immobiliari, con 1.076 nuovi contratti e una crescita tendenziale di oltre il 20%. La ripresa è dovuta essenzialmente al più favorevole inquadramento fiscale e all’apertura del comparto ai professionisti per il finanziamento di immobili strumentali.