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Dal mondo

2011, l'anno del perdono fiscalea misura di crisi finanziaria

Dalla Gran Bretagna alla Francia passando per Guernsey annunciate nuove iniziative perdonali a fronte di nuove strategie

salvagente del mondo

Londra, amnistia a misura di idraulico - In pratica, si tratta di chi opera, a vari livelli e su piani anche diversi, nel ramo dell'impiantistica, dall'idraulica al riscaldamento. Insomma, tubi, reti, condutture e condotte, individui ed equipe che popolano la cantieristica, animano le costruzioni, frequentano l'edilizia residenziale e abitativa e, per finire, una parte del commercio porta a porta. Naturalmente, si tratta di contribuenti il cui giro d'affari non è affatto uniforme, destinato a variare sia per tipologia e modalità di lavoro, sia per area geografica. Ciò che però stona è la difficoltà di definire il numero dei potenziali interessati all'adesione. Nel dettaglio, infatti, l'amnistia fiscale, annunciata e subito dopo resa operativa, prevede di contattare l'Agenzia delle Entrate britannica, cui si dovrà inviare l'apposito modello debitamente compilato, quindi, provvedere a formalizzare le tasse e le imposte fino ad ora non pagate in riferimento agli anni passati, e per finire, versare il dovuto aggiungendo una sanzione che può variare dal 10 al 2 0per cento dell'ammontare evaso. Esordio per l'invio delle adesioni il 1 marzo, chiusura il 31 maggio. A questo punto, per definire la misura del dovuto, nei suoi dettagli, e accordarsi per i pagamenti con il fisco, si avrà tempo fino al 31 agosto. Cosa rischia il potenziale evasore che non aderisce? Semplice, in autunno, una volta detta la parola fine sull'amnistia fiscale, dalla politica perdonale, le Entrate britanniche, HMRC, avvieranno un stretta sul settore commerciale in questione. Una vera e propria investigazione su misura che, come del resto l'amnistia, avrà l'obiettivo di snidare almeno 100mila evasori che, secondo gli studi e le analisi realizzate in questi anni, risulterebbero responsabili d'una evasione significativa e soprattutto cronica. In realtà, le attese sul versante delle entrate derivanti da questa iniziativa perdonale sono piuttosto modeste, tanto che né l'Agenzia né i responsabili economici del Governo sembrano, ad oggi, intenzionati darne pubblicità.

Guernsey, l'offshore si autoassolve fiscalmente - A largo della Manica, invece, proprio nello stesso giorno in cui Londra benediceva l'amnistia fiscale a misura di idraulico, la piazza offshore di Guernsey, su cui risultano alloggiati tra depositi e patrimoni investiti in titoli almeno 200miliardi di euro, lanciava l'ultima chiamata per aderire all'amnistia fiscale. Una iniziativa perdonale, relativa all'imposta sui redditi che il piccolo paradiso fiscale, modesto in dimensioni geografiche, ricco per i tesori in gestione, chiuderà a fine mese, il 31 marzo. Naturalmente, a partire da aprile e fino al 30 settembre 2011, per chi ha aderito, non è prevista nessuna sanzione, e l'Amministrazione fisserà l'ammontare delle somme dovute che dovrà riversare nelle casse delle Entrate locali. Insomma, nulla da eccepire, se non fosse che Guernsey  è una piazza offshore e quindi tra i motori principali che ne alimentano l'economia c'è proprio il principio del "come risparmiare in tasse e imposte da versare".

Parigi, i dilemmi fiscali alla francese - E comunque, osservando Parigi, più in basso, il quadro che ne esce non muta la scena generale. Stesse dinamiche, stessi dubbi e un unico terreno di confronto, conti, bilanci e, forse una variabile aggiuntiva, i consumi. Risultato, dall'ultimo discorso dell'attuale Primo Ministro, Francois Fillon, le novità che seguono sono le seguenti: l'annuncio del tramonto definitivo della norma sullo scudo fiscale, destinata a impedire che i contribuenti paghino in tasse e imposte somme che eccedono il 50% dei loro redditi. Una misura che, in realtà, ha garantito a contribuenti facoltosi il rimborso di somme elevate mentre a chi guadagna somme modeste sono stati assicurati rimborsi altrettanto modesti. A seguire, il Ministro ha indicato nell'imposta di solidarietà, versata dai contribuenti con patrimoni superiori al milione di euro, il prossimo bersaglio. Questo prelievo, infatti, ha oramai i mesi contati. Eppure, nel 2010 ha regalato all'erario un gettito di quasi 5 miliardi di euro di maggiori risorse. Troppi sostengono i responsabili dell'economia. L'impennarsi delle entrate derivanti dall'imposta è soprattutto il frutto del boom dei prezzi delle case che, di fatto, ha ricondotto entro il confine del prelievo anche semplici contribuenti con i redditi medio-alti, ma non certo supericchi. Dunque, si provvederà ad innalzarne la soglia che, spostata in avanti di 200mila o 300mila euro dovrebbe garantire il ripristino della sua funzione originaria, il cui fine era accrescere la partecipazione alle entrate fiscali di chi esibisce patrimoni decisamente significativi, da cui il termine solidarietà.
Ecco, questa la scena attuale con cui l'Europa si appresta a competere con se stessa per vincere una crisi che continua ad essere mondiale.

 

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