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Aiuti di Stato: sui cantieri navali
novità Ue dal 2012

Dal 1° gennaio operativa la nuova disciplina comunitaria sulle sovvenzioni per l'innovazione nella costruzione

cantiere navale
Quale procedimento deve essere seguito per stabilire il carattere innovativo dei progetti da sovvenzionare, in linea con la prassi della Commissione? É il principale interrogativo a cui  fornisce  risposta la revisione delle norme per la valutazione degli aiuti di Stato alla cantieristica navale approvata della Commissione europea. La nuova disciplina, in vigore dal 1°gennaio, è stata introdotta per tenere nella dovuta considerazione la natura altamente specializzata dell'industria cantieristica comunitaria. 
 
Le novità in vigore da quest'anno
Il nuovo quadro normativo, che contiene anche importanti indicazioni sulla tipologia degli aiuti concessi, estende e semplifica il regolamento Ue sugli aiuti per l'innovazione nell'ambito della costruzione navale, considerati unici nel diritto comunitario, tenendo conto dei nuovi segmenti specializzati di mercato. Nel contempo amplia la portata delle norme vigenti alle unità impiegate nella navigazione fluviale, alle strutture galleggianti e mobili in alto mare e introduce norme specifiche in materia di aiuti all'innovazione. 
 
Le caratteristiche della cantieristica navale
Serie produttive limitate, dimensioni, valore e complessità delle unità prodotte, commercializzazione delle navi prototipo. Sono le principali caratteristiche della costruzione navale a cui l'esecutivo comunitario ha ritenuto opportuno continuare ad applicare specifiche disposizioni in materia di aiuti all'innovazione. E sempre a condizione che l'intervento non incida in modo negativo sugli scambi, la concorrenza e non sia contrario all'interesse comune.
 
L'area di intervento
La nuova disciplina prevede che l'esecutivo possa autorizzare le seguenti tipologie di intervento. Gli aiuti concessi ai cantieri navali o, in caso di crediti all'esportazione, agli armatori per costruire, riparare e trasformare navi e gli aiuti all'innovazione concessi per costruire strutture galleggianti e mobili in alto mare. In questa ultima categoria rientrano le strutture destinate all'esplorazione, allo sfruttamento e alla produzione di petrolio, gas o energia rinnovabile con caratteristiche di nave mercantile, ad eccezione della propulsione autonoma, e soggette a continui spostamenti nel corso del ciclo di attività.
 
Le sovvenzioni premiano le navi ecologiche
Il nuovo sistema di aiuti non trascura un altro importante aspetto della costruzione navale. Si tratta della ecocompatibilità ambientale. Il nuovo sistema di aiuti prevede l'aumento sino al 30% dell'intensità delle sovvenzioni per le cosiddette “navi ecologiche”. Nel capitolo aiuti all'innovazione il nuovo regolamento al paragrafo 16 indica che “Qualora l'innovazione abbia l'obiettivo di aumentare la tutela dell'ambiente e comporti il rispetto di norme adottate dell'Unione almeno un anno prima che tali norme entrino in vigore, o accresca il livello di tutela dell'ambiente in mancanza di norme dell'Unione o consenta di andare oltre le norme dell'Unione, l'intensità massima di aiuto può essere aumentata al 30 % lordo”. Nel concetto di prodotto e processo innovativo rientrano i miglioramenti nel settore dell'ambiente intesi come qualità e prestazioni. Questo significa ottimizzazione del consumo di carburante, emissioni dei motori, rifiuti e sicurezza.
 
Anche la gestione delle infrastrutture premia la progettazione
Si chiama Esi, acronimo di Environmental Ship Index, ed è un indice di impatto ambientale  utilizzato per valutare il livello di emissioni inquinanti prodotte dalle navi come anidride carbonica, ossido di azoto e di zolfo. Sulla base di questo indice alcuni scali marittimi del nord Europa prima e ora anche altri di aree geografiche differenti (non ultima  l'Italia) premiano con incentivi fiscali (es. riduzione delle tasse portuali) gli armatori che più si distinguono nell’utilizzo di navi meno inquinanti progettate in linea con lo standard Esi.
 
Applicazione della disciplina
La disciplina si applica per 2 anni, dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2013. Dopo tale termine, indica una nota, la Commissione prevede che le disposizioni in materia di aiuti all'innovazione nel settore navalmeccanico saranno integrate nella futura versione del quadro Ue per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo e l'innovazione e le disposizioni in materia di aiuti regionali nei nuovi orientamenti sugli aiuti a scopo regionale.
 
 
 
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