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Ambiente, economia e fisco priorità della Commissione Ue

Gli impegni assunti da parte dei commissari di recente nomina sono coerenti alle tabelle di marcia di Lisbona

la sede della commissione europea

Gli ultimi interventi della Commissione europea mostrano che la nuova squadra del presidente José Manuel Barroso non intende indugiare nel rendere giuridicamente vincolanti gli impegni assunti da parte dei commissari di recente nomina. I 27 leader, uno per ciascun paese dell'Unione europea, dopo aver ricevuto il placet da parte del Parlamento europeo il 9 febbraio, hanno manifestato formalmente quanti e quali interessi intendano perseguire durante il mandato in linea con il proprio codice di condotta (il documento che reca la dichiarazione concernente informazioni sulle attività esercitate all'esterno attualmente o in precedenza, sugli interessi finanziari e i beni e sulle attività del coniuge). Il nuovo staff può contare su un'ampia sfera di consensi dal momento che la squadra di nuova istituzione ha oltrepassato, con 488 voti a favore, 137 contrari e 72 astenuti, la maggioranza richiesta.

La ratifica del Trattato
L'insediamento, che doveva aver luogo nel mese di novembre 2009, è andato al di là delle previsioni. Un ritardo indotto dal dilatarsi dell'iter procedurale che ha preceduto la ratifica del Trattato di Lisbona e dal fatto che la candidata bulgara (Rumiana Jeleva) dopo l'audizione parlamentare di gennaio ha ritirato il proprio nome. Questo fatto ha reso necessario attivare le audizioni per poter procedere alla sua sostituzione (con il vicepresidente della Banca mondiale Kristalina Georgieva). L'organigramma ridefinito dell'eurocollegio, in carica fino al 2014, in verità non fa emergere professionalità ignote al pubblico europeo, in quanto tra i commissari quattordici, compreso il presidente, facevano già parte dell'esecutivo precedente.

La presenza italiana: Antonio Taiani tra i sei eurocommissari
L'Italia è presente con Antonio Tajani (che era stato commissario ai Trasporti nel mandato precedente e assume oggi il ruolo finora occupato dal tedesco Gunter Verheugen) in qualità di  vicepresidente e responsabile all'industria e imprenditoria. La Commissione in versione 2010 conta su 7 vicepresidenti e tra questi Catherine Ashton che è anche Alto rappresentante per le Relazioni, Reding, Almunia, Kallas, Kroes e Sefcovic, sull'impegno di 9 donne Commissario su 27 e sull'esistenza di nuovi portafogli nei settori: clima; affari interni, giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza. Altri sono stati ridefiniti: educazione, cultura, multilinguismo e gioventù; salute e consumatori; industria e imprenditoria; ricerca e innovazione; cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi. 

Gli obiettivi strategici
Le priorità per la nuova Commissione sono quelle (indicate dal Presidente Barroso nel mese di settembre 2009) e finalizzate al rafforzamento del ruolo dell'Ue nella sfida alle questioni globali opposte in campo economico e finanziario,  attraverso il consolidamento della strategia di crescita, il rilancio della competitività e della sostenibilità,  necessari per la risoluzione di uno dei problemi maggiori che affligge  oggi l'Europa vale a dire la crisi dell'occupazione.
Viene richiesta all'europolitica la pianificazione di scelte indirizzate a una crescita dinamica sostenibile che favorisca la creazione di opportunità di lavoro per tutti e il rafforzamento vicendevole di  azioni che promuovano, nel contempo, la coesione socioeconomica e un ambiente sano.  In coerenza con gli obiettivi di Lisbona la legislazione dovrà essere fondata su  valutazioni di impatto che rendano concreti i principi di sussidiarietà e proporzionalità .

La prevenzione delle frodi
In ambito finanziario il quadro di bilancio pluriennale fissato nelle prospettive finanziarie e una maggiore efficienza della spesa pubblica devono fornire all'Unione europea i mezzi adeguati perché possa mantenere gli impegni di competitività, coesione e gestione sostenibile delle risorse, in una Unione allargata. In tale prospettiva dovrà essere rafforzata l'attuale politica di tutela degli  interessi finanziari dell'Unione messa con azioni di prevenzione delle frodi fondate su  maggiore trasparenza e cooperazione.

Cause penali ed equo processo
Nell'immediato i neo commissari hanno  proposto le prime iniziative legislative. Tra queste assume rilievo la serie di provvedimenti volti a definire norme comuni nelle cause penali. In coerenza con il potere riconosciuto dal Trattato di Lisbona all'UE di adottare misure per rafforzare i diritti dei cittadini conformemente alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, il nove marzo scorso è stata, infatti, avanzata la proposta di tutela del diritto dei cittadini all'equo processo ovunque nell'Unione (anche quando non conoscono la lingua del procedimento). La misura mira ad imporre agli Stati membri l'obbligo di fornire agli indagati servizi completi di interpretazione e di traduzione.

Il Commissario per l'azione sul clima
Tra le altre novitá si segnala, infine, la nomina, per la prima volta, di un Commissario per l'Azione sul clima: Connie Hedegaard (Danimarca), giá Presidente della quindicesima sessione della Conferenza delle Parti dell'UNFCCC. L'azione  sul clima e sull'efficienza energetica rientra tra anch'essa tra le politiche dell'Europa che dovranno essere incluse nelle partnership strategiche e negli accordi di cooperazione bilaterale (e multilaterale) nella finalità di instaurare una strategia esterna di protezione del clima piú coerente.

L'elenco dei "nuovi" commissari

  • Joaquín ALMUNIA (Spagna): Concorrenza;
  • László ANDOR (Ungheria): Occupazione, Affari Sociali e Inclusione
  • Catherine ASHTON (Gran Bretagna): Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri e la Sicurezza;   
  • Michel BARNIER (Francia): Mercato Interno e Servizi;   
  • Dacian CIOLOS (Romania): Agricoltura e Sviluppo Rurale;   
  • John DALLI (Malta): Salute e Consumatori;   
  • Maria DAMANAKI (Grecia): Affari Marittimi e Pesca;   
  • Karel DE GUCHT (Belgio): Commercio;   
  • Stefan FÜLE (Repubblica Ceca) : Allargamento e Politica di vicinato;   
  • Johannes HAHN (Austria): Politica Regionale;   
  • Connie HEDEGAARD (Danimarca): Clima;   
  • Maire GEOGHEGAN-QUINN (Irlanda): Ricerca e Innovazione;  
  • Rumiana JELEVA (Bulgaria): Cooperazione Internazionale, Aiuto Umanitario e Risposta alle Crisi;   
  • Siim KALLAS (Estonia): Trasporti;  
  • Neelie KROES (Olanda): Agenda Digitale;   
  • Janusz LEWANDOWSKI (Polonia): Budget e Programmazione Finanziaria;   
  • Cecilia MALMSTRÖM (Svezia): Affari Interni;   
  • Günter OETTINGER (Germania): Energia;   
  • Andris PIEBALGS (Lettonia): Sviluppo;   
  • Janez POTOCNIK (Slovenia): Ambiente;   
  • Viviane REDING (Lussemburgo): Giustizia, Diritti Fondamentali e Cittadinanza;  
  • Olli REHN (Finlandia): Affari Economici e Monetari;  
  • Maros SEFCOVIC (Slovacchia): Relazioni Interistituzionali e Amministrazione;   
  • Algirdas SEMETA (Lituania): Tassazione e Unione Doganale, Audit e Antifrode;  
  • Antonio TAJANI (Italia): Industria e Imprenditoria;   
  • Androulla VASSILIOU (Cipro): Educazione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù
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