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Dal mondo

America Latina: entrate fiscali
inferiori alla media della Ue

A indicarlo è l’ultimo Rapporto elaborato dall’Ocse con il Ciat che ha confrontato i risultati di quindici Stati

rapporto ocse e ciat
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha realizzato e pubblicato, in collaborazione con il Centro interamericano delle Amministrazioni tributarie (Ciat) e alla Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Eclac), il Rapporto “Entrate fiscali in America Latina 1990 - 2010”. Un documento aggiornato che fornisce una visione d’insieme delle tendenze fiscali in questa parte del mondo. Importante anche perché con il termine America Latina si intende quell’area geografica delle Americhe colonizzata da Stati europei, come Spagna, Francia e Portogallo, che oggi sono tra i punti di riferimento dell'Ocse.
 

Le novità del Rapporto
Una delle principali evidenze del Rapporto è che, sebbene la relazione entrate fiscali-Pil sia aumentata in modo significativo nei 15 Paesi latino-americani nel periodo 1990-2008, fino ad arrivare al 19,4% nel 2010, è comunque nettamente inferiore alla media Ocse pari al 33,8%. Infatti, le entrate tributarie nei Paesi latino-americani, come proporzione dei redditi nazionali, sono inferiori rispetto agli Stati Ocse, ma stanno aumentando lentamente. Questo lieve aumento è dovuto principalmente alle condizioni macroeconomiche favorevoli e ai cambiamenti nei sistemi fiscali dei Paesi latino-americani che sono stati messi a confronto.
 
Il Rapporto tra tasse e Pil
Dal Rapporto emerge che il rapporto tra tasse e Pil dei Paesi Ocse e quello riscontrato in America Latina è diminuito di 5 punti percentuali tra il 1990 e il 2010. Nel 2010 questa relazione è aumentata in 10 dei 15 paesi dell’America Latina e diminuito in 4. Il più grande incremento si è registrato in Cile con 2,5 punti percentuali, in Argentina con 2 punti e il Perù con 1,1 punti. La contrazione più elevata, invece, è stata riscontrata in Venezuela con 2,9 punti percentuali. Il background dell’aumento delle entrate tributarie latino-americane, iniziato nel 1990, è rappresentato dall’instabilità macroeconomica che i Paesi hanno vissuto nel precedente decennio. Infatti, durante gli anni '80, i Paesi hanno registrato grandi squilibri fiscali e hanno fatto ricorso a metodi alternativi per finanziare le spese (prestando o stampando denaro). Ciò ha prodotto un periodo di inflazione nell’area latino-americana, che ha eroso il vero valore delle entrate fiscali. Come risultato, nel 1990, le riforme fiscali hanno contribuito a far fronte all’inflazione e la maggior parte dei Paesi latino-americani ha deciso di rispondere con il taglio della spesa pubblica e con politiche mirate all’aumento del gettito delle entrate tributarie.
 
Iva e imposte sul reddito delle società
Il peso fiscale nei 15 Paesi selezionati dal report, è aumentato di 5,5 punti percentuali del Pil tra il 1990 e il 2010. L’introduzione dell’Iva è stata la più significativa riforma fiscale in America Latina a cavallo degli anni ’80 e ’90. Negli anni ’90, il rapporto tra Iva e Pil è aumentato di 2,1 punti percentuali e poi di un ulteriore 1,1 punto percentuale fino al 2010.
Tra il 2000 e il 2010 l’aumento nelle entrate derivanti da imposte sul reddito, principalmente imposte sul reddito di impresa, è diventato un contributo più importante dell’Iva nell’aumento delle entrate fiscali. 
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