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America Latina, focus della Bancainteramericana su tassazione Pmi

Basi imponibili, obblighi da rispettare, controlli da parte delle Amministrazioni finanziarie. Consigli e best practice in evidenza

america latina

Pubblicato lo studio della Banca interamericana di sviluppo (Iadb) riguardante i profili fiscali delle piccole e medie imprese (pmi) in America Latina e nei Carabi. Le basi della tassazione, gli obblighi formali e sostanziali da rispettare, le procedure di verifica e di controllo delle Amministrazioni finanziarie, unitamente ad approfondimenti sulle criticità rilevate, consigli (Recommendations) e best practices operative di politica fiscale espressamente rivolte ai Governi del sub-continente, sono i principali contenuti.
Lo studio, sotto forma di guida, si presenta anche come uno strumento utile tanto agli studiosi di fiscalità internazionale quanto alle imprese che puntano a investimenti e joint venture. Il tutto con un occhio attento al contesto economico, istituzionale e tecnologico nel quale le pmi, vera e propria "colonna vertebrale" dell'economia latino-americana e terreno di possibili intese con gli investitori occidentali, si trovano a operare.

Obiettivi e profilo istituzionale
La Banca interamericana di sviluppo (Inter-american development bank), con sede a Washington, è un ente internazionale creato nel 1959 dall'Organizzazione degli Stati americani (Organization of american States) per supportare il processo di sviluppo economico e sociale in America latina e nei Caraibi.
L'istituzione è divenuta nel tempo la principale fonte di finanziamento multilaterale del sub-continente, promuovendo investimenti di capitali e finanziando appunto progetti economici e sociali.
L'organizzazione, inoltre, aiuta i Paesi membri a sfruttare efficientemente le proprie risorse e fornisce cooperazione tecnica per lo sviluppo concreto di piani e progetti.

Questa struttura è la parte più nota dell'omonimo gruppo di organizzazioni internazionali (The Idb group) che comprende, oltre all'Iadb stessa (operativa specificamente nella concessione di crediti ai Paesi in via di sviluppo della regione), anche il Fondo per le operazioni speciali (Fund for special operation, che concede crediti a tassi favorevoli, rimborsabili sul lungo periodo, a Paesi che non rispondono ai requisiti della Iadb), la Società interamericana di investimento (Inter-american investment corporation: che promuove le pmi mediante crediti e partecipazioni di capitale) e il Fondo multilaterale di investimento (Multilateral investment Fund: che promuove il settore privato mediante un rafforzamento delle condizioni quadro e fornendo capitali alle piccole  e medie imprese).
In buona sostanza, il Gruppo Idb fornisce soluzioni per opportunità di sviluppo in partenariato con Governi, imprese e organizzazioni della società civile, coinvolgendo una clientela composta sia da autorità pubbliche centrali e periferiche sia da soggetti provenienti direttamente dal mondo dell'economia.
Con un rating di tripla A, la banca agisce sui mercati internazionali con tassi molto competitivi, di cui poi fruiscono i clienti negli Stati aderenti. Inoltre, propone ricerche, consigli e assistenza tecnica (research, advice and technical assistance) nei principali settori delle politiche pubbliche, fra cui quelli riguardanti la modernizzazione delle Pubbliche amministrazioni e la gestione dei tributi, proprio come nel caso in esame.
A oggi l'Organizzazione (Iadb) è composta da 26 Stati membri fruitori, tutti dell'area geografica latino-americana e caraibica (e con il 50,02% dei voti), unitamente a 22 Stati finanziatori (tra cui anche l'Italia. Gli USA detengono il 30,01% delle quote), è diretta da un Consiglio dei membri stessi (Board of Governors) ed è gestita da un Comitato di direttori esecutivi (Board of executive directors), affiancato da uno staff manageriale e funzionario-impiegatizio.

"Recomendations and best practices on taxation of SMEs in Latin America"
Lo studio è suddiviso in tre parti, con un'introduzione e una conclusione.
Nell'introduzione gli analisti della Iadb delineano sinteticamente l'oggetto del contributo, evidenziando la finalità di ausilio alla complessiva rivisitazione e implementazione pro pmi delle politiche fiscali dei Governi latino-americani.

Nel primo capitolo (The concept of SME: the socioeconomic context) lo studio evidenzia come le pmi (Small and medium-size enterprises), premessa una generale difficoltà classificatoria delle stesse (secondo i vari criteri del numero dei dipendenti, dell'entità di vendite, reddito o patrimonio, del tipo di attività economica  svolta, ovvero manifattura, commercio o servizi), generano approssimativamente l'80% della nuova occupazione e impiegano oltre un quarto della forza-lavoro nell'area geografica considerata.
Peraltro, a parere degli analisti, il vero problema in materia appare costituito dall'ampia incidenza dell'economia sommersa unitamente alla maggiore attrattività e semplicità attuativa, per i singoli Governi, di politiche fiscali più favorevoli alle grandi imprese: secondo la Iadb, nella delineazione delle politiche pubbliche, e in particolare di quelle fiscali, i Governi predispongono le proprie strategie considerando, in sostanza, solo le grandi imprese. Questo comportamento, sempre secondo lo studio, rappresenta una grave criticità perché evidenzia come il settore delle pmi non costituisca, a dispetto della dimostrata importanza, una priorità legislativa e amministrativa.

Nel secondo capitolo (Basic features of latin american tax systems applicable to SMEs: their regulatory and legal contexts), senza dubbio il più interessante per gli operatori economici e professionali, vengono delineate le strutture dei differenti sistemi fiscali sub-continentali con specifica attenzione alle pmi.
Lo studio evidenzia come i sistemi legali rinvenuti siano formalmente similari a quelli europei, ma nella sostanza differenti in ragione della concreta applicazione e del livello di adesione spontanea dei contribuenti interessati, con un alto grado di non collaborazione e di evasione fiscale.
Inoltre, la Iadb mette in risalto la  negativa ripartizione dell'incidenza sul gettito complessivo dei singoli tributi, con una prevalenza (circa del 70%) dei tributi indiretti su quelli diretti (per circa il 20%), peraltro significativamente regressivi.
Vengono analizzati, infine, i diversi sistemi di tassazione semplificata e presuntiva, unitamente all'organizzazione e alla operatività nei controlli delle singole Amministrazioni tributarie sudamericane e caraibiche. A quest'ultimo proposito si palesa la necessità di profondi miglioramenti nell'uso delle Ict (Information communication technologies) e delle banche dati fiscali.
In ultimo, si rappresenta la pressante necessità operativa che le autorità tributarie si dotino di unità specializzate per l'attività sia di consulenza sia di controllo delle pmi, invece che di personale genericamente dedicato.  

Nel terzo capitolo (Recommendations) lo studio sviluppa molteplici proposte volte al miglioramento sistemico delle politiche fiscali adottate nei confronti delle pmi sudamericane e caraibiche, dirette specificamente ai singoli Governi: in particolare, si segnalano quelle afferenti il contemperamento dei principi costituzionali (ovunque rinvenuti) di capacità contributiva, con quelli strettamente operativi di forfetizzazione e presunzione reddituale. Altresì degna di nota è l'attenzione alle raccomandate riforme organizzative delle Amministrazioni tributarie dei Paesi dell'area geografica considerata, nel senso di una maggiore informatizzazione e specializzazione sulle pmi.
Nelle conclusioni, redatte sotto forma di un breve decalogo, gli analisti della Iadb evidenziano le principali aree di intervento delle auspicate riforme.
 

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