America Latina, report di Ciat e Bid
su sfide e vantaggi della e-fattura
Uno studio fa il punto sugli effetti della procedura elettronica su imprese e amministrazioni fiscali di sette Stati latinoamericani

Le esperienze nazionali
I dati presentati nel rapporto (relativi al 2016) ci dicono che, tra i sette Paesi considerati, Cile, Argentina, Brasile e Messico sono quelli con la più elevata percentuale di imprese ad aver adottato la fattura elettronica sul totale dei contribuenti Iva (tra il 70% e il 94%). Inoltre, Cile e Messico hanno il primato per quanto riguarda la percentuale di fatture emesse in formato elettronico sul totale delle fatture emesse (entrambi toccano l’89%).
È interessante, però, andare oltre il dato numerico e vedere in che modo nei sistemi nazionali di fatturazione elettronica vengono disciplinati altri documenti in formato elettronico. Ad esempio, le note di credito e di debito sono generalmente incorporate nel sistema di fatturazione elettronica in tutti i sistemi tributari presi in esame dal report, mentre è più raro avere in formato digitale anche documenti come le bolle di accompagnamento per il trasporto delle merci o i certificati relativi alle ritenute e ai contributi previdenziali.
Infine, ed è la differenza più importante, il tipo di operazioni coperte dalla fatturazione elettronica può includere o meno le operazioni con consumatori finali (B2C). Argentina, Cile e Brasile utilizzano documenti diversi per queste operazioni, sebbene in Argentina le fatture di tipo B, che coprono queste operazioni, risultano supportate dallo stesso sistema di fatturazione elettronica in vigore, mentre in Ecuador o in Messico non viene fatta alcuna distinzione di questo tipo di fatture. Una situazione diversa è invece quella del Brasile, dove è allo studio una procedura per l'implementazione di una fattura elettronica valida per le operazioni con il consumatore finale a livello federale, dopo che la procedura è stata introdotta con successo in diversi Stati della Federazione.
Lo stato della fatturazione elettronica in America Latina
Inizialmente, la fattura elettronica è stata introdotta come ausilio nelle attività di controllo documentale del processo di fatturazione svolto dalle amministrazioni fiscali, sia per evitare omissioni dichiarative, sia per impedire alle aziende di dichiarare false fatture di acquisto.
Il primo Stato a introdurre la fatturazione elettronica è stato il Cile, nel 2003, svolgendo così il ruolo di modello da seguire per tutta la comunità internazionale. Oggi, nella sola America Latina, sono sette Paesi in cui il processo di sviluppo e implementazione della fattura elettronica nel proprio sistema fiscale è a uno stadio avanzato (Cile, Argentina, Brasile, Ecuador, Messico, Perù e Uruguay). Progetti simili sono in fase di sviluppo in diversi Stati della regione (Costa Rica, Colombia, Guatemala, Panama e Paraguay), mentre in altri (Salvador, Honduras, Repubblica Dominicana e Venezuela) si discute se sviluppare sistemi di questo tipo.
Il concetto originale di fatturazione elettronica è stato in seguito esteso ad altri settori di intersezione tra l’attività dell’amministrazione finanziaria e gli adempimenti delle imprese, come il libro paga elettronico in Argentina e Messico, il controllo delle merci in transito e la contabilità elettronica in Brasile. In particolare, infine, in Cile l’utilizzo del sistema fattura elettronica è stato applicato anche al factoring (un contratto di finanziamento molto diffuso tra le piccole e medie imprese del Paese).